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Sms, chat e fraintendimenti

di Caterina Steri

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 Volenti o nolenti da anni siamo entrati nell’era di internet, dei cellulari prima e degli smartphone dopo. E’ cambiato il nostro modo di comunicare, molto più facile, immediato e intuitivo, seppur comodo con qualche problematica. Come succede per la maggior parte delle situazioni che ci troviamo a vivere quotidianamente.

Quante volte vi siete trovati nel bel mezzo di una discussione, di un fraintendimento, di una delusione, nati dallo scambio di sms o messaggi in chat? Sicuramente spesso. Io stessa dico alle persone con cui lavoro che non scambio informazioni o fisso appuntamenti se non oralmente, per evitare appunto dei disguidi.

Da un lato potrebbe essere più comodo, ma dall’altro potrebbe causare dei problemi.

Per alcuni che hanno difficoltà ad esprimersi potrebbero rappresentare uno stimolo per condividere opinioni, sentimenti, apprezzamenti o critiche.

Il rovescio della medaglia è che i messaggi aiutano anche a nascondersi, a non affrontare personalmente le situazione, ad esempio quelle dei corteggiamenti o la chiusura di una relazione.

Chi scrive un messaggio dovrebbe essere molto bravo nel far sì che esso corrisponda a ciò che vorrebbe effettivamente comunicare. Spesso non è così.  

I messaggi non possono sostituire in toto una reale conversazione. La comunicazione umana è caratterizzata da un variegato lessico, ma anche dal tono della voce, dal comportamento non verbale costituito da sguardi, posizioni, gesti che non possono essere espressi solo tramite le poche parole dei messaggi. Ad esempio, la mancanza del tono di voce potrebbe far si che un messaggio scritto in modo metaforico o sarcastico possa essere preso alla lettera e interpretato contrariamente rispetto a ciò che vuole davvero esprimere. Inoltre lo si può intendere in modo personale e soggettivo e in base al proprio umore.

Abituarsi a comunicare tramite messaggi potrebbe impoverire il linguaggio parlato a lungo andare.

Senza contare il rischio di alienazione della persona che se si abitua ai rapporti virtuali trova difficoltà a relazionarsi con la realtà.

Il linguaggio usato per scrivere messaggi potrebbe discostarsi da quello parlato, viste le abbreviazioni e i modi di dire, e anche in questi casi possono originarsi dei fraintendimenti.

Per questo suggerisco sempre di discutere oralmente di questioni importanti.

E’ seppur sia vero che verba volant e scripta manent, se le parole scritte vengono mal interpretate creano più danni che altro.

04/03/2014