Tumore del cavo orale: prevenirlo si può, mentre una diagnosi tempestiva salva la vita

Quali sono i sintomi? Perché non bisogna sottovalutare presenze sospette nella bocca? Quanto incide lo stile di vita? Come si fa l’autoesame della bocca?

di Stefania Elena Carnemolla

Le malattie orali, che ogni anno secondo stime della Organizzazione Mondiale della Sanità colpiscono circa 3,5 miliardi di persone, sono uno dei grandi problemi di salute pubblica. Parliamo di carie, gengiviti, parodontidi, manifestazioni orali dell’HIV, traumi oro-dentali, noma, labbro leporino, palato fessurato, tumore del cavo orale. 

Il tumore del cavo orale, ad esempio, è tra i primi dieci tumori più diffusi. Nei paesi dell’Asia-Pacifico, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa del forte consumo di alcool, tabacco, noce di areca, è fra le prime tre cause di tumore, mentre nel Nord America e in Europa le infezioni da Papillomavirus umano sono responsabili di una percentuale crescente di tumori orali fra i giovani. Né risparmia l’Italia, dove ogni anno si registrano in media fra gli 8 mila e i 9 mila casi, con una mortalità intorno al 39%, mentre, grazie alla diagnosi precoce la percentuale di sopravvivenza oscilla fra l’80 e il 90%.

SINTOMI

Il tumore del cavo orale può colpire le mucose di guance e gengive, il palato duro, la lingua, le labbra, il trigono retromolare, le ghiandole salivari. I sintomi vengono spesso trascurati o confusi con altre patologie, come, ad esempio, ascessi dentari, cisti alla mandibola, semplici infiammazioni, da qui l’importanza di una diagnosi tempestiva. I sintomi da monitorare, come ricordato in occasione dell’edizione 2021 dello Oral Cancer Day, sono un rigonfiamento che non guarisce, chiazze bianche o rosse sulla superficie della bocca, mal di gola costante, perdita improvvisa di uno o più elementi dentari, dolore e rigidità alla mandibola, dolore e difficoltà durante la deglutizione e la masticazione, sensazione di qualcosa in gola, mutamenti nel tono della voce e difficoltà a parlare, perdite di sangue insolite dalla bocca, dolore nel tenere la dentiera, calo del peso corporeo.

Importante, spiega, infatti, il Ministero della Salute, la ricerca di lesioni sospette in tutto il cavo orale, anche nelle zone nascoste, in particolare la lingua, lesioni, quindi, come macchie o placche, noduli o erosioni-ulcera, verrucosità. Le lesioni che non guariscono in 14 giorni vanno considerate, spiega, come un caso dubbio, mentre in caso di lesioni sospette non bisogna “ritardare mai la diagnosi con terapie a base di vitamine, collutori, antibiotici o altro per un periodo di tempo superiore ai 14 giorni”. In caso di “forte sospetto diagnostico” è necessario eseguire una biopsia, utilizzando, spiega il Ministero della Salute, una tecnica bioptica escissionale per tutte le “lesioni di dimensioni ridotte e localizzate in zone accessibili e non debilitanti per il paziente” e una, invece, incisionale da eseguire sui bordi della lesione, incluse le “aree cliniche più sospette”, evitando, tuttavia, le “zone necrotiche”.

Leucoplachie omogenee, non-omogenee, multifocali, Lichen planus, entoplachie, eritoplachie, quali di queste lesioni possono trasformarsi in maligne? “Le leucoplachie omogenee” spiega il Ministero della Salute “hanno un rischio di trasformazione maligna di circa l’1%, mentre le non-omogenee hanno una percentuale di trasformazione molto più elevata (circa 40%). Inoltre, vi è altro tipo di leucoplachia, quella a localizzazione multifocale, denominata orale verrucosa proliferativa, che presenta un rischio di trasformazione maligna molto elevato (oltre il 70%); è più frequente nelle donne (rapporto femmina maschio 4:1) con un picco di età a circa 50 anni. Il lichen planus è una patologia mucocutanea che interessa la cute e le mucose con un aumentato potenziale di trasformazione maligna. Coinvolge più frequentemente soggetti tra la quinta e la sesta decade di vita, ed è due volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini. Il potenziale di trasformazione maligna del Lichen planus è stato oggetto di intensa ricerca con studi che hanno dimostrato una percentuale di trasformazione compresa tra lo 0 e lo 12,5%. L’eritroplachia ha il rischio di trasformazione maligna più alto rispetto e tutte le altre precancerosi del cavo orale (14%-52%)”.

