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Prevenire la depressione post partum fin dalla gravidanza

Prevenire la depressione post partum fin dalla gravidanza
di Caterina Steri

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La nascita di un figlio è sempre una fase molto delicata, sia per la madre che per il padre. Alcune donne sono più predisposte di altre a cadere in tale patologia, soprattutto se in famiglia ci sono stati casi di depressione occorre eseguire dei controlli accurati sin dal periodo della gestazione. Esistono infatti diversi fattori di rischio, che possono essere comunque ben identificabili. E se essi vengono trattati sin da subito, è facile non cadere poi nella depressione.

I sintomi che devono allarmare

E’ molto difficile chiedere aiuto, delegare, fare i conti con la mancanza di tempo, rinunciare per un certo periodo al lavoro, all’immagine da “tutto fare” che spesso noi donne ci costruiamo. Ma dopo la nascita di un neonato è inevitabile affrontare tali aspetti e più ci si ostina a non volerlo fare, più il malumore e i pensieri cupi possono prendere il sopravvento. Ciò non significa che il passaggio alla depressione post parto sia automatico, ma i pensieri cupi, e la tristezza possono essere dei vettori importanti in quella direzione.

L'importanza del compagno

La figura di sostegno più importante per la gestante è quella del futuro padre, che dovrebbe dare la disponibilità ad ascoltare e ad accogliere tutti i suoi stati d’animo. Non solo a coglierli però, ma anche a condividerli insieme. Dopotutto sono entrambi futuri genitori e anche l’uomo può avere le sue paure, aspettative, gioie. La condivisione di esse può solo far che contribuire all’unione della coppia e a mettere solide basi per diventare anche diade genitoriale.

La famiglia

Per affrontare i fattori di rischio è bene tenere a mente che diventare genitori non significa dover rinunciare alla coppia e alla sua intimità. Occorrerà certo ristabilire alcuni aspetti, ma la nascita di un figlio non equivale assolutamente alla morte del rapporto. Se non in contesti in cui essa è già problematica, ma questo è un discorso a parte.
Non dimentichiamoci poi che a dar manforte alla futura madre ci possono essere le famiglie di origine e gli amici. Fondamentali entrambi quando i legami sono forti e sani.

Le neomamme

Un ulteriore aiuto prezioso lo si può trovare anche in altre future neomamme, con le quali ci si può scambiare opinioni, stati d’animo, gioie, ma anche preoccupazioni. A tal proposito i corsi post parto possono essere di grande aiuto, sia per creare una rete di nuove relazioni, sia per non arrivare al momento del parto e dopo totalmente prive di conoscenze. In alcuni casi, viene data alle donne la possibilità di avere un aiuto anche dopo la nascita del bambino da diverse figure di riferimento: ginecologi, psicologi, ostetriche pediatri che attraverso un lavoro di èquipe aiutano la donna nella cura del proprio benessere, del bambino e di quello della loro relazione che si viene a costruire quotidianamente.
A volte le aspettative possono non coincidere con la realtà e prepararsi già durante la gravidanza a questa eventualità aiuta a prendere nel migliore dei modi tutto ciò che può accadere, a volte anche a riderci sopra.

La paura

Da tenere assolutamente a mente che avere paura e dubbi non significa essere inadeguate, fa parte del processo che si sta affrontando, non occorre vergognarsene. Quando famiglia e amici non sono sufficienti, ci sono anche gli esperti a cui rivolgersi come noi terapeuti o medici anche prima di frequentare i corsi pre-nascita. Tante donne infatti decidono di intraprende una psicoterapia ad inizio gravidanza, o quando stanno cercando di rimanere incinte, per affrontare nodi esistenziali da non riversare poi sul nascituro e su se stesse una vota assunto il ruolo genitoriale. Ad ogni modo, quello della depressione post partum è un argomento molto delicato, concedersi di aprirsi e chiedere aiuto è uno dei passi fondamentali per poterla prevenire.

 

03/08/2018