logo tiscali tv

Io, te e il phubbing, la moda di ignorare perché troppo presi dallo smartphone

di Caterina Steri

Leggi più veloce

Le relazioni vis à vis sono sempre più difficili da gestire, se consideriamo quanto possano essere invadenti gli smartphones. A testimoniarlo il termine phupping, coniato recentemente dalla fusione delle parole phone e snubbing, snobbare, appunto. Che indica appunto la situazione di una persona che in un contesto sociale trascura il suo interlocutore perché troppo assorta dal suo smartphone.

Smartphone il protagonista assoluto

Sono scene a cui possiamo assistere quotidianamente, se ci facciamo caso. Oppure, possiamo praticarle in prima persona. Protagonista assoluto è lo smartphone che viene posto di prepotenza tra gli interlocutori diventando una forma di esclusione sociale in cui chi lo attua si isola dall’ambiente che lo circonda. Chi lo subisce si sente non voluto e ignorato, come se avesse perso la capacità di essere interessante per l’altro.

E’ una forma di esclusione “maleducata” che se attuata costantemente mette i rapporti in crisi e trascura ogni comunicazione civile e costruttiva.

Pensiamo al disagio che si prova stando a cena con persone che non si rivolgono la parola, ma anche lo sguardo perché prese da altro.

Pensiamo poi a situazioni al contrario in cui i bambini sono obbligati ad isolarsi con lo smartphone, ad esempio quando li si porta al supermercato o a cena fuori. Pur di non essere “disturbati” gli adulti preferiscono dar loro la distrazione che non permette di interagire e guardarsi intorno. Stupendosi poi che i piccoli ne diventino dipendenti, che non riescano a stare tranquilli senza o che non si degnino nemmeno di rispondere alle domande che vengono loro rivolte. E’ molto probabile che questi bambini imparino molto velocemente ad attuare il phubbing.

Le regole per limitare i danni

Per ovviare a questo fastidioso e dannoso fenomeno basterebbero poche semplici regole.

Vietare l’utilizzo dello smartphone a tavola e quando stiamo con i bambini e ricordare che sono più propensi a seguire il nostro esempio, piuttosto che le indicazioni orali.

Gli adulti d’altro canto, potrebbero imporsi di non usare o di ridurre ai minimi termini l’uso dello smartphone durante le situazioni di aggregazione sociale. Ci sono dei gesti che vengono compiuti automaticamente, come controllare le mail, i video, le chat. Se si impara a notarli, poi si potrà anche decidere di rimandarli a situazioni più opportune.

Tutto questo potrà rendere più scorrevoli i dialoghi e piacevoli gli incontri con gli altri, dando più valore alle relazioni sociali, piuttosto che a quelle virtuali.

24/02/2020