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La figlia d'arte Marika Bonomo spiega perché il calcio è la medicina giusta per dimenticare i problemi

Grazie allo sport, Marika Bonomo, classe 2002, ha trovato anche l’amore, unendosi al preparatore dei portieri del Montanara

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Figlia d’arte, sta provando a ripercorrere la carriera del padre, portiere di categoria, vivendo il percorso con la giusta serenità che il gioco del calcio a livello dilettantistico richiede.

Grazie allo sport, Marika Bonomo, classe 2002, ha trovato anche l’amore, unendosi al preparatore dei portieri del Montanara, squadra emiliana presente sul territorio di Parma, dove lo sport è essenzialmente concepito come un momento di inclusione ed aggregazione come una grande famiglia.

Ciao Marika, cosa rappresenta per te giocare a calcio?

“Il calcio è la medicina giusta per dimenticare i piccoli/grandi problemi della vita, è una valvola di sfogo per la rabbia e lo stress accumulato durante la giornata, è il mio mondo, la mia favola ed il mio sogno”.

Perché hai scelto di giocare a pallone?

“Sogno di continuare a ripercorrere la carriera di mio padre che è stato portiere a buoni livelli nel Trapani anche se in verità sono capace di ricoprire diversi ruoli, adattandomi alle esigenze del mister, ricoprendo anche il ruolo di attaccante, difensore e centrocampista, insomma un jolly tuttofare”.

La tua carriera

“Dopo aver iniziato con i maschietti, sono approdata nel femminile vivendo il mio momento di gloria a Parma dove ho vinto il campionato di serie D e la Coppa, iniziando a ricoprire il ruolo di estremo difensore dopo che la titolare si era infortunata e la vice si era fatta espellere dal campo; ho maturato anche esperienze nell’Imolese prima di approdare al Montanara”.

La società del Montanara

“La definisco una grande famiglia, un ambiente ideale ed accogliente dove poter vivere con spensieratezza il gioco del calcio, un’isola felice dove si vive lo sport con semplicità, includendo e dando la giusta attenzione ed importanza alle atlete, evitando che si possano generare situazioni di stress e competizione tipici di altre realtà”.

In che categoria militi?

“Disputiamo il campionato Uisp e Csi nei tornei c5, c7 ed under 10; il prossimo obiettivo è allestire una squadra ad 11 per poter partecipare al campionato di Eccellenza”.

La volgare esultanza del portiere Martinez durante la finale mondiale

“I portieri sono sempre un po’ pazzi ed esuberanti, se lo avesse fatto un giocatore di un altro ruolo mi sarei sorpresa maggiormente”.

Il momento più bello che ti ha regalato il calcio?

“Tramite il calcio ho conosciuto il vero amore, il mio attuale fidanzato Luca Bevilacqua, mio collega di reparto nonché preparatore dei portieri; l’ho conosciuto nel 2020 allorquando allenando il settore maschile, si propose per delle sedute di allenamento individuali per potermi seguire al meglio; la sua presenza mi dà coraggio e fiducia per andare avanti, consolandoci a vicenda nei momenti difficili, specie quando a distanza di un giorno ci siamo fatti entrambi male nei rispettivi tornei di appartenenza”.

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12/01/2023