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Alice Costantini: ”Perché ho preferito i campi di calcio alle vasche della piscina”

Nell'intervista di Mariano Ventrella, l'attaccante del Padova spiega come sia passata dal nuoto al pallone

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Seconda punta abile tecnicamente e veloce, Alice Costantini, classe 1999, fa della generosità ed altruismo il suo punto di forza.

Iniziando la carriera agonistica nel nuoto, ottenendo buoni risultati a livello regionale, ha preferito i campi di calcio alle vasche della piscina, esprimendosi al meglio con la maglia del Padova, squadra veneta militante nel girone B di serie C.

Ciao Alice, per iniziare una breve descrizione della tua carriera

“Ho iniziato il mio percorso sportivo partendo dal nuoto dove ho ottenuto soddisfacenti risultati a livello regionale, anche se il mio cuore mi portava sui campetti di calcio, andando a giocare in Calle con i maschietti; all’età di 10 anni, dopo essere riuscita a vincere le resistenze di mia madre ed aver accantonato le vasche della piscina mi sono aggregata alla squadra femminile del Venezia per poi proseguire nel Mestre, nuovamente in laguna al Venezia dove sono stata per cinque stagioni, prima di militare nel Montecchio ed a seguire la mia attuale squadra, il Padova”.

Un giudizio sulla stagione in corso

“Eravamo partite con l’obiettivo minimo di salvarci, migliorando il rendimento della passata stagione; i risultati ci stanno dando ragione, essendo in una zona di classifica tranquilla che ci permette di giocare senza troppe pressioni, esprimendoci al meglio”.

La lotta promozione

“Il Bologna sta dimostrando di essere la squadra più forte del girone, esprimono un bel calcio e sono molto organizzati, meritando la prima posizione”.

I ricordi più piacevoli

“Uno stage a Coverciano, il trofeo nel campionato Primavera e la vittoria nel derby con il Venezia restano le emozioni più indelebili finora vissute”.

Il post infortunio

“Sono passati due anni da quel difficile evento, scaturito a seguito di un evento accidentale in assenza di contrasto di gioco; ho metabolizzato nel tempo la botta subita, supportata ed incoraggiata dalla mia famiglia, amici, compagne di squadra e società, sempre molto presenti e disponibili nei miei riguardi; all’inizio temevo di non recuperare la migliore condizione, ora mi sento migliorata e soprattutto una nuova persona, preparata e maturata a livello mentale”.

Un giudizio sull’ambiente

“Siamo una bella squadra formata da giovani interessanti e di prospettiva che sanno fare gruppo sia dentro che fuori dal campo di gioco; la società è ambiziosa e sta lavorando per progettare il salto di categoria, portando sempre più in alto i colori biancoscudati”.

19/04/2023