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Gli errori da non commettere per instaurare una giusta relazione con i figli

Gli errori da non commettere per instaurare una giusta relazione con i figli
di Orietta Matteucci

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Mi capita spesso di trovarmi nelle vicinanze delle scuole quando escono i bambini. La scena che ricorre più di frequente è più o meno questa: i bambini escono allegri, euforici e ansiosi di rivedere i propri genitori che, invece, sembra non si trovino nello stesso stato d'animo.

Accolgono il bambino con una sfilza di domande. Sei stato interrogato? Sei stato bravo? Hai mangiato? Guarda che se non ti comporti bene ti bocciano, ecc.

La scenetta continua, magari squilla il cellulare, il genitore si mette a conversare e, quasi in automatico, il bambino comincia a rallentare il passo, il genitore rimprovera il figlio perché va piano, il bambino, che vorrebbe ricongiungersi al più presto con il genitore e sentirsi rassicurato dopo ore di separazione, inizia a piagnucolare fino a piangere disperato. La scena infastidisce alquanto il genitore che, magari stanco dopo ore passate al lavoro, non sopporta il pianto del figlio e pensa che si stia comportando in modo irragionevole e troppo esigente. Quindi, senza staccarsi dal cellulare con tono severo gli dice che se non smette immediatamente la sera non giocherà con lui.

Queste parole generano nel bambino un senso di allontanamento emotivo ancora più profondo, perché capisce che il genitore si è arrabbiato con lui, si arrabbia a sua volta e si getta contro di lui, ma il genitore ha deciso di non prestargli più attenzione.

Entrare in relazione con un figlio è difficile?

Quale la dinamica dei fatti? Il comportamento iniziale del bambino che esprimeva quanto per lui fosse importante riunirsi al genitore non era stato recepito e il successivo comportamento nasceva dalla frustrazione provata per non essere stato capito e rappresentava comunque un tentativo di attirare l'attenzione.

Se il genitore avesse compreso il primo messaggio di richiesta di attenzione inviato dal figlio avrebbe potuto scegliere di inchinarsi vicino a lui per coccolarlo, abbracciarlo e dirgli per esempio che era contento di rivederlo dopo tante ore passate lontani.

Ristabilire una relazione dopo un allontanamento riveste grande importanza per un bambino e assecondare le sue legittime aspettative avrebbe evitato a entrambi frustrazioni non necessarie. Un atteggiamento empatico avrebbe cambiato la natura della interazione genitore-figlio e probabilmente il resto della serata.

Quando un bambino non si sente compreso, piccole cose possono diventare grandi problemi.

 

Orietta Matteucci presidente Bambino Oggi...Uomo Domani Onlus



21/10/2015