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6 milioni di abeti natalizi: ecco come smaltirli dopo le feste

6 milioni di abeti natalizi ecco come smaltirli dopo le feste
di Alessandra Concas

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Ammontano a sei milioni gli alberi che verranno commercializzati in questo periodo, con un giro di affari dell'ordine dei centoconquanta milioni di euro, e che a feste concluse contribuiranno a incrementare il volume dei rifiuti solidi urbani. Lo ha rilevato il Corpo forestale, che offre consigli su come smaltire gli abeti dopo l'Epifania.

Acquistare un albero vero non significa fare una scelta anti-ecologica. Secondo gli esperti del sistema di certificazione per la gestione forestale sostenibile, l'abete di plastica ha un impatto ambientale maggiore perché la plastica deriva dal petrolio e di conseguenza ha costi ambientali e di smaltimento elevati.
Gli abeti di origine italiana presenti sul mercato natalizio derivano per circa il novanta per cento da coltivazioni specializzate, cioè da piantagioni di alberi create a questo scopo, che occupano stagionalmente oltre mille piccole aziende agricole della Penisola. L'importante è controllare il tagliando dell'albero per avere la sicurezza che provenga da boschi gestiti in modo sostenibile.
 
Sempre secondo la forestale, dopo le feste, l'abete può prendere diverse strade, che non deve essere quella del cassonetto stradale, essendo una pratica vietata e sottoposta a sanzioni pecuniarie.
Gli abeti con le radici e ancora vivi possono andare all'esterno, su balconi o giardini, ricordando che si tratta di piante che possono raggiungere anche i venti metri e che per sopravvivere hanno bisogno di condizioni climatiche adatte, di solito molto fresche, perché sono specie di montagna incapaci di sopravvivere in climi caldi.

Se non si dovesse avere la possibilità di mettere a dimora l'albero, la forestale consiglia di piantarlo in vaso, metterlo in un angolo fresco del giardino o del balcone e riutilizzarlo per più anni.
Come ultima alternativa l'albero di Natale, vivo o morto, potrà essere consegnato nei centri di raccolta indicati dai vivaisti o dai Comuni.

Le agenzie di stampa riportano la notizia che nella Capitale, ad esempio, a gennaio la forestale metterà in campo un'iniziativa ad hoc insieme all'Ama. I cittadini potranno portare gli alberi nei centri appositamente attrezzati dalla municipalizzata. Le piante non più vitali verranno riutilizzate riciclandole per la produzione di compost ecosostenibile da giardino, mentre quelle ancora vive troveranno posto in parchi, giardini o aree scelte come l'ex vivaio forestale di Arcinazzo Romano, gestite dalla forestale.


10/12/2013