logo tiscali tv

Gestire bene i conflitti è un toccasana per la coppia

Leggi più veloce

Il modo in cui le coppie affrontano e gestiscono il conflitto all'interno della relazione è un indicatore importante rispetto alla loro soddisfazione, ma soprattutto della stabilità della relazione stessa. Gestire un conflitto implica mettere in pratica da parte di entrambe le parti tutta una serie di atteggiamenti e strategie per tentare di risolvere i problemi.

L'indirizzo che prende la gestione di un conflitto è fondamentale per rendersi conto di quanto può durare un rapporto sulla base delle reciproche diversità e similitudini. Da alcune ricerche è emerso come la frequenza dei conflitti si accresce con il rafforzarsi del legame affettivo, in quanto vi sono più aree potenziali di scontro dal momento che il benessere della coppia dipende dalla soddisfazione dei suoi protagonisti. La capacità di appianare un litigio dipende anche dal tipo di relazione che c'è tra i partner: essa può essere cooperativa o competitiva.

La relazione cooperativa promuove una modalità costruttiva del contrasto nella direzione di una risoluzione positiva del processo stesso e del raggiungimento di un accordo; al contrario la relazione competitiva attiva una modalità distruttiva dell'interazione che tende ad amplificare il problema. Nella relazione cooperativa, i partner hanno obiettivi comuni che si possono raggiungere grazie allo sforzo che la coppia mette in atto per collaborare. La modalità comunicativa è aperta e sincera e permette di definire accuratamente i problemi per risolverli insieme, grazie anche alla condivisione di credenze e valori. Ciò significa che entrambi i partner utilizzano le risorse comuni e tendono a minimizzare le differenze, il tutto in un clima di disponibilità, di promozione del benessere della coppia e di reciproca fiducia. In questo modo la coppia riafferma la positività del legame, migliorando la qualità della relazione (Ardone e Chiarolanza, 2007).

Al contrario, la relazione competitiva è caratterizzata da un'interdipendenza negativa, da obiettivi divergenti e dal fatto che la risoluzione dei problemi è possibile solo quando una parte si impone sull'altra. Inizia così una escalation del conflitto che accentua il coinvolgimento emotivo delle parti e rende difficile la possibilità di venirsi incontro e di trovare un accordo. Ciò ha effetti deleteri sulla relazione tanto che a lungo andare si può accendere la miccia dello scontro anche per motivazioni più banali rispetto ai problemi iniziali, arrivando a massimizzare le differenze fino a screditare la comprensione reciproca. La comunicazione inizia a deteriorarsi, il partner ritiene che le informazioni che gli giungono dall'altro siano inaffidabili e l'esperienza ripetuta di disaccordo fa sì che diminuisca anche la fiducia che si ripone nell'altra parte.

Alcuni ricercatori hanno poi individuato cinque stili di conduzione del conflitto sulla base di due dimensioni: l'assertività, cioè la capacità della persona di spiegare chiaramente ciò di cui ha bisogno e la cooperazione, cioè l'abilità di ascoltare i bisogni, le richieste e gli interessi dell'altro. Sulla base delle diverse combinazioni tra assertività e cooperazione sono stati elaborati i seguenti stili di gestione del conflitto:
- stile competitivo: caratterizzato da un massimo livello di assertività e un basso livello di cooperazione;
- stile evitante: caratterizzato da un basso livello di assertività e un basso livello di cooperazione;
- stile conciliatorio: caratterizzato da un massimo livello di cooperazione e da un basso livello di assertività;
- stile collaborativo: caratterizzato da massima assertività e massima cooperazione;
- stile di compromesso: caratterizzato da livelli intermedi di collaborazione e assertività.

È evidente quindi che al fine di preservare il benessere della coppia e per garantirne una lunga e felice durata, è essenziale gestire bene i conflitti attraverso l'accondiscendenza, il compromesso, la capacità di problem solving e la comunicazione cooperativa (Ardone e Chiarolanza, 2007). Le coppie insoddisfatte, il cui destino può essere quello di separarsi ma anche di rimanere in una situazione infelice per lungo tempo, più facilmente adottano comportamenti negativi, come non ammettere le proprie responsabilità e attaccare direttamente il partner.

Le coppie invece soddisfatte mettono in pratica più frequentemente comportamenti positivi, come l'ascolto partecipe dell'altro, la negoziazione e la ricerca di soluzioni costruttive per il benessere della coppia. Alla base di tutto deve esserci il desiderio profondo di ricercare l'armonia con se stessi e con il partner, perché un rapporto di coppia va curato con mille attenzioni come un fiore delicato che altrimenti stenterà a sbocciare ancora.

13/07/2011