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Ipocondria: uno dei mali della mente

di Caterina Steri

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La parola ipocondria deriva dall'antico termine medico hypochondrium, che significa al di sotto delle coste, e rispecchia il comune sintomo addominale riferito da molti pazienti con questo disturbo.
L'ipocondria è un disturbo che si manifesta con un'eccessiva preoccupazione o convinzione di avere una grave malattia. Per essere diagnosticata deve durare almeno sei mesi e deve essere stata esclusa, attraverso degli accertamenti medici la reale presenza di qualsiasi malattia organica.
Nella ipocondria la preoccupazione può riguardare le funzioni corporee (il battito cardiaco, la traspirazione); alterazioni fisiche di debole entità (una piccola ferita o sintomi influenzali transitori); oppure sensazioni fisiche generiche o ambigue ('cuore affaticato', 'vene doloranti').
Le preoccupazioni possono riguardare numerosi apparati del corpo, in momenti diversi o simultaneamente.

L'ipocondriaco incentra la sua vita totalmente sulle sue convinzioni, cerca qualsiasi segnale o sintomo che possa confermare le sue idee e non riesce a trovare rassicurazione neanche dagli accertamenti medici. L'eccessiva concentrazione sul proprio corpo aumenta il rischio che qualche sintomo o segno inevitabilmente viene trovato confermando, in una sorta di circolo vizioso, le preoccupazioni iniziali. Generalmente chi soffre di ipocondria non accetta l'aiuto di chi si occupa di salute mentale, stressa in continuazione le persone da cui è circondato e i vari medici a cui si rivolge.

La vita familiare viene focalizzata intorno al benessere fisico del soggetto.
Le relazioni sociali vengono sconvolte perché l'ipocondriaco è preoccupato della propria condizione, ne parla in continuazione, si aspetta dei trattamenti speciali e si sente incompreso. Nell'attività lavorativa spesso la preoccupazione interferisce con la produttività e causa numerose assenze dal lavoro.
Nei casi più gravi, I'ipocondriaco, spesso, fa suo uno stile di vita simile a quello di un malato cronico o di un invalido.

Tra le cause di questo disturbo sono annesse in particolare l'esperienza personale di una malattia grave, la morte di qualche persona vicina.
Dietro l'ipocondria c'è comunque sempre una qualche forma di ansia che inconsciamente 'scarica' sull'attenzione al corpo preoccupazioni di altra natura.
A volte, eventi particolarmente stressanti possono originare risposte ipocondriache transitorie che solitamente regrediscono quando lo stress si risolve; possono però diventare croniche se rafforzate da persone che appartengono al sistema sociale del paziente o dal personale sanitario.

L'ipocondria può esordire in qualunque momento, ma si ritiene che l'età più comune di esordio sia la prima età adulta.
Se dovessi pensare ad una metafora per descrivere un ipocondriaco, lo raffigurerei come una marionetta rotta con gli occhi rivolti verso l'interno che cerca sempre dentro se stesso. E chi cerca trova!! Nel caso dell'ipocondriaco, cerca e trova tutti i mali possibili.

La psicoterapia è possibile quando la persona si preoccupa incessantemente di avere delle malattie, ma si rende conto, almeno in parte, che le sue preoccupazioni sono eccessive e infondate.
Un percorso psicoterapeutico risulta utile per il trattamento dell'ipocondria quando il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e con l'aiuto del terapeuta impara ad apprendere modi di pensare e comportarsi diversi che lo aiutano a rompere i meccanismi viziosi del disturbo per imparare a vivere in modo più funzionale al proprio benessere. Aggiungerei, per imparare a trasformare la marionetta rotta in una marionetta riparata che riesce a guardare fuori da sé.

13/07/2011