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Perché viene il singhiozzo? Soluzioni per farselo passare

Tante le cause. Nei casi più gravi s’interviene anche chirurgicamente, per il resto basteranno qualche piccolo trucco e qualche rimedio naturale

di Stefania Elena Carnemolla

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Cosa causa il singhiozzo? A scatenarlo è, in certe condizioni, il nervo frenico del diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome e che con i suoi movimenti regola la respirazione. A controllare, grazie alle sue fibre motorie, la contrazione del diaframma è il nervo frenico. 

Perché viene il singhiozzo Soluzioni per farselo passare

Se il nervo frenico s’infiamma, c’è il singhiozzo, il cui suono caratteristico, hic, è dovuto ai continui spasmi, cioè, contrazioni involontarie, del diaframma, che fanno chiudere rapidamente e rumorosamente la glottide. La glottide si trova nella parte superiore della laringe, tra le corde vocali. Organo della fonazione, durante la respirazione è aperta e consente il passaggio dell’aria in entrata e in uscita. Durante la deglutizione viene, invece, chiusa dall’epiglottide per evitare il passaggio del cibo nelle vie aeree. 

Responsabili del singhiozzo sono anche l’ipotalamo, struttura del sistema nervoso centrale tra i due emisferi del cervello, e i centri di controllo della respirazione, anche questi nel sistema nervoso centrale. Condizioni o situazioni che possono favorirlo sono anche sbalzi di temperatura, cibi piccanti, fumo, gomme da masticare, meteorismo gastrico, alcolici, sostanze calde e irritanti, dilatazione dello stomaco per eccesso di cibi e bevande, consumo di cibi e bevande fredde dopo aver mangiato o bevuto qualcosa di caldo.

TIPOLOGIE DI SINGHIOZZO

In genere il singhiozzo è solo passeggero e di breve durata. Le cose si complicano se diventa persistente o intrattabile. Le cause possono allora essere reflusso gastroesofageo, patologie intestinali, colecistopatia, epatite, metastesi epatiche, pancreite, gravidanza, chirurgia dell’addome, pericardite, chirurgia del torace, polmonite, pleurite diaframmatica, infarto, uremia. Nei casi più rari può insorgere se ictus o tumore al cervello interferiscono con i centri di controllo della respirazione.

CURA DEL SINGHIOZZO

Il medico va consultato se il singhiozzo dura per due, tre giorni o se si avvertono stanchezza, debolezza, cefalea, mancanza di equilibro, perdita di sensibilità, difficoltà a deglutire o a parlare, tosse, febbre, disturbi della visione. La descrizione dei disturbi aiuterà a capirne l’origine, individuando, dove possibile, la giusta terapia, mentre nei casi più estremi si può intervenire chirurgicamente per devitalizzare i nervi frenici.

Se il singhiozzo è normale per farlo passare si possono utilizzare alcune tecniche. La più classica è trattenere il respiro per 25 o 30 secondi per far rilassare il diaframma. Tra le altre tecniche suggerite ci sono: respirare profondamente dentro un sacchetto di carta ma non di plastica; bere velocemente un bicchiere d’acqua; mangiare pane secco, scaglie di ghiaccio o zucchero granuloso; tirare con delicatezza la lingua; sfregare delicatamente i bulbi oculari; stimolare lo starnuto; portare le ginocchia al petto e piegarsi in avanti; indurre il vomito portando un dito in gola; comprimere con le unghie degli indici un punto di agopuntura all’interno dei padaglioni auricolari.

RIMEDI NATURALI

Contro il singhiozzo esistono anche alcuni rimedi naturali come aceto, aneto, cachi, menta piperita, limone, erba gatta, semi di finocchio, veronica. 

23/11/2020