La giusta alimentazione per l’inverno per combattere il freddo a tavola

Quando fa freddo è importante proteggere l’organismo, a cominciare dall’alimentazione, con alcune limitazioni per chi soffre di reflusso gastroesofageo

di Stefania Elena Carnemolla

Ad ogni stagione, la sua dieta. In inverno, ad esempio, con il calo delle temperature diventa importante proteggere la salute già a tavola per alzare le difese immunitarie, contrastare raffreddore e sindromi influenzali, in particolare quando possono aggravare malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiovascolare, muscoloscheletrico.

PRIMI E SECONDI PIATTI 

Come comportarsi allora a tavola? Lo spiega, ad esempio, il Ministero della Salute. Prima regola: non sottovalutare l’importanza di bevande e pasti caldi, questo perché “aiutano a soddisfare le aumentate richieste metaboliche”, favorendo la produzione di calore interno. Tra i piatti caldi una buona idea idea sono la pasta con verdure o legumi, minestre o un brodo di carne o vegetale, pietanze, a seconda, fonte di fibre e proteine. Come secondo piatto, grazie al loro apporto proteico, andranno bene la carne, meglio se bianca, e il pesce. Nel caso del pesce non bisogna dimenticare che ha la sua stagionalità. La dottoressa Raffaella Cancello dello Istituto Auxologico Italiano ricorda, ad esempio, che in inverno è possibile acquistare luccio, orata grigia, gallinella rossa, aringa, merluzzo giallo, sgombro, merlano, sardine, sogliola, acciuga, alici. Chi, invece, ama i molluschi potrà scegliere tra calamaro, seppia, calamaretto, polpo, vongole veraci.

FRUTTA E VERDURA

In inverno, ricorda il Ministero della Salute, importanti sono anche frutta e verdura grazie al loro contenuto di sali minerali e vitamine, come la vitamina C, che aiuta la pelle a difendersi dal freddo. Nel carrello della spesa non dovranno allora mancare frutta fresca e di stagione, in particolare kiwi e agrumi, carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni, castagne, noci, mandorle, nocciole. La casa farmaceutica Angelini consiglia, ad esempio, carciofi, porri, cipolle e cardi per le loro proprietà depurative; frutta secca, castagne e patate perché energetiche; verze, agrumi, broccoli, cavoli, spinaci in quanto ricchi di acqua, fibre, vitamine e sali minerali; aglio e cipolla per le loro proprietà disinfettanti e i benefici sull’apparato polmonare e gastrico; infine, il peperoncino dal potere riscaldante. Tra le spezie indicate anche lo zenzero e la cannella, da sciogliere nel latte, tè, tisane.

IDRATAZIONE

In inverno, spiega ancora il Ministero della Salute, non va trascurata la giusta idratazione, almeno 1,5/2 lt di acqua al giorno, ciò che aiuterà a depurare l’organismo, mantenendo una “adeguata termoregolazione”. Per garantire un’adeguata idratazione aiuteranno anche tè, spremute, tisane, minestre, mentre vanno evitati alcool e superalcolici perché, causando una “eccessiva dispersione del calore prodotto dal corpo”, possono favorire l’insorgere di ipotermia.

CEREALI, YOGURTH, UOVA

Nella dieta invernale non possono mancare i cereali che grazie alle loro fibre che aiutano a scaldarsi senza appesantire l’organismo, nonché, grazie all’azione protettiva dei probiotici lo yogurth, e le uova, gustose e proteiche, nonché ricche di vitamina B2, indicata contro stanchezza e affaticamento e come coadiuvante per il metabolismo del ferro.

FORMAGGI

E per chi ama i formaggi? Così come il pesce, anche i formaggi hanno la loro stagionalità. La dottoressa Cancello spiega, ad esempio, perché in inverno è meglio consumare formaggi a pasta dura rispetto a quelli freschi: “Anche i formaggi hanno la loro stagione: non hanno lo stesso sapore in estate e in inverno. Ciò dipende dal periodo di raccolta del latte, il cui gusto è legato al fatto che le mucche abbiano mangiato l’erba buona e fresca all’aperto o il fieno secco nella stalla. Tenendo conto del tempo di maturazione, il latte estivo viene spesso utilizzato per formaggi a pasta dura che richiedono stagionatura e che sarebbe meglio gustare in inverno. Per i freschi invece meglio aspettare l’estate”.

REFLUSSO GASTROESOFAGEO

L’inverno è una brutta stagione per chi soffre di reflusso gastroesofageo questo perché in inverno si tende a mangiare molti più cibi grassi ed elaborati, la cui digestione porta a una maggiore produzione di acidi gastrici, con ciò alzando il livello dell’acidità di stomaco. A chi soffre di reflusso gastroesofageo il dottor Marco Dal Fante, gastroenterologo della clinica Humanitas San Pio X, consiglia, ad esempio, di evitare pane fresco, focacce e brioche per il loro “alto contenuto di acqua”; il tè caldo perché la teina stimola la secrezione di acido gastrico; i dadi per brodo per la loro azione sulla parete gastrica; l’acqua frizzante per la presenza di acido carbonico; lattuga e scarola per il loro alto contenuto di fibre, che rimarrebbero a lungo nello stomaco; kiwi e agrumi perché troppo ricchi di vitamina C; pesce fritto o troppo condito, in quanto indigesto, nonché tonno, sgombro, salmone; alcool e cioccolata per il loro impatto sulla forza di contrazione, che tenderà a diminuure, del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.

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