logo tiscali tv

Liberarsi dei peli superflui: dal rasoio alla ceretta, dal laser alla luce pulsata

Epilazione e depilazione non sono la stessa cosa, anche se hanno un target in comune: sconfiggere i peli. Quali sono le tecniche e i potenziali rischi?

di Stefania Elena Carnemolla

Leggi più veloce

Non conoscono crisi i trattamenti estetici, con l’epilazione laser che continua a scalare la top 10 di quelli più richiesti. È quanto emerge dall’ultima indagine di Agorà-Amiest, società italiana di medicina estetica. Con le tecnologie di skin tightening e body contouring l’epilazione laser è, infatti, in netta crescita rispetto al 2018, andando ad occupare il sesto posto. Tra le donne e gli uomini fra i 18 e i 30 anni è, invece, il terzo trattamento tra i sei più richiesti, mentre tra i millenial e la generazione Y - i nati, cioè, dal 1965 al 1980 - è al primo posto fra i cinque trattamenti richiesti sia da donne che da uomini.

Secondo un’indagine commissionata nel 2018 da Cosmetica Italia, l’associazione nazionale di Confindustria che riunisce le imprese cosmetiche, il 39% di chi frequenta i centri estetici chiede un trattamento di epilazione. A chiederlo, in base al sesso, sono il 48% delle donne e il 22% degli uomini e, in base all’età, il 51% delle persone tra i 15 e i 24 anni, il 41% di quelle tra i 25 e i 44 annni, il 40% di quelle tra i 45 e i 64 anni e il 18% di quelle dai 64 anni in poi. Questi dati dimostrano sostanzialmente due cose: che l’epilazione è sempre più diffusa tra gli uomini e tra i giovani - esigenze estetiche molto spesso dettate dalla necessità di incidere sullo stato psico-fisico.

Peluria e adolescenza

I peli sono l’incubo degli adolescenti talmente da spingerli a cercare soluzioni sempre più drastiche. C’è chi se ne vuole liberare per non provare più imbarazzo e chi vede nei peli un ostacolo a potenziali carriere nel mondo della moda, come l’adolescente che su sito di salute chiede a medici, dottori e figure specializzate: “Salve, ho 15 anni, tra una settimana 16, volevo sapere se posso fare l’epilazione anche in questa giovane età. I peli proprio non li sopporto e aspiro a diventare modella un giorno e vorrei toglierli in ogni parte del corpo in modo definitivo o quasi! La zona che mi preoccupa è quella intima (tutta)… Posso farlo anche lì?”.

Molte delle risposte ricordano l’importanza di aspettare la stabilizzazione del quadro normale. C’è chi consiglia, invece, una visita specialistica con ecografia alle ovaie; chi, accanto all’ecografia, una valutazione ginecologica; chi spiega che l’epilazione, laser o con luce pulsata, è possibile anche a 16 anni ma che è necessaria una valutazione ormonale, ginecologica, cutanea oltre all’autorizzazione del genitore, ricordando - rimandando al consiglio di un medico estetico - che il protocollo va sempre attuato in una “giovanissima con irsutismo”. C’è chi, invece, rassicura che è possibile procedere ad epilazione fra i 14 e i 16 anni ma solo se l’inestetismo è fonte di disagio o spia di malattie dermatologiche correlate, come, ad esempio, la follicolite. C’è chi pensa che sì, l’epilazione è possibile, tranne che in estate a causa del rischio macchie solari. C’è chi consiglia una visita medica per appurare le caratteristiche dei peli e valutare dosaggi ormonali per poi procedere all’epilazione laser. C’è, infine, chi invita a lasciar perdere l’epilazione, optando per la depilazione per trattare l’inestetismo causa di disagio.

A scrivere spesso sono anche le madri, come quella di un’adolescente di 14 anni in lotta con i peli delle ascelle. “Mi preoccupano meno le gambe, ma le ascelle…” dirà, chiedendo, considerata l’età della figlia, lumi sulle creme depilatorie (saranno sicure?) e sulla possibilità di rivolgersi a un dermatologo per sedute con laser o luce pulsata.

