Il miraggio di un bebè: falsi miti e messaggi ingannevoli sulla fecondazione assistita

Coronare il sogno di un figlio, un percorso tortuoso a causa di sterilità e infertilità, eppure c’è chi s’approfitta della fragilità dei potenziali genitori

di Stefania Elena Carnemolla

La sterilità, l’assenza cioè, di capacità riproduttiva è tra le cause che possono portare alla procreazione medicalmente assistita, detta anche fecondazione assistita o artificiale, che prevede il trattamento di ovociti umani, spermatozoi, embrioni. Dietro l’impossibilità di procreare secondo natura non c’è solo la sterilità femminile, come vuole un falso mito, ma la causa può essere anche la sterilità maschile, riconosciuta da tempo, spiega ISSalute, come un “problema medico e sociale”, nonché come fattore “alla base di circa la metà delle cause di sterilità di coppia”.

INFERTILITÀ

Un altro ostacolo alla procreazione è l’infertilità, che può riguardare sia gli uomini che le donne. La fertilità, la capacità biofisiologica, cioè, a concepire, risente tradizionalmente, spiega il Ministero della Salute, dei “normali processi di invecchiamento dell’organismo, mutando con l’avanzare dell’età”. Come viene compromessa la fertilità maschile e quella femminile? “Nell’uomo” spiega il Ministero della Salute “il processo di produzione degli spermatozoi non si interrompe con l’invecchiamento, ma diminuisce gradualmente e peggiora di qualità, in relazione ad un graduale declino dei livelli di ormoni e al comparire o peggiorare di diverse patologie andrologiche. Nella donna, invece, l’età gioca un ruolo molto importante sulla capacità riproduttiva. Per una scelta consapevole è importante che le giovani donne siano informate sul fatto che la finestra fertile femminile è limitata e che la qualità degli ovociti si riduce al crescere dell’età”. È proprio l’aumento dell’età materna il principale responsabile dell’aumento, speculare, del “rischio di infertilità”, nonché di una “minore probabilità di portare a termine una gravidanza”, da qui il proliferare, secondo un trend degli ultimi anni, di “aborti spontanei e morti fetali endouterine, gravidanze ectopiche, parti pretermine e patologie genetiche come la trisomia 21”. Le donne di età avanzata quanto possono allora confidare nella procreazione medicalmente assistita? Se oggi, spiega il Ministero della Salute, le tecniche di fecondazione assistita “offrono la possibilità di procreazione anche a chi, solo qualche tempo fa, pensava di non poter avere figli” le “percentuali di successo”, in particolare dopo i 40 anni, sono in realtà “molto limitate”.

C’è poi lo stile di vita, importante per proteggere la propria fertilità, a cominciare da una sana alimentazione. Alla donna viene, ad esempio, consigliato di non ingrassare o non dimagrire troppo, di non fumare, di stare attenta alle infezioni, di evitare l’alcool. Stesso copione per l’uomo: no al fumo, no all’alcool, occhio alle infezioni. All’uomo viene anche consigliato di non usare steroidi anabolizzanti, in buona sostanza, di non doparsi, di fare attenzione alle alte temperature, di conservare il seme in caso di cure a base di radioterapia o farmaci antitumorali.

TECNICHE DI FECONDAZIONE ASSISTITA

Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono di tre livelli, si va da quelle più semplici e meno invasive a quelle più complesse e invasive. Del primo livello, spiegano le linee guida del Ministero della Salute sulla fecondazione assistita, fanno parte l’inseminazione intracervicale/sopracervicale in ciclo naturale eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale; l’induzione dell'ovulazione multipla associata ad inseminazione sopracervicale eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale; la crioconservazione dei gameti maschili. Le tecniche di secondo livello, che vengono eseguite in anestesia locale e/o sedazione profonda, possono consistere nel prelievo degli ovociti per via vaginale; nella fecondazione in vitro e nel trasferimento dell’embrione nell’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo; nel trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili per via transvaginale o guidata o isteroscopica; nel prelievo testicolare dei gameti; nell’eventuale crioconservazione di gameti maschili e femminili ed embrioni, nei limiti delle normative vigenti. Le tecniche di terzo livello, che necessitano di anestesia generale con intubazione, prevedono, a seconda, il prelievo microchirurgico di gameti dal testicolo;  il prelievo degli ovociti per via laparoscopica; il trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili per via laparoscopica, l’inseminazione sopracervicale cono senza induzione multipla dell’ovulazione. 

