Problemi di coppia: separazione, divorzio e mediazione familiare

di Elisabetta Rotriquenz

Tante sono purtroppo le famiglie disgregate dove i figli crescono con genitori separati. L'estate è un periodo in cui questo fenomento è particolarmente evidente, dal momento che i genitori trascorrono le vacanze separatamente e di conseguenza i bambini trovano divise le loro mete estive in due frangenti a seconda di ciò che ha deciso ciascun genitore rispetto alle proprie ferie. Le separazioni e i divorzi spesso avvengono in modo consensuale, dove la coppia decide di comune accordo di lasciarsi, ma altrettanti sono i casi di separazioni difficili in cui i coniugi si fanno una vera e propria guerra per motivi economici, per l'affidamento dei figli, per ripicche, ecc. Un tipo di intervento professionale che può essere utile tentare in questi frangenti è la mediazione familiare.

Questo intervento è rivolto alle coppie ed ha lo scopo di riorganizzare le relazioni familiari laddove c'è la decisione di separarsi e/o divorziare. L'obiettivo primario della mediazione familiare è raggiungere una cogenitorialità, cioè salvaguardare la pari responsabilità dei genitori nei confronti dei figli. La mediazione familiare affonda le proprie radici in varie discipline quali la psicologia, la giurisprudenza e la sociologia e utilizza tecniche volte ad appianare il conflitto, a trovare un giusto percorso per una negoziazione fruttuosa e una mediazione efficace. Affinchè si possa intraprendere un percorso di questo tipo è fondamentale che non vi sia un percorso giudiziale in corso. Infatti lo scopo è raggiungere un accordo al di fuori del sistema giudiziario a cui si ricorre solo per definire legalmente i punti in comune raggiunti.

La mediazione familiare si attua attraverso una figura professionale, il mediatore familiare, che guida la coppia durante la fase di separazione e poi di divorzio. Il mediatore indirizza la coppia verso una negoziazione delle questioni emerse a causa della separazione e volge l'attenzione dei coniugi a cercare un accordo che soddisfi le esigenze di tutti i componenti della famiglia. Strumento fondamentale è il dialogo che porta a toccare argomenti quali l'affidamento dei figli, le modalità comunicative dopo la separazione, la divisione dei beni, l'assegno di mantenimento, l'assegnazione della casa coniugale, ecc. Affinché raggiunga il suo scopo, il mediatore deve porsi in una posizione imparziale con l'unico intento di favorire la comunicazione spesso interrotta dai conflitti che poi hanno portato alla separazione.

Il mediatore cerca di favorire la cooperazione, la collaborazione e l'empatia nella coppia, così da guidare ciascun genitore a ridefinire la propria identità in un contesto familiare che sarà diverso da quello vissuto fino ad allora. Grazie ad un clima sereno ciascun membro della coppia sarà portato a cercare una soluzione ai rispettivi problemi e ad esplorare possibili alternative che siano funzionali al benessere di tutti, in particolare dei figli.

Il percorso prevede alcuni incontri per creare un clima emotivo di collaborazione per fare poi un bilancio delle scelte fatte e delle implicazioni delle decisioni prese. Devono essere successivamente individuati gli argomenti che portano alla conflittualità così da iniziare un dialogo che abbia lo scopo di trovare dei punti di riflessione e di negoziazione. È inevitabile dover scendere a patti e accettare dei compromessi, ma ciò rientra nel clima di scambio e reciprocità che si vuole mantenere in accordo con gli obiettivi che entrambi i coniugi si sono prefissati all'inizio del percorso.

La mediazione familiare si è molto diffusa e ciò si spiega innanzitutto grazie all'innalzamento del livello medio di istruzione della popolazione. Attualmente i coniugi sono maggiormente in grado di arrivare a decidere soluzioni funzionali negli accordi di separazione, se aiutati a gestire la loro conflittualità. Diventano loro stessi i veri esperti, coloro che possono decidere della propria vita e di come gestire i compiti genitoriali. È indubbiamente un percorso reso possibile dal riconoscimento delle potenzialità insite nella coppia stessa. L'accordo raggiunto dovrà essere volontario, mutuamente accettabile e durevole. La mediazione familiare è destinata a coppie sposate o non sposate, prima o anche successivamente l'entrata nel processo giudiziale per la dissoluzione del rapporto coniugale.

È evidente la positività di un processo decisionale assistito, ma attivo, come quello della mediazione dei conflitti legati a separazione e divorzio. Le ricerche testimoniano che, rispetto alle procedure legali tradizionali, è più rapida nel tempo, è meno onerosa e meno emotivamente costosa. Si è notato anche un miglioramento a lungo termine del clima relazionale, anche se la mediazione spesso non è in grado di migliorare climi altamente disfunzionali (Buzzi, 2000). Non dimentichiamo che l'interesse primario nei casi di separazione e di divorzio deve essere sempre quello del minore, in modo da garantirgli un rapporto diretto e continuativo con entrambi i genitori.