Depilazione ed epilazione non sono la stessa cosa

Liberarsi dei peli non è semplice. Bisogna, inoltre, valutare pro e contro, conoscere le varie tecniche, capire se si è compatibili. Sullo sfondo la depilazione spesso confusa con l’epilazione e viceversa. La prima consiste nell’eliminazione superficiale del pelo, mentre la seconda prevede la sua eliminazione alla radice.

Tecniche di depilazione 

La depilazione si distingue in meccanica e chimica. La depilazione meccanica viene effettuata con rasoi manuali o elettrici e con dischetti abrasivi da inserire in un guanto di gomma morbida con impugnatura.

La depilazione chimica prevede, invece, l’utilizzo di sostanze - un tempo molto usati i solfuri, oggi in gran parte sostituiti dall’acido tioglicolico e dai suoi derivati - che distruggono la cheratina del fusto del pelo. In commercio, spiega AIDECO, l’associazione italiana di dermatologia e cosmetologia, i prodotti per la depilazione chimica si trovano in crema – un esempio è la classica crema depilatoria –, in pasta, in schiuma, in stick e in gel. Dopo il loro uso bisogna sempre procedere a un “accurato lavaggio” per eliminare ogni eventuale residuo, nonché a un trattamento acido-astringete per ridurre l’alcalinità eccessiva o l’eventuale irritazione locale. Questi prodotti vanno, tuttavia, utilizzati solo “su cute integra, senza alterazioni o patologie” laddove sono sconsigliati “su pelle particolarmente sensibile, facilmente irritabile ed in soggetti predisposti all’insorgenza di allergie”.

Tra i metodi chimici c’è anche la decolorazione: “Con questo sistema” spiega AIDECO “i peli non vengono asportati, ma sono resi più chiari, quasi trasparenti, meno evidenti, grazie alla rimozione del pigmento, generalmente attraverso perossido di idrogeno potenziato con ammoniaca. Questa pratica può rappresentare un’alternativa parziale all’esportazione della peluria, applicabile soprattutto quando i peli sono fastidiosi più per il colore che per la loro robustezza (braccia, regione superiore delle labbra, etc). Anche questo metodo può causare fenomeni irritativi e quindi non è consigliabile in soggetti predisposti. La durata dell’effetto schiarente è di circa 20/40 giorni, in relazione alla ricrescita del pelo, così come accade con le tinture per capelli”.

Cerette

L’epilazione prevede l’estrazione o la distruzione. Tradizionale metodi di estrazione sono la ceretta a caldo o a freddo, le pinzette manuali e gli epilatori meccanici.

La ceretta a caldo, spiega AIDECO, che contiene normalmente paraffina, cera d’api, cera carnauba e gommalacca, è indicata per le zone del corpo “meno delicate” come gambe e braccia, mentre è sconsigliato il suo uso per inguine, viso e ascelle. La temperatura di applicazione, spiega, fa, tuttavia, della ceretta a caldo una tecnica di epilazione non adatta alle donne in gravidanza, nonché a chi soffre di fragilità capillare, alterazioni del microcircolo e insufficienza venosa.  La ceretta a freddo, spiega AIDECO, che contiene principalmente sciroppo di glucosio, viene solo intiepidita per facilitarne l’applicazione, mentre completano l’operazione strisce di carta o in tessuto con cui estirpare il pelo dal follicolo. In commercio sono presenti anche kit di cerett fredda e strisce già combinate.

Da qualche tempo è, invece, in voga la ceretta brasiliana, i cui ingredienti possono essere cera d’api, resine di alberi, miele, aloe e olio di Argan e che non necessita delle tradizionali strisce di carta. Con questo impasto, che viene riscaldato tra le mani, si possono rimuovere tutti i peli del pube e dell’inguine per un invidiabile effetto sgambato o ancora tutti i peli dell’inguine tranne una sottile striscia centrale o creando nella zona inguinale cuori o stelle.