LEGGE ITALIANA

In Italia la procreazione medicalmente assistita è regolamentata dalla legge 40/2004. L’art. 4, ad esempio, stabilisce che il ricorso a tale pratica è consentito “solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico”.

La legge prevedeva anche la creazione delle citate linee guida con l’indicazione delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, dando la precedenza a quelle più semplici, meno invasive e meno onerose, tenendo anche conto dell’età della donna e dell’uomo, delle problematiche della coppia, delle potenziali cause di infertilità e sterilità, dei rischi delle singole tecniche. Altri punti di interesse quelli sul consenso informato, lo stato giuridico del nato, il divieto del disconoscimento della paternità e dell’anonimato della madre, il rispetto degli embrioni, l’obiezione di coscienzA, l’obbligo per le strutture private di prospettare “con chiarezza i costi economici dell’intera procedura”, la possibilità per i centri di procreazione medicalmente assistita di offrire servizi di consulenza e di supporto psicologico.

La legge istituiva anche il Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita con dettagli sulle strutture autorizzate a eseguire gli interventi di fecondazione assistita, gli embrioni formati, i nati a seguito della procreazione medicalmente assistita. Il registro è gestito dallo Istituto Superiore di Sanità, che annualmente elabora una relazione per il Parlamento. L’elenco dei centri italiani di procreazione medicalmente assistita sia pubblici che privati, costantemente aggiornato, si può consultare sia per regione che per provincia. Il registro prevede anche l’elenco dei referenti regionali per la procreazione medicalmente assistita.

FECONDAZIONE ETEROLOGA

La legge 40/2004 vietava inizialmente la fecondazione eterologa, consentendo, quindi, solo quella omologa. Nel 2014 con la sentenza 162 la Corte Costituzionale ha dichiarato illeggittimo il divieto di poter ricorrere a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. Alla luce di questa sentenza in Italia sono oggi consentite le tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, comprese quelle che utilizzano gameti maschili o femminili entrambi donati da soggetti diversi dai componenenti della coppia ricevente.

BANCHE DEL SEME

L’impossibilità di avere figli può essere causa di grande frustrazione, con risvolti psicologici anche gravi. La corsa alla gravidanza, che ormai non si limita alle coppie etero, ma che interessa sempre più le single e le coppie lesbiche, ha fatto la fortuna anche delle banche del seme, molte delle quali consentono di scegliere on line il donatore, pagando, per conoscerne il volto, un sovrappiù, mentre per avere l’esclusiva del seme si può arrivare a pagare anche 45.000 euro. Alcune di queste banche promettono l’organizzazione del viaggio dall’estero oltre a un concepimento sicuro e di qualità, strizzando l’occhiolino all’eugenetica per il miglioramento della specie. Molti donatori si presentano, infatti, come alti, belli, con occhi azzurri, aitanti, forti, muscolosi. A tal proposito è importante ricordare come in Italia, in caso di fecondazione eterologa alle coppie è vietato scegliere le caratteristiche fenotipiche del donatore proprio per “evitare illegittime selezioni eugenetiche”.

Rivolgersi alle banche del seme è sicuro? Di certo rimarrà negli annali il caso del dottor Jan Karbaat, direttore di una banca del seme di Bijdorp, vicino Rotterdam, che di sé amava parlare come del pioniere della fertilità e di cui si scoprì ch’era suo il seme che aveva ingravidato molte donne. Famosa è un’immagine con 15 adulti somiglianti tra di loro, anche se c’è chi parlò di 49, persino di 200 figli del dottor Karbaat.