AUTOESAME DELLA BOCCA

Se in bocca, spiega ANDI, l’associazione nazionale dei dentisti italiani, si vedono macchie o placche bianche e/o rosse, che potrebbero essere lesioni precancerose, il lichen, eruzione infiammatoria con presenza di papule, ferite che non guariscono, denti guasti, gengive gonfie o malate, in questo caso bisogna rivolgersi a un medico o ad uno specialista, anche in assenza di dolore, per avere una diagnosi più precisa. In caso venga diagnosticata una precancerosi o una lesione cronica, non bisogna opporsi alla sua asportazione. Macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca, è stato ricordato in occasione dello Oral Cancer Day, vengono, infatti, spesso sottovalutate dai pazienti che le etichettano come semplici infiammazioni.  Importante, spiega allora ANDI, autoesaminare periodicamente la bocca, controllandola sotto e sopra la lingua e anche lateralmente alla lingua, controllando, quindi, guance e palato fino all’ugola.

FATTORI DI RISCHIO

Fattori di rischio del tumore del cavo orale sono considerati fumo, abuso di alcolici, malnutrizione, dieta povera di frutta e verdure fresche, scarsa igiene orale, esposizione a cancerogeni di natura chimica – ad esempio idrocarburi aromatici policiclici, amine aromatiche, residui della combustione del tabacco -, agenti fungini o virali, protesi dentarie mal realizzate, denti rotti o scheggiati, cause genetiche o sistemiche, sesso orale non protetto.  

PREVENZIONE

La prevenzione inizia, pertanto, con lo stile di vita. Se siamo quel che mangiamo, cosa possiamo fare per contrastare l’eventuale comparsa della patologia? Con il paradosso che le società più ricche e avanzate, pur potendo optare per uno stile alimentare sano, spesso si rifugiano in regimi che, viceversa, possono favorire l’insorgere della malattia. “Una dieta povera di frutta e verdura” è stato spiegato in occasione dello Oral Cancer Day “che determini carenze vitaminiche importanti, può essere anch’essa un nemico per la salute del cavo orale. L’alimentazione è senza dubbio uno dei fattori più importanti in grado di controllare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare i radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosiddetta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale”. Frutta e verdura, spiega, invece, il Ministero della Salute, devono, tuttavia, essere non amidacee.

C’è, quindi, l’igiene orale. Sane regole quotidiane, oltre a proteggere la salute della bocca, possono, infatti, aiutare ad allontanare il rischio di sviluppare un tumore orale. Regole ben illustrate in un decalogo della Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa: “Pulisci ogni giorno i denti con spazzolino e dentifricio. Usa filo o scovolino per pulire gli spazi tra i denti per una migliore protezione da carie e infiammazioni gengivali. Il sanguinamento gengivale ripetuto è sintomo di gengivite o di parodontite. Non trascurarlo e fatti vedere dal tuo dentista! Il fumo nuoce grandemente alla salute della tua bocca. È scientificamente provato che aggrava le malattie delle gengive e rallenta la guarigione delle ferite chirurgiche nella bocca. L’ipersensibilità dentale può dipendere dalla dieta (cibi o bevande acide) o da un uso non corretto di spazzolino (troppo duro) o dentifricio (troppo abrasivo). Dentista e igienista volentieri ti possono consigliare. La carie è legata a scorretta igiene dentale, a residui di cibi zuccherini rimasti a lungo tra i denti, a scarsa resistenza dell’organismo all’azione dei microbi della carie. Pulisci bene i denti più volte al giorno, evita i dolci fuori dai pasti, rinforza i denti con i dentifrici al fluoro! Per prevenire la carie dei bambini sono utili le sigillature dei solchi sulla faccia masticante dei molari incominciando dai primi molari permanenti che spuntano dopo i sei anni. La carie radicolare, che colpisce le radici dei denti allungati degli anziani, ha uno sviluppo molto rapido e distruttivo. Si previene con accurata pulizia e frequenti sciacqui con colluttori al fluoro. Visite di controllo annuali o semestrali sono molto raccomandabili soprattutto per i ragazzi. Piccole carie scoperte in tempo si possono curare oggi con tecniche pochissimo invasive e con otturazioni invisibili. Anche gli impianti di titanio si possono ammalare! I batteri possono colpire i tessuti gengivali e ossei vicini all’impianto e causarne la perdita. Mantenete un’igiene scrupolosa di queste protesi e fatele controllare spesso dal dentista per allungarne la durata. Curiamo giornalmente bocca e denti come abbiamo cura di occhi, capelli, pelle del volto e delle mani. Un bel sorriso e un alito profumato sono un fantastico biglietto da visita”.

Per prevenire il tumore orale, oltre a seguire una sana alimentazione ricca di frutta e verdure e povera di grassi, e a non trascurare l’igiene e la pulizia della bocca, ANDI ricorda di non fumare; di non bere superalcolici con regolarità; di non consumare vino fuori dai pasti; di non associare fumo e consumo giornaliero di superalcolici; di consultare con regolarità un dentista; di rifare protesi vecchie e/o inadeguate; di sottoporsi annualmente a un check-up della bocca; di non praticare sesso orale non protetto.  In caso, infine, si seguano terapie oncologiche con radio o chemioterapia bisogna parlarne con il proprio dentista perché, in questi casi esistono protocolli odontaiatrici da seguire.     

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