La chiamano sugaring, all’inglese, anche se in realtà era già usata ai tempi dei Persiani e degli Egizi. Parliamo della ceretta araba, preparata con zucchero, acqua, sale, limone e miele, facendo riscaldare i primi tre ingredienti in un pentolino antiaderente, aggiungendovi, a caramello dorato, miele e limone, con il pentolino, quindi, intiepidito a bagnomaria e l’impasto spalmato sulle zone da epilare, strappandolo, a differenza della ceretta classica, in direzione del pelo per evitare irritazioni. La ceretta araba viene impiegata per la depilazione di gambe, braccia, viso, baffetti, sopracciglia, ascelle e inguine, con la raccomandazione, nel caso delle sopracciglia, di utilizzare le strisce.

Pinzette

Le tradizionali pinzette staccano il pelo alla radice. Un’operazione che richiede molta precisione, spiega AIDECO, perché diversamente il pelo rischia di spezzarsi in superficie “come se fosse stato tagliato” per poi ricrescere velocemente. Le pinzette sono consigliate solo per l’asportazione dei peli sopraccigliari o di quelli isolati in altre zone della cute oltre che per “rifinire l’estrazione della peluria dopo aver utilizzato altri metodi”.

Epilatori 

Un’evoluzione delle pinzette sono gli epilatori elettrici o a batteria, da usare, tuttavia, con precauzione. “Simili ad un rasoio elettrico” spiega AIDECO “hanno la testina composta da dischi rotanti che intrappolano il pelo e lo tirano dalla radice, asportando il bulbo pilifero. In tal caso l’estrazione del pelo è più veloce, ma meno precisa. È quindi un metodo indicato soprattutto per gli arti inferiori o le braccia, laddove la cute è meno sensibile, non è invece indicato sulle superfici curve, come le ascelle e nelle regioni del corpo con cute sottile. Inoltre, come per il sistema di depilazione a pinzetta, non tutti i peli riescono ad essere asportati dalla radice, alcuni si spezzano alla trazione rientrando nel canale follicolare e possono facilmente ricrescere in modo incoerente ed anomalo. Infine, a causa di una minore precisione, il risultato può portare rimozione/ricrescita a chiazze, ovvero alcuni peli vengono rimossi ed altri no, con conseguente necessità di ripetere molto frequentemente il trattamento”.

Filo arabo

Tra i metodi di estrazione va ricordato anche il filo orientale o arabo o threading, un’antica tecnica di epilazione, da non usare, tuttavia, su acne o ferite, che consiste nell’utilizzare un filo di seta o cotone con cui avvolgere il pelo ed estirparlo con il bulbo. Tradizionalmente utilizzato per le sopracciglia - ad esempio, per realizzare quelle ad ala di gabbiano - il filo arabo viene usato anche per l’epilazione di guance, dita, addome e labbra.

Elettrocoagulazione

Tre, invece, i metodi di distruzione del pelo: elettrocoagulazione o diatermocoagulazione, epilazione laser e epilazione con luce pulsata. Nell’elettrocoagulazione, spiega AIDECO, un piccolo ago viene inserito nel bulbo pilifero cui trasmette “una lieve scossa elettrica” nel tentativo di “distruggere la radice del pelo per impedirne, dopo alcune applicazioni successive, la ricrescita”. L’elettrocoagulazione, che può essere applicata solo sul singolo pelo lavorando su aree molto piccole, non è esente, spiega AIDECO, da effetti collaterali dovuti all’inesperienza degli operatori o alla reazione cutanea del singolo paziente. Si potranno, cioè, manifestare fenomeni infiammatori o infezioni dovuti ad aghi non sterilizzati con “conseguente permanenza di cicatrici” in particolare se la parte trattata “non viene adeguatamente protetta dall’esposizione ai raggi solari”.

