Oxygene: lo pneumatico mangia-smog al muschio vivo

di Stefania Elena Carnemolla

Tra le novità di Goodyear, la storica casa costruttrice di pneumatici, al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra c’è Oxygene, concept di uno pneumatico che mangia lo smog e che un giorno potrebbe aiutare a generare aria più pulita, in particolare nei contesti urbani, dove, secondo recenti stime dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% degli individui è esposto ad alti livelli di inquinamento, migliorando, così, la qualità della vita con ricadute positive sulla salute: “Si prevede che entro il 2050 più di due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, pertanto la pressione sulle reti di trasporto nei contesti urbani aumenterà in modo significativo” così, Chris Delaney, presidente di Goodyear EMEA. “Infrastrutture e trasporti più verdi e più intelligenti saranno fondamentali per affrontare le sfide più urgenti della mobilità e dello sviluppo urbano”.

Oxygene ha una struttura contenente muschio vivo che cresce all’interno del fianco dello pneumatico stesso. Grazie al disegno “intelligente” del batttistrada, questa struttura, ch’è aperta, spiega Goodyear, “assorbe l’umidità e l’acqua dalla superficie stradale, facendole entrare in circolo nella spalla e permettendo che si realizzi una vera e propria fotosintesi e che venga rilasciato ossigeno nell’aria”.

Concepito secondo i principi dell’economia circolare, con attenzione alla riduzione degli scarti dei materiali, delle emissioni e della dispersione di energia, Oxygene offre quattro diverse soluzioni.

La prima, come abbiamo visto, pulire l’aria grazie all’assorbimento dell’umidità della strada, attraverso il suo speciale battistrada, e alla cattura dell’anidride carbonica per nutrire il muschio al suo interno, con il rilascio di ossigeno risultato della fotosintesi. “In una città dalle dimensioni simili all’area urbana di Parigi, con circa 2,5 milioni di veicoli” spiega Goodyear “questo significherebbe generare quasi 3.000 tonnellate di ossigeno ed assorbire più di 4.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno”.

La seconda riguarda il riciclo degli pneumatici. Oxygene presenta, infatti, una costruzione non-pneumatica realizzata con stampa 3D, utilizzando polverino di gomma proveniente da pneumatici riciclati. Il pneumatico è stato pensato anche per avere una lunga vita: niente forature e minimi interventi di manutenzione. La sicurezza è invece garantita, spiega Goodyear, dalla struttura aperta dello pneumatico, che “migliora l’aderenza sul bagnato, contribuendo ad assorbire l’acqua dal battistrada”.

La terza soluzione riguarda la capacità di Oxygene di generare la propria elettricità: l’energia accumulata durante la fotosintesi potrà, infatti, alimentare la sua elettronica integrata, “compresi i sensori” spiega Goodyear “l’unità di elaborazione dell’intelligenza artificiale ed una striscia di luce personalizzabile nel fianco dello pneumatico, che cambia colore, avvisando gli utenti della strada e i pedoni delle manovre imminenti, come il cambio di carreggiata o la frenata”.

Quarta ed ultima soluzione, la possibilità di comunicare alla velocità della luce grazie ad un sistema di comunicazione LiFi, di luce visibile, che consentirà allo pneumatico, spiega ancora Goodyear, di “collegarsi all’Internet of Things” per “consentire lo scambio di dati da veicolo a veicolo (V2V) e tra il veicolo e l’infrastruttura (V2I)”, fondamentale per i “sistemi di gestione della mobilità intelligenti”.

 

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