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Campo da golf e tanto cemento: a Bosa, Sardegna, cittadini e ambientalisti dicono no

Campo da golf e tanto cemento a Bosa Sardegna cittadini e ambientalisti dicono no
di La nuova ecologia

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Un campo da golf nel cuore dell'incontaminato territorio costiero a nord di Bosa, cittadina storica sulla costa nord occidentale della Sardegna: vorrebbe realizzarlo la Società Condotte Immobiliare, del Gruppo Ferfina, proprietaria di oltre 330 ettari di territorio bosano. Insieme al campo da golf, strutture di servizio, villaggi e residenze: una colata di cemento che in parte graverebbe su aree soggette a vincoli archeologici e ambientali, zone Sic e Zps, nelle quali lo stesso Piano urbanistico comunale vigente impedisce qualsiasi intervento ad eccezione di quelli relativi al recupero di volumetrie di un antico villaggio minerario.

'Qualsiasi intervento di revisione delle previsioni esistenti con spostamenti di volumetrie sulla fascia costiera e qualsiasi opera di rimodulazione del piano di investimenti esistente deve essere eseguito in conformità al Puc e al Piano paesaggistico regionale: il che comporterà di conseguenza una riduzione delle volumetrie già approvate – spiega Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna – L'ipotesi di campo da golf a Tentizzos con le relative pertinenze edilizie aggiuntive risulta incompatibile con l'insieme delle prescrizioni normative che indicano in maniera univoca la salvaguardia delle risorse paesaggistiche, ambientali e naturali quale prospettiva di valorizzazione e sviluppo territoriale', chiarisce Tiana. Ma Condotte Immobiliare non demorde e propone alla giunta comunale di Bosa (spaccata sul progetto, con metà degli assessori possibilisti, metà contrari) una Proposta di Intenti che legherebbe il comune a questo progetto.

L'ecomostro c'è già. La storia.

Con la realizzazione del Puc, nel 1999, si crearono le condizioni per uno sviluppo edilizio legato alle infrastrutturazioni, alle strutture ricettive e in minima parte al residenziale. Nel 2006 apparve sulla scena locale l'impresa Condotte Immobiliare Spa, che rilevò una società privata, la Eleonora srl, proprietaria delle aree e dei progetti che nel frattempo erano stati realizzati ed approvati, localizzati nella piana di Campu e Mare, fra il fiume Temo e Bosa Marina, ed in parte nella collina di Sa Sea che domina la foce, dove si sarebbe dovuto costruire un albergo a cinque stelle. Da allora ad oggi, l'unica struttura realizzata è un edificio residenziale che tutti definiscono un ecomostro: un parellellepido pluricondominiale nel cuore della pianura alluvionale. Ad oggi, la società immobiliare non ha ancora realizzato le urbanizzazioni necessarie e previste a Campu e Mare ed a Sa Sea e le autorizzazioni che ricevette a suo tempo sono in scadenza. Nel 2012, l'attuale sindaco di Bosa, Pier Franco Casula, ha chiesto a Condotte Immobiliare di ripensare alle scelte urbanistiche e progettuali di Campu e Mare ed ha ottenuto per contro la pressoché immediata controproposta di riposizionare quelle volumetrie già approvate ed operative da Campu e Mare verso Sa Sea, implementando la disponibilità che venne qui concessa ma, soprattutto, verso la costa a nord, dove Condotte, fra campo da golf e strutture ad esso collegate, vorrebbe realizzare 75mila metri cubi nell'incontaminato litorale di Tentizzos e nel suo immediato entroterra, Sa Miniera. Zone, queste ultime, individuate ed incluse nei siti di interesse comunitario per l'incontaminato equilibrio naturale e per la presenza della maggiore colonia italiana degli avvoltoi della specie grifone.

Cittadini contrari

Contro questa ipotesi si sono levate altissime le voci di quanti contestano queste ipotesi cementificatorie del territorio costiero. A Bosa sono nati due comitati e le proteste hanno indotto gli amministratori locali a una riflessione. Allo stato attuale, non esistono nel consiglio comunale di Bosa i numeri necessari ad approvare la Proposta di Intenti di Condotte Immobiliare e si va verso un accordo di minore entità, che vedrebbe il Comune accettare il ridislocamento delle volumetrie approvate a Campu e Mare – circa 250mila metri cubi – ma solo all'interno di quelle aree dove il Puc prevede l'intervento con una variazione accoglibile dall'assemblea civica, e cioè nell'area di Sa Sea. Si tratterebbe, in ogni caso, di un passaggio controverso. I due comitati cittadini, SalviamoTentizzos e InBosa, richiamano la realtà attuale della città, dove circa 700 appartamenti, fra cui 450 costruiti negli ultimi cinque anni, sono ancora invenduti.

'L'idea di costruire un campo da Golf a Tentizzos e decine di villette a Sa Miniera è semplicemente pazzesca – dice Alfonso Campus, muratore, ambientalista del comitato Salviamo Tentizzos da anni impegnato nella salvaguardia del territorio e della colonia di grifoni del bosano – Stiamo parlando di aree di una natura ricca ed incontaminata, zone che di recente lo stesso Consiglio Comunale di Bosa ha chiesto siano considerate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Interventi come quelli proposti da Condotte Immobiliare muterebbero radicalmente equilibri naturali straordinari e stravolgerebbero la bellezza dell'ambiente per cui Bosa è celebre'.

'Alla società Condotte rivolgiamo un invito – aggiunge Vincenzo Tiana di Legambiente – Proprio perché possiede vaste porzioni di territorio costiero, elabori una proposta che sia capace di prefigurare per Bosa un punto di riferimento internazionale per la conservazione e valorizzazione di un eccezionale patrimonio culturale ed ambientalecostituito dal centro storico, dal Castello, dal fiume con le sue pertinenze, dalla fascia costiera con l'entroterra. E che dalla sua valorizzazione si possa generare un turismo ambientale e naturalistico di rilievo europeo'.



04/10/2013