VADEMECUM 

Il mondo della procreazione assistita non è esente da ombre. L’infertilità” spiega Filippo Maria Ubaldi, ginecologo e presidente della Società italiana di Fertilità e Sterilità-Medicina della Riproduzione “può rendere emotivamente fragili e facile bersaglio di informazioni non basate su evidenze scientifiche”. “In molti paesi europei, Italia inclusa” spiega, invece, Carlo Bulletti, consigliere della Società “circolano promozioni di centri di fecondazione in vitro sul territorio nazionale e in altri paesi europei come Spagna, Grecia, Cipro, Malta che promettono risultati del 70%con il trasferimento di un solo embrione o l’80% di successo al primo tentativo. Altre ancora assicurano un tasso di gravidanza di oltre il 90%”.

Per proteggere coloro che pensano di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita la Società italiana di Fertilità e Sterilità-Medicina della Riproduzione ha realizzato un vademecum: “Una clinica che strilla risultati clamorosi, superiori agli altri e al di fuori degli standard internazionali - in Italia o all’estero - vi vuole attrarre promettendo di dare ciò che gli altri non hanno saputo dare, ma chi è consapevole delle proprie possibilità non fa promesse che sa di non potere realizzare, quindi difficilmente le vedrete promettere grandi numeri di risultato. Una grande clinica non è solo quella che offre un trattamento efficace, è quella con personale compassionevole, prezzi chiari, processi amministrativi senza soluzione di continuità e un ottimo supporto emotivo. Dopo 8 cicli completi, quello che viene definito l’optimal CLBR (Cumulative Live Birth Rate) è stato computato l’82,4%. Chiunque faccia promesse di risultati migliori in pochi cicli o con tecniche mirabolanti va valutato criticamente, prendendone le distanze. Andate sulla biblioteca del National Center for Biotechnology Information di Bethesda con oltre 2.000 riviste e cercate il nome del medico che dirige il centro che avete scelto. Se ha una buona produzione scientifica, questo rappresenta un valore aggiunto. Fate simulare una prognosi di risultato dal centro scelto e poi confrontatela con quella che risulta dall’algoritmo, costruito grazie a un database di migliaia di coppie, preparato da Scott Nelson, digitare http://www.ivfpredict.com, avrete così un'idea sul fatto che possiate essere o meno sul sentiero giusto per arrivare con un bimbo in braccio”.

Altre regole riguardano i ginecologi che si occupano di procreazione medicalmente assistita: “Un ginecologo esperto di medicina riproduttiva non promette ciò che non può mantenere, per serietà e per formazione scientifica. Un ginecologo esperto prospetta alla coppia solo soluzioni corroborate da evidenza scientifica: ciò che cerca quella coppia sono soluzioni, non opinioni. Le soluzioni si ottengono applicando tecniche e procedure dotate di evidenza di risultato. È importante capire la sofferenza della coppia, indirizzandola anche a un mirato supporto psicologico. Nel difficile percorso della procreazione medicalmente assistita, gran parte delle delusioni è dovuta alla scarsa attenzione che un centro concede alle coppie, che spesso desiderano avere colloqui al di fuori dei momenti di visita, anche solo per lenire ansie e dolori. Un ginecologo che promette tecniche non validate scientificamente o prescrive esami o farmaci di non provata efficacia non è il medico che vi darà la gioia che state cercando”.

ABBIAMO PARLATO DI

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Linee guida procedure e tecniche di procreazione medicalmente assistita Testo

Legge 40/2004 Testo

Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita Website

Istituto Superiore di Sanità Website | Twitter | YouTube | LinkedIn

Sentenza 162/2014 Corte Costituzionale Testo

Corte Costituzionale Website

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