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Violenza sulle donne, non parliamo solo di stupri

Violenza sulle donne non parliamo solo di stupri
di Caterina Steri

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Purtroppo le violenze sulle donne, e non solo, fanno parte delle notizie quotidiane.Sono troppi tutti questi episodi e sembra sempre troppo poco ciò che si fa per prevenirli, anche perché la maggior parte delle volte se ne parla a tragedia avvenuta. Oltre a tutto, mi pare di notare una sorta di clima di assuefazione e di polemiche spesso troppo poco costruttive e tanto meno preventive.La violenza sulle donne, parlo di questa perché è sicuramente più diffusa e può coinvolgere qualsiasi categoria del genere femminile, assume diverse modalità, più o meno esplicite. Ne abbiamo testimonianza tramite i media e i racconti che ci vengono fatti direttamente o no da chi ne è coinvolto in prima persona.Tra le varie modalità con cui può manifestarsi la violenza abbiamo quella fisica in cui le azioni sono rivolte intenzionalmente a fare del male fisico alla vittima.

La violenza psicologica è quella che danneggia l’identità della donna. Può essere veramente difficile da riconoscere e facile da scambiare con la semplice normalità. Ad esempio quando un marito svaluta e denigra costantemente la moglie non sta facendo altro che attuare una violenza psicologica su di essa, ma in molti contesti familiari si può essere talmente abituati a questa modalità da considerarla “normale”.

Abbiamo poi quella sessuale che comprende l’imposizione di pratiche o rapporti sessuali indesiderati che ledono non solo il corpo, ma anche la mente e la dignità delle vittime che si sentono enormemente umiliate.

Lo stalking, che avviene come forma di controllo nei confronti di una vittima da cui si è stati rifiutati, che può essere più o meno esplicito, ma che se non fermato in tempo può sfociare in tragedia.

Esiste anche una violenza economica. Anch’essa può risultare difficile da identificare perché ad esempio, è scontato che la gestione delle finanze familiari venga gestita e conosciuta solo dagli uomini e alle donne venga negato o limitato l’accesso alle finanze del nucleo. Soprattutto quando l’unico introito economico deriva dal marito, che abitualmente si oppone all’autonomia e alla carriera della consorte.

Nonostante le notizie parlino molto di violenze da parte di stranieri nel territorio italiano, non bisogna trascurare che la maggior parte di esse avviene all’interno delle mura domestiche e che non tutte vengono denunciate per motivi che vanno dalla vergogna, alla rassegnazione, al non riconoscimento, all’isolamento familiare e sociale imposto.

Un’altra forma di violenza che aggiungerei a questo discorso, e che non si limita solo alle donne, ma a tutto ciò che è 'diverso', è quella che viene esercitata sui Social Network, sia verso chi non è conosciuto, sia verso persone famose. A proposito di queste, mi vengono in mente due casi molto noti in cui sono rimaste vittime l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli e la Presidente della Camera Laura Boldrini. Parlo di questi per citarne due, ma penso che la lista sarebbe davvero lunga.

Spaventa la facilità con cui, rispetto al pensiero di qualcuno, ci si accanisca fortemente e crudelmente, augurandogli il peggio delle violenze con messaggi ed insulti in cui si spera che venga stuprato, picchiato, abusato nella maniera più becera possibile.Il tutto perché? Secondo me, non solo perché non si è d’accordo con il pensiero altrui, ma perché si è convinti di poter dire di tutto grazie alla copertura dello schermo di uno smartphone o un di un pc. E la cosa che mi colpisce è che nella mischia non troviamo solo uomini codardi e malvagi, perché di questo si tratta, ma anche donne. Le donne che per anni hanno subito le insidie peggiori della crudeltà maschile per conquistare i loro stessi diritti e che ancora non sono riuscite appieno nell’intento. Quelle donne capaci di dare alla luce altre vite e che si scagliano così furiosamente verso altre donne.

So bene che poi, allo scoperto, senza la mediazione dei social, la maggior parte di questi individui non avrebbe alcun coraggio (se di questo possiamo parlare) a scrivere certe crudeltà. Lo ha provato ad esempio la stessa Lucarelli intercettando telefonicamente i suoi aggressori telematici, che a voce hanno provato a ritrattare tutto quanto. Quindi si, dobbiamo assolutamente condannare gli stranieri che stuprano le donne al parco o in spiaggia, i mariti che abusano delle mogli, gli stalker. Ma non dimentichiamoci di condannare anche quelli che si prendono impropriamente il diritto di insultare in modo efferato augurando il peggio a qualsiasi donna o persona in genere solo perché si illude di averne il potere dietro ad uno schermo. E solo perché in quelle occasioni non capisce che sarebbe meglio il silenzio che riempirsi la bocca di tali crudeltà. Se non cercassimo di spegnere questi avvenimenti in ogni modo possibile allora il rischio sarebbe di diventare anche noi complici di queste violenze.



11/09/2017