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Le plastiche degli oceani diventano mattoni edili

Le plastiche degli oceani diventano mattoni edili

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La crescente quantità di plastica in mare è un’invasione silenziosa: ogni ora più di un milione di chili finisce negli oceani di tutto il mondo, secondo i dati riportati dal Wwf.
Per rimediare, al di là delle misure da intraprendere a monte per ridurre l’abbandono di plastica nell’ambiente, una start up statunitense sta sperimentando un sistema che permette di ricavare mattoni edili dai rifiuti plastici rinvenuti in acqua.

Il progetto si chiama Replast e fa ricorso a una tecnologia che utilizza una pressa modulare che comprime i pezzi di plastica in blocchi di forma e densità varia. Pur non avendo la stessa resistenza del calcestruzzo tradizionale, hanno buone proprietà di isolamento termico e acustico tanto da poter essere integrati nelle normali strutture di costruzione come elementi di riempimento.
Questi eco mattoni non richiedono colle o adesivi, se utilizzati possono contribuire alla certificazione energetica e di sostenibilità LEED per l’edilizia, mentre in termini di emissioni di gas serra impattano il 95% in meno rispetto ai blocchi di cemento.

Sguardi al futuro
La start up di recente ha siglato una partnership con Sustainable coastlines Hawaii, una organizzazione no profit nata per salvaguardare le coste delle isole Hawaii. L’obiettivo è portare direttamente sul posto la tecnologia che trasforma la plastica in blocchi edili per ripulire l’area, creare opportunità di business e posizioni lavorative anche a lungo termine. Per questo motivo è partita una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari.
L’arcipelago hawaiano è ricco di biodiversità, non caso è una delle più grandi aree protette marine. Tuttavia non manca la plastica perché la rete di coralli e atolli delle Hawaii settentrionali fa da filtro rispetto ai rifiuti flottanti nell’oceano, che per via delle correnti convogliano verso l’isola di plastica del Pacifico (Pacific garbage patch), la gigante discarica galleggiante.

'Ci siamo resi conto che per aiutare il nostro pianeta e l'ambiente dobbiamo di agire ora”, spiega Gregor Gomory, amministratore delegato di ByFusion, la startUp che ha ideato RePlast. 'Ogni anno milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare e noi abbiamo la tecnologia che potrebbe contribuire a salvaguardare l’ambiente e le comunità locali. Ciò che sta accadendo nella zona protetta delle Hawaii, e non solo in questa parte di mondo, è grave, però possiamo contribuire a eliminare la plastica dal mare, ricavando dei mattoni per costruire senza inquinare ulteriormente”.

Abbiamo parlato di:
Wwf: website Facebook Twitter Instagram
Sustainable coastlines Hawaii: website Facebook
ByFusion: website Facebook

29/08/2016