Glicemia, i cibi per alzare i valori e i rimedi per abbassarli

Il livello di glucosio nel sangue viene regolata da due ormoni con azione opposta: l’insulina, che ne permette l’ingresso nelle cellule riducendone i livelli, e il glucagone, che ne stimola il rilascio in circolo

di R.Z.

La glicemia è un indicatore molto importante della salute del nostro corpo. Valori anormali possono infatti indicare la presenza di patologie anche importanti, come il diabete. L'ipoglicemia è comunemente associata alla malattia diabetica, e si verifica quando un soggetto assume troppa insulina. Tale condizione, tuttavia, può manifestarsi anche a causa della pratica di una intensa attività fisica, per l’eccessivo consumo di alcolici o anche a seguito della presenza di una malattia, come il morbo di Addison. Ma se un basso valore glicemico deve preoccupare non significa che un indice elevato debba tranquillizzare, anzi. L’iperglicemia, infatti, può nascondere comunque la presenza di una condizione medica importante da non sottovalutare.

La glicemia misura il livello di glucosio nel sangue, zucchero semplice che deriva dalla digestione dei carboidrati introdotti con la dieta. La concentrazione di quest’ultimo è regolata da due ormoni che hanno azione opposta, l’insulina e il glucagone.

•    L'insulina è un ormone di natura proteica, prodotto dal pancreas. La sua azione agisce su moltissime funzioni del corpo. Facilita il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, che lo utilizzano come fonte di energia, determinando anche un’azione ipoglicemizzante. Tra le sue funzioni più importanti quella di bloccare il rilascio degli zuccheri prodotti dal fegato.
•    Il glucagone è un ormone di natura polipeptidica secreto dalla parte endocrina del pancreas. Ha azione iperglicemizzante e quindi è un antagonista dell'insulina. La somministrazione di glucagone determina una rapida diminuzione del glicogeno epatico e un conseguente aumento della glicemia. La secrezione di glucagone è stimolata da stati di ipoglicemia (esempio: digiuno o attività fisica prolungata di intensità medio alta).

I livelli glicemici

Nei soggetti non affetti da diabete o altre alterazioni del metabolismo degli zuccheri la glicemia a digiuno, dopo almeno 8 ore, è generalmente compresa tra 60-99 mg/dl. Dopo un pasto, anche se abbondante, la glicemia può supera i 140 mg/dl. Se la glicemia determinata su prelievo ematico, a digiuno e in condizioni di tranquillità, si conferma invece > 126mg/dl in due diverse occasioni, è possibile ci si trovi dinanzi ad un caso di diabete mellito. Esistono inoltre dei casi “transitori” di iperglicemia “da stress”. In questo caso l’origine del livello anomalo di glicemia potrebbe essere il risultato della presenza di patologie gravi come malattie cardiache di tipo infartuale, problematiche infettive o post-chirurgiche. L’assunzione di steroidi, beta-bloccanti e antipsicotici può sfalsare la lettura dei livelli glicemici.

I cibi che fanno alzare la glicemia

Tra i cibi che possono aiutare il corpo a recuperare rapidamente un livello glicemico ottimale compaiono i carboidrati, presenti in alimenti quali cereali, frutta, verdura, prodotti lattiero-caseari e dolci.

I rimedi per abbassare la glicemia

Partiamo col dire che l’approccio migliore per abbassare la glicemia è quello che presuppone un cambio del proprio stile di vita. Tralasciando l’uso di farmaci, materia che compete specificatamente ai medici, i due interventi più importanti da seguire includono una dieta più equilibrata e maggiore attività fisica, da svolgere anche a bassa intensità ma quotidianamente. Ridurre la quantità di calorie complessive nei pasti è in ogni caso il primo passo da compiere. Fondamentale mangiare più fibre e proteine magre, limitare gli zuccheri e i cereali raffinati e bere tanta acqua (ma senza esagerare). L’esercizio fisico e una buona qualità del sonno miglioreranno in fine la qualità della vita, abbassando i livelli di stress e le più diverse tensioni emotive.

Paragrafo a sé va dedicato alle donne in gravidanza

Durante la gravidanza si considerano valori ottimali una glicemia <90 mg/dl a digiuno e <120 mg/dl dopo 1 ora dal pasto. Se una normale dieta non fosse sufficiente, e l’attività fisica dolce non portasse a risultati di nota si dovrebbe consultare il proprio medico. Il rischio, infatti, è quello di sviluppare il diabete gestazionale: si parla di diabete gestazionale nel caso in cui venga rilevato anche un solo valore superiore a quelli soglia:

•    digiuno uguale o superiore a 92 mg/dl.
•    ad 1 ora uguale o superiore a 180 mg/dl.
•    a 2 ore uguale o superiore a 153 mg/dl.

Maggiormente esposte alla possibilità di sviluppare la patologia sono le donne con ovaio policistico e quelle con gravi carenze di sonno. Tra i fattori di rischio il sovrappeso, presente prima della gravidanza, come anche l’eccessivo aumento di peso nei primi mesi di gestazione.

Sintomi del diabete gestazionale

•    aumento della sete;
•    aumento della diuresi;
•    perdita di peso nonostante aumento della fame;
•    infezioni frequenti (cistiti);
•    disturbi alla vista.

I rischi

Il diabete gestazionale non controllato aumenta il rischio di complicanze durante la gravidanza come anche quelli al momento del parto. La patologia, inoltre, espone a malformazioni fetali e morte intrauterina.

Importante

Tutti i consigli riportati su questo articolo hanno soltanto un fine illustrativo e vanno necessariamente discussi prima con il proprio medico curante, così da accertare possibili controindicazioni rispetto alle proprie condizioni di salute.