logo tiscali tv

Parliamo ancora della violenza sulle donne per contribuire a sconfiggerla

di Caterina Steri

Leggi più veloce

Domenica 25 novembre 2012 è stata promossa la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: evento istituito nel 1999 dall’ONU per dare  voce  ad uno dei drammi  mondiali, che si consuma sempre più spesso all’interno della mura domestiche (ma non solo), senza distinzione di età, ceto sociale e origini.

Doveroso e d’obbligo parlarne, sia come professionista che come donna.

Parlare per ricordare che la violenza non è solo fisica, ma anche psicologica. Per ricordare quanto e cosa accade all’interno di tante mura domestiche che dietro finte spoglie perbeniste a volte nascondono veri e propri mostri e tragici eventi.

Continuare a parlarne per denunciare e per riconoscere la violenza subita. Spesso infatti, le donne giustificano o addirittura pensano di meritare maltrattamenti e soprusi. Sono donne che possono essere affette da dipendenze affettive e quindi intrappolate nella rete di tutto quello che tale fenomeno implica. Donne cresciute in un ambiente familiare ostile, carenti d’affetto, abituate alla svalutazione e a toni autoritari che stentano a riconoscere l’esistenza di modelli relazionali diversi basati sull’amore e sul rispetto.

Sono donne che mentre passeggiano per strada vengono molestate e violentate. E credetemi, una minigonna o un’importante scollatura non giustificano affatto queste barbarie. Tanti altri sarebbero i casi da menzionare.

L’ISTAT ci dice che in Italia una donna su tre è vittima di violenza, soprattutto domestica e una ricerca Eures-Ansa del 2010 ha affermato che le violenze familiari sono la prima causa di morte nel nostro paese e che nel 70,7% dei casi le vittime sono donne.

Per non dimenticare, per far sì che la voce di queste donne non venga ascoltata solo in un giorno “ufficiale” all’anno possiamo continuare a parlarne, a diffondere il senso di rispetto nei confronti del sesso femminile (e delle persone in generale), aiutare chi sappiamo che subisce violenze e soprusi, denunciando e convincendole che nessuno merita di essere maltrattato e a chiedere aiuto.

28/11/2012