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Genesi: alla Reggia di Venaria Salgado racconta la bellezza del pianeta

Genesi alla Reggia di Venaria Salgado racconta la bellezza del pianeta
di Stefania Elena Carnemolla

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Quelle del brasiliano Sebastião Ribeiro Salgado, tra i più grandi fotografi contemporanei con un passato di economista a Londra per l’Organizzazione Internazionale del Caffè, non sono semplici fotografie. Sono capolavori, ritratti silenziosi e, al tempo stesso, potenti del pianeta.

L’ultimo grande lavoro del fotografo brasiliano, Genesi, sarà in mostra fino al 16 settembre nelle Sale dei Paggi della  Reggia di Venaria, dimora sabauda oggi patrimonio  Unesco. La mostra è stata curata, su progetto di  Amazonas Images e  Contrasto, da Lélia Deluiz Wanick, che Salgado ha sposato nel 1967 e con cui ha fondato l’agenzia Amazonas Images. L’evento ha anche beneficiato della collaborazione con  Civita Mostre e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

Cinque le sezioni – Pianeta Sud, Santuari della Natura, Africa, Grande Nord, Amazzonia, Pantanal – per un totale di 245 scatti, un vero e proprio viaggio alle origini del mondo ed omaggio alla bellezza del pianeta, patrimonio da salvaguardare per il bene dell’ambiente e dell’umanità:Genesi” spiega Lélia Deluiz Wanick “è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura.

È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per tutto tranne che per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere”.

Un affascinante percorso espositivo, quello della mostra, con paesaggi straordinari, animali immortalati nel loro habitat, come le tartarughe giganti, le iguane ed i leoni marini delle Galápagos o le zebre e gli animali selvatici che attraversano Kenya e Tanziana, “rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione”.

E le popolazioni indigene come gli Yanomami ed i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari, in Sudafrica; le tribù Himba del deserto della Namibia e quelle, “più remote”, delle foreste della Nuova Guinea.

 

IMMAGINE DI COPERTINA: Kafue National Park, Zambia, 2010 © Sebastião Salgado/Amazonas Images/Contrasto

 

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15/05/2018