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La sindrome di Rebecca ovvero la gelosia esagerata per il passato del partner

di Caterina Steri

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Avete mai sentito parlare della sindrome di Rebecca?? Questa prende il suo nome da un film di Alfred Hitchcock, ispirato dal romanzo di Daphne du Maurier “Rebecca la prima moglie”.

La storia racconta di una donna che sposa un vedovo e si trasferisce nella casa in cui il ricco uomo aveva vissuto con la prima moglie, Rebecca. La protagonista si rende conto che il marito è ossessionato dal ricordo della defunta, considerata perfetta e di cui è ancora innamorato.

La sindrome di Rebecca riguarda l’esagerata gelosia che si prova per il passato sentimentale del partner e per le relazioni che ha avuto in precedenza. Una gelosia immotivata, ingiustificata, che può diventare una vera ossessione, scatenare ansia, depressione e dubbi rispetto all’essere traditi.

Quando è lieve la gelosia può essere ritenuta normale e tenuta sotto controllo.

Quando invece è esagerata, crea delle immagini distorte della relazione, del compagno e del suo passato.

La gelosia esagerata e incontrollata nei confronti del passato del partner può essere supportata da diversi fattori come una scarsa autostima, l’essere ansiosi o aver avuto un passato di relazioni tribolate. Può quindi derivare da un intricato insieme di cause “minori” che sommate le une alle altre, scatenano la gelosia incontrollabile.

Il partner geloso si ritrova spesso ad immaginare situazioni sessuali e non solo che il compagno può aver vissuto con l’ex, diventa quindi diffidente e a volte rancoroso così da impedire di vivere serenamente il rapporto.

Chi ne è affetto rischia di tormentare talmente tanto la relazione da trovare nella rottura l’unica soluzione.  Paradossalmente, nonostante venga rinfacciato al partner che lui può interrompere la relazione perché troppo legato al suo passato, è il geloso che si allontana chiudendosi in se stesso, non vivendo nel presente ma rifugiandosi in quello che immagina sia stato il passato dell’altro.

Alcuni campanelli di allarme della sindrome di Rebecca si hanno quando si impone al partner di non sentire, ne vedere l’ex e lo si tormenta con continue domande (pure imbarazzanti), sul passato; gli si tiene il muso anche nei momenti di relax, si cerca di sottoporlo a ricatti “affettivi” e indurre in lui il senso di colpa.

Porre rimedio alla gelosia patologica, qualsiasi sia l’oggetto di essa, non è facile. Ci sono infatti delle persone che vengono in terapia da me proprio perché le hanno provate tutte, ma senza alcun valido risultato. Anzi, a volte hanno pure fomentato il problema.

Una soluzione positiva si ha cambiando totalmente schemi mentali che inducono alla gelosia.

Innanzi tutto bisogna capire se esiste veramente una “tresca” tra il partner e il suo ex.

Se la risposta è negativa, l’obiettivo è di arrivare a rendersi conto che una tale gelosia non ha senso di esistere. Il passato è passato e il partner attualmente sta con voi e con nessun altro. Rimuginare il passato porta solo a fomentare i problemi e la presenza di fantasmi nella relazione. Si perde poi l’opportunità di vivere serenamente il presente.

A volte, la scarsa autostima fa si che voi stessi crediate che l’ex sia migliore e più capace di voi, quasi riuscite a mitizzarla convincendovi di quest’ipotesi. Se il partner vi ha scelto è perché vi preferisce a chiunque altro. Un buon lavoro sull’autostima può giovarvi anche rispetto alla vostra relazione.

Come potete notare l’eccessiva gelosia può essere “attaccata” da più punti per debellarla.

Una consulenza psicologica può sicuramente aiutare a rendersi conto delle insicurezze e a lavorare su stessi per sconfiggerle e ad effettuare un percorso che dia strumenti efficaci per imparare ad apprezzarvi e a gestire e controllare ciò che disturba voi e la vostra relazione.

20/12/2012