Cosa fare se si incontra un orso

di Anna Simone

Passeggiare nel bosco e trovarsi di fronte un orso non è piacevole e potrebbe essere rischioso per la nostra incolumità. Ma la convivenza pacifica è possibile, attenendosi a dei comportamenti ad hoc indicati dagli esperti del settore.
In Italia non è remota la probabilità di incappare in una situazione del genere, considerando che da sempre ci vive l’orso bruno, sia Alpino - in Trentino occidentale e nell’area di confine fra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Austria - sia Marsicano, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
In generale, questo animale predilige ambienti boschivi e foreste, non disdegnando di avvicinarsi a campi coltivati e pascoli durante le ore notturne; una femmina per trovare il cibo necessario a vivere copre un’area ampia fino a 140 kilometri quadrati, mentre i maschi arrivano fino a 300. Un vagare che di conseguenza rende probabili le occasioni di incontro con l’uomo.

Cosa fare se si avvista un orso

L’orso, per natura schivo e tranquillo, teme l’uomo e tende a mantenere le distanze.
“Per evitare di incontrare un esemplare sul cammino basta parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la presenza in anticipo e si allontani.
Se si intravede l’orso in lontananza, bisogna arrestarsi e rimanere fermi a osservarlo almeno a 100 metri di distanza. Stesso discorso per i cuccioli: mai avvicinarsi, anzi l’imperativo categorico è di allontanarsi subito perché la madre di solito rimane nei paraggi e potrebbe reagire male per difendere i piccoli che immagina in pericolo”, spiega in una nota il Wwf. Se si scopre una tana non bisogna avvicinarsi né tentare di entrarvi per nessun motivo.

Invece, nel caso in cui ci si imbatta improvvisamente in un orso a distanza ridotta, va mantenuta la calma senza urlare, ma parlando con un tono di voce normale. “Se l’animale rimane fermo, allontanarsi con movimenti lenti, indietreggiando o muovendosi lateralmente; se dovesse seguirvi, bisogna fermarsi sulla propria posizione senza lanciare pietre o bastoni e senza tentare di scappare di corsa oppure di arrampicarsi su un albero. Gli orsi, infatti, sanno arrampicarsi sugli alberi meglio di noi e che correndo possono raggiungere i 50 km/h. È poco probabile che l’orso attacchi l’uomo, ma se dovesse succedere - il più delle volte perché vuole sferrare un falso attacco - bisogna rimanere immobili: con grande probabilità si fermerà vicino senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendersi a terra a faccia in giù fingendo di essere morti e coprirsi il collo con le mani per poi rialzarsi solo quando non sarà più nei paraggi”, conclude la nota del Wwf.

Lasciare il proprio cane senza guinzaglio quando si passeggia in una zona dove vivono gli orsi è un gesto potenzialmente pericoloso: il cane potrebbe avvicinarsi, disturbandolo o attaccandolo e portarlo poi verso il proprietario nel tornare indietro in cerca di protezione.
È importante non dare da mangiare all’orso, anche se sembra tranquillo, e stare lontani se lo si vede intento a mangiare la carcassa di un animale o altro nutrimento: sebbene sia più probabile che l’orso, disturbato, scappi abbandonando la sua fonte di cibo, potrebbe anche reagire per difenderla. Infine, non bisogna lasciare avanzi alimentari nel bosco e nelle vicinanze per non attrarli.

 

Cosa mangia l’orso

Gli orsi hanno bisogno di grandi quantità di cibo per sostenere la mole massiccia durante la bella stagione e per passare in maniera serena il periodo di letargo invernale. L’orso bruno nostrano ogni giorno deve ingerire sui 12-15 kg di cibo, a seconda delle stagioni.
In uscita dal letargo, a inizio primavera, si sfama per lo più con piante, germogli, radici e carcasse di animali, se le trova. Con l’avvicinarsi dell’estate diventa più semplice soddisfare il suo palato con insetti e frutta, sia selvatica (come mirtilli e lamponi) sia coltivata (mele, pere, e così via), due tipologie di cibo che rappresentano la parte più importante della sua nutrizione, insieme ai semi e ai vegetali. Durante la bella stagione può ingrassare di quasi mezzo kg al giorno, ma è durante l’autunno che questo animale inizia a nutrirsi senza sosta, con l’obiettivo di accumulare quanto più grasso possibile prima del lungo letargo invernale.

 

Abbiamo parlato di:
Wwf: website Facebook Twitter
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: website Facebook Twitter