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Forchette pulite: 'Il marcio è servito'

Forchette pulite Il marcio è servito
di La nuova ecologia

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Dalla carne al pesce, dal vino all’olio. Tutti gli scandali alimentari scoperti durante gli ultimi anni nel libro “Il marcio è servito” .

La bresaola di zebù: non è uno scherzo, ma una diffusa realtà. Siete proprio sicuri di ciò che mangiate? Se dubbi amletici su quel che avete in tavola vi attanagliano, quel che fa per voi è il nuovo libro di Lorenzo Misuraca, Il marcio è servito, (Round Robin editore, pp.154, 13 euro). È un volumetto che racconta alcune delle truffe e degli scandali alimentari scoperti negli ultimi anni. Inaspettatamente tutti i generi alimentari sono coinvolti. Dalla carne al pesce, dal vino all’olio, passando per l’aceto, dai formaggi alla frutta. Si parla, infatti, delle tecniche usate per fare il “lifting” al pesce in modo tale che sembri freschissimo. Troviamo un capitolo dedicato alla truffa casearia scoppiata nel 2008, che ha visto protagonista una grande azienda impegnata a rilavorare formaggi scaduti per rimetterli sul mercato. È analizzata la contraffazione di alcuni prodotti, come l’olio extravergine d’oliva, con tanto di indicazioni per cercare di individuarla. Ma si parla anche di leggi, ecomafie e crimine organizzato. «È un libro rivolto a tutti. Sia ai consumatori, sia a chi dovrebbe occuparsi dei controlli» afferma l’autore. 

Cosa l’ha spinta a scrivere un libro su questo argomento?

Mi sono trovato a scrivere di truffe più volte, lavorando per la rivista Il Salvagente, e così ho accumulato materiale. Quando me ne sono reso conto ho deciso di metterlo tutto insieme. Lo scopo è quello che ha qualunque giornalista che fa una cosa del genere, ossia raccontare cose poco note, stimolare maggiore consapevolezza sui meccanismi che ci sono dietro la produzione alimentare. 

Cosa l’ha colpita e preoccupata maggiormente durante le sue ricerche?

La cosa più inquietante è stata realizzare che il sistema criminale dietro a queste truffe è pervasivo e ben radicato. Come dimensioni mi ha fatto pensare al traffico della droga. Mi fa credere che sia impossibile la repressione totale. E, al di là di ogni aspettativa, questa attività criminale coinvolge veramente ogni tipologia di prodotto. di Flaminia Gambini 

Che pericolo c’è per i prodotti italiani?

Il cibo italiano è tra i migliori del mondo. Ha un altissimo valore commerciale ed è per questo che è anche uno dei più contraffatti. Questo non vuol dire però che il cibo italiano sia in pericolo. 

Come dovrebbero comportarsi i consumatori?

Al giorno d’oggi va di gran moda il cibo. Ci sono programmi tv, riviste, persino reality. La gente, però, non dà assolutamente la giusta attenzione al processo produttivo che porta al prodotto finito. Si dà molto credito alle pubblicità, che ci lasciano intendere cose che non sono: che le mucche saltellino felici nei pascoli, che le olive siano raccolte una per una o che i biscotti siano fatti a mano, come li facevano le nostre nonne. La parola “naturale” viene ormai usata a sproposito. I consumatori devono cercare di tutelarsi e andare oltre tutto questo. Lo si può fare favorendo mercati locali e piccoli produttori. Le truffe infatti richiedono un consistente giro di soldi che solo grandi industrie si possono permettere. Bisogna tornare al biologico e ai prodotti a km 0. Meno passaggi ci sono dalla “nascita” del prodotto alla tavola, meno possibilità ci sono di essere truffati. Con questo non dico che un prodotto da supermercato sia per forza un cattivo prodotto. È essenziale però imparare a leggere le etichette. 

C’è possibilità di arginare queste truffe che ruotano intorno al cibo?

Si può fare. Spetta a noi come collettività in primis, facendo pressione, sia a livello nazionale che europeo, per la trasparenza e i controlli. Dobbiamo lottare perché ne va della nostra salute.



29/09/2014