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'Quella gioia che solo segnare un gol può dare': Raffaella Barbieri racconta come è diventata un'attaccante di razza

La giocatrice della San Marino Academy: 'Il calcio ti mette davanti sfide e limiti diversi di volta in volta, le emozioni cambiano di continuo'

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Cresciuta nelle giovanili del Torino ha maturato esperienze con la maglia del San Bernando Luserna, dell’Alessandria e del Real Torino, prima di approdare nella fila della San Marino Academy.

Conosciamo meglio la storia di Raffaella Barbieri, classe 1995, attaccante di razza delle Titane, impegnata nel sociale in opere di volontariato in favore dei disabili.

Ciao Raffaella, che emozioni e sensazioni, avverti giocando a calcio, specie quando realizzi una rete?

“Il calcio, come tutti gli sport, ti mette davanti sfide e limiti diversi di volta in volta, quindi le emozioni cambiano di continuo. Cerco di dare un significato diverso ad ogni gol che faccio; a volte è gioia, a volte liberazione”.

Come concili il calcio con gli altri impegni lavorativi e con quelli familiari?

“È difficile conciliare tutto, la mia famiglia viene spesso a trovarmi appunto perché non ho molti giorni liberi.

Ho trovato un lavoro che mi permette di avere il weekend libero e questo sicuramente mi agevola un po' di più la cosa”.

Come è nata la decisione di fare volontariato nei confronti dei disabili?

“La mia decisione di fare volontariato nasce da mio fratello Gabriele che era disabile. Mi piace pensare ad un mondo in cui ognuno ha la possibilità di poter fare le stesse cose senza particolari problemi”.

La vittoria calcistica ed extra sportiva più importante della tua vita

“La mia più grande vittoria extra calcistica penso sia il rapporto instaurato con la mia famiglia e gli obiettivi che abbiamo raggiunto insieme.

Calcisticamente le storiche promozioni dalla serie C alla serie A”.

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14/12/2022