L’ortoressia dilaga ma nessuno sa di cosa si tratti e quando preoccuparsi. Il caso del guru di Tik Tok denunciato

Gli ortoressici trascorrono molte ore al giorno a decidere che cibi comprare e come cucinarli. Abbracciano pseudo teorie del mangiar sano e finiscono nell'isolamento e nell'alienazione. Come uscirne

di Enrico Maria Secci

“Smetti di credere agli psicologi e ai medici che ti vogliono malato” e "RISOLVI la tua dipendenza da zuccheri e trasforma la tua salute, il tuo corpo e la tua mente in 30 giorni, a soli €99". Così un personal trainer e Tiktoker veneto da 50mila fan prometteva di rivelare “il segreto” per guarire in fretta e definitivamente dai disturbi alimentari, “segreto” a sua detta occultato dai professionisti sanitari per lucrare sulla sofferenza dei pazienti prolungando la malattia. Privo di ogni titolo accademico e scientifico, il guru di TikTok spacciava un “protocollo” di propria invenzione incentrato su attività ginnica e autodisciplina alimentare di cui millantava la validità testimoniata da centinaia seguaci.

Il tik toker guaritore è stato denunciato

Il guaritore è stato denunciato, insieme ad altri, per esercizio abusivo della professione medica ma già ha fatto i suoi danni gettando discredito su psicologi, psichiatri, nutrizionisti e medici e illudendo i suoi 50mila followers che anoressia, bulimia e binge eating disorder (disturbo dell’alimentazione incontrollata) possano essere rapidamente risolti adottando uno stile di vita basato sull’ossessione per il cibo “che cura l’intestino” combinata con sessioni auto-sacrificali in palestra. Dal punto di vista psicopatologico il Tiktoker sembra promuovere, senza probabilmente saperlo, lo sviluppo di un altro disturbo psicologico, l’ortoressia come “cura” di anoressia, bulimia e altre gravi patologie dell’alimentazione e dell’immagine corporea.

Che cos’è l’ortoressia

L’ortoressia è stata concettualizza per la prima volta nel 1997 da Steven Bratman come un disturbo dello spettro ossessivo-compulsivo, più che come disturbo alimentare. Il termine viene dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito) e, sin dall’etimologia, mette in evidenza la principale caratteristica degli ortoressici: l’ossessione per ciò che è giusto inteso come immutabile, tranquillo, rassicurante. Il bisogno di sapere “ciò che è giusto” in questo disturbo comincia dal cibo e si estende a tutti i campi dell’esistenza in modo tentacolare.

La vita degli ortoressici

Gli ortoressici trascorrono molte ore al giorno a decidere che cibi comprare e come cucinarli, a studiare le proprietà di quel che mangiano e, infine, a deprivarsi quanto più possibile di ogni alimento che non rientri nella loro teoria del mangiar sano e giusto, teoria che varia a seconda del regime che si impongono e delle dottrine mediche o pseudo-tali che abbraccino e a cui si applicano con devozione marziale. Isolamento e alienazione. Le pratiche ortoressiche possono alterare in modo significativo la salute fisica e psichica dell’individuo. Sul piano psicologico il disturbo comporta una progressiva restrizione delle attività interpersonali motivata dalla difficoltà di coniugare le proprie scelte alimentari con la vita sociale. Ne consegue un crescente senso di isolamento e di alienazione, che culmina in profondi sentimenti di estraneità e/o di alienazione nei confronti degli altri e del mondo circostante.

Le difficoltà nella vita di coppia

Chi soffre di ortoressia incontra crescenti difficoltà nella vita di coppia, perché l’ossessione per il cibo sano e per la purezza del corpo può scatenare discussioni accese, incidere negativamente sulla routine della relazione e può comportare la riduzione della libido, o comunque una certa indifferenza sessuale. Il disturbo dell’ortoressia si configura spesso come una tentata soluzione disfunzionale a condotte bulianoressiche, ovvero emerge come ulteriore problematica da anoressia e bulimia non riconosciute o non trattate adeguatamente. Dunque il seguito del “guru” di Tiktok si spiegherebbe tristemente con il semplice ricalco di ciò che decine, centinaia di migliaia di persone con disturbi alimentari tentano di fare e fanno per mascherare (e non affrontare) il profondo disagio emotivo alla base delle condotte alimentari patologiche. Dal 2019 si stima un aumento dei disturbi dell’alimentazione pari al 40%, soprattutto tra pre-adolescenti e adolescenti, e la soglia d’età per l’esordio di queste patologie lambisce pericolosamente l’infanzia. La pandemia ha amplificato il disagio e ora le guerre. Il “successo” dei Fuffaguru sanitari è preoccupante perché attesta l’insuccesso delle politiche sociali e sanitarie correnti e dirama un allarme rosso sull’inadeguatezza del sistema sanitario nel fronteggiare la pandemia psicosociale. Il bonus psicologo? Una foglia fico.