La dieta anti stanchezza per affrontare con slancio la stagione fredda

Dalla frutta secca alle ostriche passando per verdure e semi di zucca: un organismo in salute passa da una buona tavola

di Anna Simone

Ce ne stiamo accorgendo giorno dopo giorno: l'arrivo della stagione fredda ha spento un po' la nostra carica energetica. Le minori ore di luce, l'umidità, la pioggia e il sole debole contribuiscono a quello stato di stanchezza e sonnolenza che sembra non abbandonarci. A ciò aggiungiamo qualche malanno di stagione, come raffreddore e influenza che indeboliscono il nostro sistema immunitario facendoci sentire ancora più spossati, ed ecco le ragioni della nostra forma fisica non al top.

Via i radicali liberi

L’eccesso di radicali liberi nel nostro organismo causa lo stress ossidativo, un disequilibrio tra la produzione di radicali liberi e la capacità del corpo di neutralizzarli con antiossidanti, e di conseguenza anche la stanchezza fa capolino. Sebbene i radicali liberi siano prodotti naturali del metabolismo, possono aumentare per via di fattori come l'inquinamento, la dieta non equilibrata, il fumo e l'esposizione eccessiva ai raggi solari Uv. Il rimedio? Mantenere uno stile di vita sano, con una dieta ricca di specifiche vitamine e minerali. Via libera a frutti di bosco, generosi in vitamina C e composti fenolici; ad agrumi, kiwi, ananas e melograno, ottime fonti di vitamina C e altri antiossidanti; alle verdure a foglia verde scuro, come spinaci, cavolo riccio e bietole, ricche in vitamina K, vitamina C e beta-carotene; a frutta secca, come noci, mandorle e nocciole, abbondanti in vitamina E; a legumi, come fagioli, lenticchie e ceci, ricchi di antiossidanti, fibre e altri nutrienti benefici; a spezie, come curcuma, zenzero e cannella che contengono composti con ottime proprietà antiossidanti; al tè verde, ricco di polifenoli; a modeste quantità di cioccolato fondente ad alta percentuale di cacao e senza zuccheri aggiunti, che contiene flavonoidi, dalle proprietà antiossidanti.

Zinco e selenio: alleati preziosi

Anche i minerali sono elementi essenziali per combattere la stanchezza del cambio di stagione, contribuiscono infatti a supportare la difesa contro i radicali liberi e a promuovere la salute generale. Tra questi spicca lo zinco, importante per diverse funzioni del corpo, inclusa la corretta funzione del sistema immunitario, la guarigione delle ferite e la funzione cognitiva. Quando c'è carenza di zinco spesso si hanno sintomi come affaticamento, indebolimento del sistema immunitario o perdita di appetito. Gli alimenti da portare spesso a tavola perchè vantano alte concentrazioni di questo minerale sono numerosi: ostriche, frutti di mare, aringhe, uova, cereali integrali, semi di zucca, sesamo e girasole. Buona anche la concentrazione in legumi, funghi, pistacchi, mandorle, noci, arachidi, quinoa, miglio, anacardi e pinoli. Un altro alleato prezioso per la protezione dai danni dei radicali liberi è il selenio, presente nel germe di grano, nella frutta secca, nei semi di girasole e nell’aglio.

 Rame e magnesio: mai senza

Attenzione a non far rimanere indietro il rame, minerale essenziale coinvolto in diverse funzioni corporee, tra cui la formazione di emoglobina, la produzione di energia nelle cellule e la salute del sistema nervoso. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio appropriato di rame nel corpo, poiché sia la carenza che l'eccesso possono causare problemi. Ne hanno buone quantità frutta a guscio, fagioli, ceci, lenticchie e piselli, cereali integrali, carne bovina, agnello, ostriche, cozze, aragoste, verdure a foglia verde, patate, soprattutto se consumate con la buccia, albicocche secche, fichi secchi e uvetta. Poi c'è il magnesio, ultimo solo in ordine di elenco, che contrasta stress e stanchezza. Sono da privilegiare mandorle, noci, nocciole e pistacchi, spinaci, bietole, cavolo riccio e le altre verdure a foglia verde, legumi, avena, riso integrale, farro e quinoa, banane, salmone, tonno, semi di zucca, semi di girasole e semi di chia, avocado, pane integrale e pasta integrale, che contengono più magnesio rispetto alle loro controparti raffinate.