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Psicosi coronavirus e l’assalto pazzo alla carta igienica: anatomia di un fenomeno

Perché durante le pandemie la gente accumula carta igienica? Se l’è chiesto anche il World Economic Forum, mentre c’è chi teme per il sistema fognario

di Stefania Elena Carnemolla

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Un tempo a fare notizia erano le rapine a mano armata alle gioiellerie, oggi, invece, quelle ai lotti di carta igienica. A fare salire le quotazioni del prodotto l’isteria da coronavirus.

Psicosi coronavirus e lassalto pazzo alla carta igienica anatomia di un fenomeno

È accaduto, ad esempio, a Mong Kok, un quartiere di Hong Kong famoso per lo shopping e i ristoranti, dove a febbraio, scrive Chan Ho-him in un articolo sul South China Morning Post, tre uomini, di cui uno armato di coltello, hanno minacciato e derubato il personale di un supermercato mentre scaricavano carta igienica dal camion di un fornitore. Un bottino di circa 600 rotoli per un valore commerciale di 1600 dollari di Hong Kong, poco più di 191 euro. La refurtiva è stata ritrovata poco lontano, in una pensione di Sai Yee Street. Un caso, con due arresti e un ricercato, che ha coinvolto il nucleo investigativo criminale di Mong Kok. I ladri di carta igienica rischiano ora l’ergastolo. Poco importa, ha osservato Albert Luk Wai-hung, famoso uomo di legge di Hong Kong, che il furto sia stato di denaro o di carta igienica, per il tribunale è stato un furto a mano armata. Nessuna meraviglia, invece, sul perché del furto dal momento che a causa del virus e la paura di restare senza, i rotoli di carta igienica sono ormai considerati al pari dei gioielli.

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La guerra dei rotoli 

Se c’è chi tenta di vendere sui social carta igienica ai cittadini dei paesi più colpiti, il mercato continua a subire distorsioni come testimoniato dai prezzi alle stelle proposti da diverse piattaforme di e-commerce - fino a 19 euro per soli 4 rotoli. Un commercio che si nutre dell’isteria del momento testimoniata anche dall’imperversare sui social di hashtag come #toiletpaper #toiletpapercrisis #toiletpaperwars #ToiletPaperPanic #ToiletPaperEmergency, che disegnano un vero e proprio scenario di guerra all’ultimo rotolo.

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In questo contesto cadono, così, nel vuoto i tradizionali appelli a utilizzare carta igienica di carta riciclata o, ancora, carta igienica certificata con fibre provenienti da foreste sostenibili, prodotta con basso consumo di elettricità e senza troppo inquinare acqua e aria. Così come nel vuoto cadono gli appelli a non acquistare carta colorata, profumata, poco biodegrabile, umidificata e salviettine umide. S’arraffa di tutto, senza andare troppo per il sottile. S’arraffa e ci s’azzuffa.

Calcoli contro l’ansia da rotolo

Di questa paura hanno capito tutto Ben Sassoon e l’artista Sam Harris che in Inghilterra hanno lanciato il sito How much toilet paper? che con una simulazione permette di calcolare quanti rotoli di carta igienica servono a seconda di tutte le volte in cui si va in bagno. Esempio: 5 rotoli, si suppone medi, andando 3 volte in bagno, dureranno 27 giorni, mentre andando in bagno 10 volte al giorno dureranno 8 giorni. Obiettivo è quello di aiutare a calcolare la durata della collezione di rotoli di carta igenica, gelosemente custodita in casa, per ridurre l’assalto a negozi e supermercati, anche a salvaguardia delle scorte. Il sito, che è stato preso letteralmente d’assalto, 5 milioni i contatti finora registrati, contiene anche delle impostazioni avanzate su salviette da viaggio, panni per pulire, rotoloni e durata della quarantena.

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Un fenomeno sociale

Perché le persone continuano ad accumulare carta igienica in tempi di pandemia? Il World Economic Forum ha chiesto un’opinione a quattro esperti. “La carta igienica” ha spiegato Niki Edwards, ricercatrice presso la School of Public Health and Social Work della Queensland Universit y of Technology “simboleggia il controllo. La usiamo per ‘riordinare’ e ‘ripulire’. Si tratta di una funzione corporea ch’è in qualche modo un tabù. Quando le persone sentono parlare del coronavirus, hanno paura di perdere il controllo. E la carta igienica sembra un modo per mantenere il controllo sull’igiene e la pulizia. Le persone non sembrano interessate ai sostituti. Gli scaffali dei supermercati sono ancora pieni di tovaglioli e fazzoletti di carta. I media hanno molto di che rispondere circa i messaggi su questo virus e i messaggi al pubblico. Mentre l’onestà sulle minacce è fondamentale, creare isteria e promuovere comportamenti inappropriati è tutt’altro che ideale”.

