Piace soprattutto alle donne ma fa bene a tutti: è il lavoro ibrido. Cos’è e perché fa pure aumentare la produttività

Il lavoro da remoto alternato a quello in ufficio produce effetti positivi per azienda e lavoratori che hanno più tempo, mangiano meglio, fanno più sport e sono più sani

di Redazione

Ha preso piede durante la pandemia ma, visti i buoni frutti, continua a guadagnare i consensi di lavoratori e amministratori d’impresa. Da un nuovo studio è emerso che il lavoro ibrido porta gli impiegati a essere più in salute, con più tempo da dedicare all'esercizio fisico, al riposo e a un'alimentazione sana. Sono soprattutto le donne a farne richiesta perché è ancora su di loro che pesa la maggior parte del lavoro domestico e di cura della famiglia, ma anche gli uomini stanno scoprendo i pregi di questo modalità di lavoro. Il principale di questi benefici consiste nel tempo ritrovato, quello che non si spreca più in lunghi preparativi e, soprattutto, quello passato in auto per arrivare in ufficio.

Cos’è il lavoro ibrido

Vediamo prima di tutto cosa si intenda per lavoro ibrido, definito a livello internazionale hybrid working. Si tratta di una modalità flessibile in cui un lavoratore opera in parte dalla sede aziendale e in parte da remoto (da casa o da altro luogo). L’idea sarebbe di coniugare i benefici dell’operatività in ufficio con quella di un’attività lontana dall’azienda per rispondere meglio alle esigenze di lavoratori e impresari. Può essere esercitata con due modalità: 

  • “remote-first”: il lavoro da remoto è predominante e la presenza in azienda è richiesta in particolari circostanze come le riunioni di persona;
  • “office-first”: l’ufficio è il luogo principale dove si svolgono le attività e il lavoro da remoto è secondario ma facilitato a seconda delle esigenze del lavoratore.

I benefici per la salute

La ricerca condotta da IWG – leader mondiale nelle soluzioni di lavoro ibrido e negli spazi di lavoro flessibile – su oltre 2.000 lavoratori in modalità ibrida rivela che, il tempo risparmiato grazie alla riduzione del pendolarismo ha portato a molteplici benefici per la salute e il benessere, tra cui la perdita di peso, migliori abitudini alimentari, una migliore salute mentale e un sonno più lungo.

Meno sedentarietà più fitness

Il lavoratore ibrido medio, oggi dedica all’esercizio fisico 4,7 ore la settimana, rispetto alle 3,4 precedenti la pandemia. Le attività più comuni sono la camminata, la corsa ed esercizi di resistenza. Si dorme anche più a lungo: il tempo in più trascorso a letto ogni mattina equivale a 71 ore - o tre giorni - di sonno in più all'anno.

Migliore alimentazione

Anche le abitudini alimentari sono migliorate: il 70% ha dichiarato che lavorare in modalità ibrida consente di preparare una colazione sana ogni giorno, mentre più della metà (54%) ha più tempo da dedicare alla preparazione di pasti nutrienti durante la settimana. I lavoratori consumano più frutta e verdura fresca (rispettivamente il 46% e il 44%) e un quinto (20%) mangia più pesce. Un quarto ha anche diminuito il consumo di dolci rispetto al periodo precedente al 2020. Più esercizio fisico, un riposo migliore e un'alimentazione più sana hanno fatto sì che più di un quarto (27%) dei lavoratori abbia dichiarato di aver perso peso dall'inizio della pandemia. Due su cinque (42%) hanno perso tra i 5 e i 9,9 kg, mentre un notevole 23% ha perso più di 10 kg. I principali fattori che hanno contribuito alla perdita di peso sono stati il maggior tempo dedicato all'esercizio fisico (65%) e più tempo a disposizione per cucinare pasti sani (54%).

Aumenta anche la produttività

Il lavoro ibrido sta anche portando aumenti di produttività. Quasi quattro persone su cinque (79%) affermano di essere più produttive rispetto al periodo precedente al 2020, grazie a un minore stress legato al lavoro (47%) e al fatto di avere più tempo a disposizione per rilassarsi e distendersi dopo il lavoro (46%). Secondo una ricerca di Nicholas Bloom, economista della Stanford Graduate School of Business, la produttività complessiva è aumentata del 3%-4% grazie al lavoro ibrido, dimostrando così un vantaggio innegabile sia per le aziende, sia per il personale.

Migliore salute mentale

Con una maggiore produttività sul lavoro e più tempo libero fuori dal lavoro, non sorprende che due terzi (66%) ritengano che la loro salute mentale sia migliore grazie al passaggio al lavoro ibrido. L'81% dichiara di avere più tempo libero rispetto a prima del 2020 e la maggior parte lo impiega in attività che incrementino la propria salute e il proprio benessere; trascorrendo del tempo con la famiglia e gli amici (55%) e facendo esercizio fisico (52%) o una breve passeggiata durante la giornata (67%), tutti fattori che hanno un effetto positivo anche sulla salute mentale.