Inquinamento da plastica trasformato in arte

di Anna Simone

Quante volte capita di vedere sulla battigia rifiuti, per lo più di plastica? E quante volte si rimane sconvolti se il tratto di mare è particolarmente suggestivo? L’artista messicano Alejandro Durán è riuscito a trasformare questo aspetto dell'inquinamento in arte, grazie al progetto Washed Up.

Nello specifico per vari anni ha raccolto tutto ciò che le onde del mare portano a Sian Ka’an, una riserva situata nello stato messicano di Quintana Roo, divenuta parco nazionale nel 1986 e patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 1987. Qui per un gioco di correnti arrivano i rifiuti abbandonati in acqua provenienti da ogni parte del mondo, tanto che l’artista è riuscito a identificare (dalle etichette commerciali) i rifiuti in plastica di circa 50 nazioni dei sei continenti.

Partendo dalla raccolta della spazzatura marina e dalla successiva selezione ha poi realizzato installazioni artistiche calate nell’ambiente circostante.“Ho distribuito gli oggetti-rifiuto nel paesaggio naturale, giocando molto con i colori – spiega Durán –, così a volte con la plastica ho richiamato le onde del mare, altre volte ho fatto prendere ai rifiuti plastici la forma di alghe, di radici, di fiumi e addirittura di frutta. L’intento è far riflettere su quanto l’inciviltà dell’abbandono dei rifiuti possa infiltrarsi nell’ecosistema. Il gesto dell’usa e getta, radicato nel consumismo estremo, produce effetti devastanti anche su lembi di terra non cementificati come la riserva Sian Ka’an”.

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