Yerba mate, benefici e controindicazioni della bevanda sudamericana

di Anna Simone

I numeri a volte lasciano a bocca aperta, come quelli relativi alle vendite dello Yerba Mate nel 2018: parliamo di 262 milioni di chili in consumi domestici e 43 milioni di chili in export (+39% rispetto all’anno prima). Un vero e proprio boom per una bevanda calda che ha spiccate proprietà digestive e qualche “effetto collaterale”.

Origini

Il nome scientifico è Ilex Paraguariensis, una pianta indigena del Sud America con cui gli indios guaranì circa cinquecento anni fa preparavano un infuso, molto apprezzato anche dai conquistatori spagnoli. Comunemente è chiamato mate, dal nome dal contenitore ad hoc per sorseggiarlo, che in origine era ottenuto da una zucca cava, mentre oggi è in ottone, legno o acciaio; furono i conquistadores a introdurre l’uso della bombilla, una sorta di cannuccia per berlo ed evitare che finissero in bocca i pezzetti di foglie in infusione. Col tempo è diventata la bevanda tradizionale più consumata in Argentina e Uruguay, tanto che è stata instituita un’associazione dedicata, il National Institute of Yerba Matè.
Da qualche anno si trova anche nei supermercati italiani, ed è sempre più consumata anche dai nostri connazionali. In futuro, probabilmente, si diffonderà ancora; non a caso una grande azienda argentina del settore ha da poco lanciato sul mercato una linea di mate aromatizzato all’arancia, alla menta piperita e alla verbena, mentre il colosso Coca-Cola, nella divisione brasiliana, ha introdotto il mate in capsule compatibili con Nespresso, per i consumatori che richiedono soluzione pratiche.

Proprietà

L’infuso delle foglie dello Yerba Mate favorisce la digestione, riduce la sensazione di appetito e accelera il transito del cibo all’interno dell’apparato digerente. È spesso utilizzato come coadiuvante nelle diete dimagranti perché contribuisce a far funzionare alla perfezione il metabolismo corporeo e a eliminare i grassi e le calorie in eccesso.
Secondo alcuni studi, quest’erba rinforza il sistema immunitario, agisce come antidolorifico, e aumenta l’energia mentale e fisica. Sebbene non vi siano prove scientifiche sifficienti, il suo consumo viene consigliato per migliorare le performance mentali e in caso di calcoli ai reni e alla cistifellea, affaticamento psicologico, sindrome da fatica cronica, ritenzione idrica, mal di testa, pressione bassa, colesterolo alto, obesità e depressione.
Contiene caffeina, numerosi minerali e vitamine, tra cui potassio, calcio, manganese, ferro, selenio, magnesio, fosforo, vitamina A, vitamine del gruppo B ed è una fonte di polifenoli.

Effetti non desiderati

Insonnia, palpitazioni ed eccessiva motilità gastrointestinale: sono questi gli effetti collaterali dell’assunzione di dosi eccessive di mate. La caffeina, si sa, in generale non è un toccasana per l’organismo e quest’erba la contiene.  
L’assunzione è controindicata in gravidanza, allattamento, infanzia, in caso di alcolismo, se si soffre di ansia, di disturbi emorragici, se si fuma, in caso di malattie cardiache, sindrome dell’intestino irritabile e glaucoma.
Di recente, da uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Iarc) è emerso che le bevande troppo calde potrebbero diventare cancerogene. Tra queste quindi rientra anche il mate. Tuttavia secondo gli esperti, al momento non esistono sufficienti elementi per collegare il consumo - frequente e per un lungo periodo - di bevande troppo calde (sopra i 65°C) a un fattore di rischio per il cancro all’esofago.

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Iarc: website