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Il male di vivere del Disturbo Bipolare

di Caterina Steri

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“Salve, mi chiamo T. e soffro di disturbo bipolare da più di dieci anni. Ho l’impressione di trascorrere la vita in un’altalena con periodi di euforia totale in cui sono capace di far tutto e più di tutto, senza neanche sentire la necessità di dormire, interrotti da periodi di depressione tali che non riesco ad uscire dalla mia stanza e vedere la luce del sole. Questo male mi sconvolge, da un anno circa ho deciso di curarmi seriamente, prendo i miei farmaci in modo regolare e vado alle sedute di psicoterapia ogni settimana. Mi chiedo fino a quando durerà e se resisterò a far la brava senza dare colpi di testa? T.”

La testimonianza di T. ci da in poche parole un quadro di ciò che si prova a soffrire di disturbo bipolare (DB), o malattia maniaco depressiva o psicosi maniaco depressiva. Si tratta di una patologia compresa fra i disturbi dell’umore, nella quale i normali stati dell'umore, tristezza e felicità, si presentano ciclicamente amplificati e alternati a periodi di normalità.

Per molti, tale disturbo risulta estremamente vantaggioso nei confronti della creatività artistica perché alcuni artisti, poeti, musicisti, scrittori, hanno sofferto di disturbo bipolare. Invece, per coloro che ne soffrono, si tratta di una sindrome estremamente angosciante e dolorosa. Una vera e propria maledizione che rende difficile ad impegnarsi in progetti a lungo termine e affrontarli con la serenità richiesta.

Chi soffre di questa condizione tende a presentare fasi depressive seguite da fasi maniacali. Quando la persona transita in modo non definitivo da uno stato all’altro (cioè non è completamente depresso né completamente in fase maniacale) si può presentare, invece, lo stato misto. Non bisogna, però, confondere quelli che comunemente sono definiti “alti e bassi”, che ognuno di noi può avere nel corso della propria giornata, con le manifestazioni del disturbo bipolare, che possono, invece, rovinare i rapporti interpersonali, causare la perdita del lavoro e, in casi estremi, sfociare in comportamenti suicidari.

Generalmente le fasi depressive tendono a durare maggiormente rispetto a quelle maniacali.

A volte il passaggio da una fase all’altra è immediato, a volte, invece, intercorre un periodo di umore normale.

Tra i sintomi della fase depressiva abbiamo umore depresso, pensieri negativi, sensazione di fatica e apatia, peggioramento dei sintomi tipicamente al risveglio, risvegli notturni angosciosi con difficoltà a riprendere il sonno, idee di morte, mancanza di speranza, inappetenza o raramente iperfagia, ridotta capacità di trarre piacere dalle attività, sensazione di non essere capiti dagli altri, ridotto desiderio sessuale, difficoltà di concentrazione, irritabilità.

La fase maniacale invece è caratterizzata da un umore particolarmente euforico, dalla sensazione che tutto sia possibile e da un ottimismo eccessivo. Le idee ed i pensieri si accavallano rapidamente nella mente ed a volte diventano così veloci che spesso diventa difficile seguirli. Si diventa disorganizzati e inconcludenti. Poiché molto energico, chi attraversa queste fasi non sente il bisogno di mangiare o dormire ed ha la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, a tal punto da commettere azioni impulsive o compromettenti, come spese folli o imprese rischiose.

In altri casi, tuttavia, la fase maniacale è caratterizzata da umore disforico, ovvero da un senso costante di rabbia e ingiustizia subita, intolleranza, irritabilità e, spesso aggressività.

Esistono alcuni tipi di disturbi bipolari:

Bipolare I: con episodi di depressione grave e mania.

Bipolare II: caratterizzato da più episodi di depressione grave, ma solo periodi di mania lieve, o ipomania.

Stati misti: con compresenza di sintomi depressivi e maniacali.

Ciclotimia: le alterazioni dell’umore non sono così gravi come nell’episodio bipolare completo (I o II), anche se possono sfociare in esso e durare più a lungo.

 

Il trattamento del disturbo bipolare è centrato principalmente sulla farmacoterapia, a base di farmaci stabilizzanti dell'umore e antidepressivi.

Tra gli stabilizzanti il litio è spesso usato nel trattamento della mania in fase acuta, e nella prevenzione delle crisi sia maniacali che depressive. L'acido valproico e la carbamazepina sono ugualmente usati nel trattamento della mania acuta così come nella prevenzione delle ricadute.

Antipsicotici o neurolettici, sono usati nel trattamento della fase acuta maniacale. Le benzodiazepine sono anche usate nel trattamento acuto della mania.

Gli antidepressivi sono utilizzati nelle fasi depressive della malattia.

Per alcuni pazienti può essere necessario del tempo prima di trovare la terapia efficace.

Oltre al trattamento farmacologico (sempre fondamentale), per avere una maggiore stabilità dell’umore, è necessaria una psicoterapia che prevede dei punti di intervento specifici:

aiutare la persona a seguire la terapia farmacologica; bisogna mantenere ed aumentare la motivazione della persona ad assumere la terapia; se non sono seguite, le persone tendono a “dimenticare” di prendere i farmaci; dare più informazioni sul disturbo e aiutare la persona a riconoscere i sintomi iniziali delle due fasi, in modo da sapere come comportarsi, impedire l’aggravarsi della situazione e monitorare l’umore imparare a discutere e modificare i propri stili di pensiero irrazionali e disfunzionali; imparare strategie come gestire la propria rabbia, o migliorare le proprie abilità comunicative, per affrontare le difficoltà quotidiane; informare i parenti sul disturbo perché spesso in fase maniacale la persona può diventare aggressiva, irritabile e impulsiva, mentre in fase depressiva, si rinchiude in sé e manifesta passivamente la propria aggressività e intolleranza. permettere la condivisione del problema e delle angosce anche con la famiglia, per mantenere il nucleo familiare unito e consapevole di ciò che coinvolge tutti; i familiari collaboranti e partecipi sono una risorsa fondamentale per la cura e la tutela della persona affetta da disturbo bipolare.

 

14/10/2011