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Un parere sostanzialmente condiviso da Brian Cook, esperto di mitigazione del rischio catastrofi della University of Melbourne: “Il mio sospetto è che abbia a che fare con il modo in cui le persone reagiscono allo stress: vogliono un elemento di comfort e sicurezza. Per molti occidentali esiste un ‘fattore repulsione’ associato alla pulizia con carta non igienica”. Brian Cook ha anche focalizzato la sua analisi sull’aspetto pragmaticità ed economicità: “Mi aspetto anche che dietro ci sia un elemento pragmatico. La carta igienica è un prodotto che occupa molto spazio e quindi non è qualcosa che le persone hanno in abbondanza in circostanze normali. Molte persone probabilmente usano anche la carta igienica come un fazzoletto di carta e quindi immaginano di averne bisogno molto se hanno l’influenza o una malattia simil-influenzale. Fare scorta di carta igienica è anche un’azione relativamente economica e alla gente piace pensare di ‘fare qualcosa’ quando si sente a rischio”.

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Per David Savage, economista della Newcastle Business School della University of Newcastle, la carta igienica è il prodotto perfetto: “È completamente non deperibile ed è uno dei pochi prodotti di cui è possibile fare scorta e di cui alla fine è garantito l’utilizzo. Non lo so per certo, ma sospetto che la maggior parte delle persone compri la carta igienica solo quando si esaurisce, il che potrebbe essere un problema se devi rimanere isolato per due settimane. Penso quindi che questo sia solo un processo di preparazione, perché abbiamo visto che la carta igienica è diventata un elemento di carenza altrove”.

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Alex Russell, ricercatore della School of Health, Medical and Applied Sciences della Central Queensland University ha, invece, analizzato l’impatto visivo degli scaffali vuoti: “In gioco qui ci sono alcuni fattori. Le persone non stanno solo accumulando carta igienica. Tutti i tipi di oggetti sono esauriti, come maschere per il viso e disinfettante per le mani. Anche cose come conserve e altri alimenti non deperibili stanno vendendo bene. Le persone sono spaventate e si rincuorano. Stanno comprando ciò di cui hanno bisogno e uno degli articoli è la carta igienica. Penso che notiamo la carta igienica più di altre cose perché le confenzioni di carta igienica sono grandi oggetti che occupano molto spazio sugli scaffali. Vedere un piccolo prodotto esaurito al supermercato (come un disinfettante per le mani) non è così insolito, ed è solo un piccolo buco nello scaffale che viene spesso riempito temporaneamente con prodotti vicini. Ma se la carta igienica scompare, è una quantità enorme di spazio sugli scaffali che non può essere prontamente sostituita con altre cose nelle vicinanze. Un secondo motivo per cui potremmo notarlo di più è perché non ci sono sostituzioni facili. Se il supermercato non ha un particolare ingrediente per la cena, puoi semplicemente prendere qualcos’altro o preparare una cena completamente diversa. Ma se non c’è un rotolo di carta igienica, è piuttosto frustrante per tutti. Certo, fazzoletti o salviette di carta, ma non è esattamente la stessa cosa, vero?”.

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SOS fognature

C’è tuttavia chi, come il comitato di controllo delle risorse idriche della California, teme che l’uso in luogo della carta igienica di salviette di ogni tipo e asciugamani di carta gettati nel water potrebbe ostruire le tubature, intasando le fogne e interferendo, così, con la raccolta e il trattamento delle acque reflue.

Alto, infatti, è il rischio che i sistemi fognari, stressati, possano andar in tilt. Chi si occupa di termoidraulica da sempre invita a gettare nel WC solo carta igienica e non fazzoletti di carta, carta da cucina e tovaglioli. Ma anche la carta igienica se gettata nel WC in abbondanza può diventare un problema andando ad intasare le tubature e creando problemi alla condotta fognaria, con ciò che ne consegue a livelli di costi oltre al non proprio piacevole spettacolo della tracimazione dei liquami.

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L’assalto alle scorte di carta igienica in tempi di quarantena da COVID-19 potrebbe, questo il timore, portare ad un uso smodato di carta igienica con uso frequente e oltre l’ordinario della toilette.

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Al tempo stesso la paura di non avere accumulato abbastanza scorte o di non essere riusciti ad acquistarne potrebbe portare all’uso di tovaglioli, carta da cucina e fazzolettini. Nell’uno e nell’altro caso a soffrirne sarebbero le tubature con impatto sulla rete fognaria, con conseguenti costi di riparazione, assistendo, impotenti, al portafoglio metaforicamente inghiottito dallo sciacquone di un WC.

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Abbiamo parlato di:

Two arrested after armed gang makes run for toilet rolls in HK$1,600 heist as coronavirus panic shows no signs of easing Articolo

How much toilet paper? Website

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25/03/2020