Differenza tra epilazione laser e a luce pulsata 

Epilazione laser e a luce pulsata, spesso confuse, in realtà non sono la stessa cosa, anche se usano un raggio di energia luminosa che attraverso la cute agisce sui tessuti. Se la tecnica laser, spiega AIDECO, utilizza un materiale che funziona da attivatore, come, ad esempio, l’alessandrite, con il raggio viene veicolato grazie a due specchi, nella tecnica a luce pulsata ad alta intesità “il fascio di luce viene sparato da un potente accumulatore energetico, attraverso una speciale lampada, sulla quale viene apposto un filtro ottico specifico, a seconda del fototipo cutaneo da trattare”.

Dov’è possibile eseguire questi trattamenti? L’epilazione laser, spiega AIDECO, può essere eseguita solo da un medico o da un chirurgo estetico. Diverso il discorso per l’epilazione con luce pulsata che, spiega, viene praticata anche nei centri estetici, tuttavia, tenuti per legge a utilizzare “macchinari con una potenza inferiore” il che significa “trattamenti più lunghi e generalmente meno efficaci nel risultato finale, sebbene meno costosi”. In commercio ci sono anche epilatori a luce pulsata per uso casalingo, “naturalmente di potenza ancora inferiore” ricorda AIDECO. Sono trattamenti dolorosi? Quello con il laser, spiega AIDECO, è considerato più doloroso rispetto a quello con luce pulsata tanto da necessitare in molti casi di un anestetico a uso cutaneo.

Epilazione con luce pulsata e melanina

Il trattamento con luce pulsata non è adatto a tutti i tipi di pelle. I migliori risultati, spiega AIDECO, si hanno con i soggetti dalla pelle chiara e dal pelo scuro perché tutta o gran parte dell’energia emessa viene assorbita dalla melanina del pelo e non da quella della pelle. Diverso il risultato, cioè, meno efficace, nelle persone bionde con peli chiari e, quindi, con poca melanina, nonché in quelle rosse di capelli con pelle molto chiara. Nelle persone di pelle olivastra, per non danneggiare la cute, i parametri dovranno, invece, essere “meno potenti”. Trattamento, invece, off limits per le persone di pelle molto scura, con abbronzatura intensa o di pelle nera a causa dell’alta concentrazione di melanina della pelle, spiega AIDECO, che ricorda che per lo stesso motivo la luce pulsata non può essere usata, per non rischiare lesioni, in zone cutanee “naturalmente più scure” come capezzoli, areola, genitali, cicatrici così come su zone della pelle tatuate, in particolare con henné. Qualora possa essere eseguito, il trattamento con luce pulsata risulterà “più efficace” sui peli spessi piuttosto che su quelli sottili, sui bulbi superficiali, come quelli di braccia a gambe, rispetto a quelli “posizionati per struttura a maggiore profondità” come quelli di inguine e ascelle.

Epilazione con luce pulsata e rischi

Il trattamento con luce pulsata comporta, tuttavia, dei rischi, come l’insorgere di macchie, destinate comunque a regredire spontaneamente: “Le macchie chiare” spiega AIDECO “si verificano se si agisce su una cute abbronzata perché si danneggia la melanina; le macchie scure si manifestano per effetto termico di stimolazione della melanina nelle zone vicine al pelo”. Effetti collaterali possono essere anche eritema, formicolio e ipersensibilità, così AIDECO, che ricorda anche i rischi associati “alla carenza di professionalità dell’operatore” come ustioni e bruciature che se non trattate in maniera adeguata possono dar vita, nei casi più gravi, a infezioni e/o cicatrici.

Le sedute di luce pulsata sono, inoltre, controindicate in estate quando la pelle è maggiormente esposta ai raggi solari, spiega AIDECO, nonché in presenza di teleangectasie, cioè, di capillari superficiali dilatati, e di problemi al circolo venoso. Il trattamento, conclude, va anche evitato in gravidanza, durante l’allattamento e qualora si soffra di patologie dermatologiche come dermatiti, allergie, acne e psoriasi.

Abbiamo parlato di:

Agorà-Amiest Website | Facebook | YouTube

Cosmetica Italia Website | Facebook | YouTube | LinkedIn

Confindustria Website | Twitter | Facebook | Instagram | YouTube | LinkedIn

AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia Website | Facebook | YouTube

 

31/12/2019