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Giappone, entro marzo riprenderà la caccia alle balene a 'scopi scientifici'

Giappone entro marzo riprenderà la caccia alle balene a scopi scientifici
di Alessandra Concas

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Nonostante la condanna dell'Australia il Giappone va avanti con il piano che prevede la riduzione del numero delle balenottere minori che vengono cacciate ogni anno.

Il Paese Nipponico ha annunciato che entro marzo riprenderà la caccia alle balene nell'Oceano Antartico 'per scopi scientifici', lo hanno riportato i media locali. La decisione arriva, dopo una lunga pausa e nonostante la sentenza della Corte internazionale di Giustizia dell'Aja lo scorso abbia evidenziato che il termine 'caccia scientifica' era una specie di stratagemma per aggirare la moratoria della Commissione Baleniera Internazionale (IWC) in vigore dalla metà degli anni ottanta, che vietò al Paese del Sol Levante di continuare questa attività. Senza dare molto peso alle proteste delle associazioni ambientaliste Tokyo ha fatto sapere che la caccia si svolgerà in scala ridotta.

La flotta giapponese potrebbe salpare tra poche settimane e il piano prevede la riduzione del numero delle balenottere minori che vengono cacciate ogni anno da mille a 333.

Il Giappone insieme all'Islanda è l'unico Paese che, sostenendo in modo formale la linea dello studio e della ricerca, non ha mai sospeso la caccia ai cetacei, la carne dei quali è molto apprezzata nell'intero Paese.

L'Australia, che vinse la causa dello scorso anno davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja, da parte sua, si è schierata contro la decisione di Giappone e Gran Bretagna. Il ministro dell'ambiente australiano ha palesemente sostenuto che il governo di Canberra non accetta in nessun modo il concetto di uccidere balene per la cosiddetta “ricerca scientifica” e che il Giappone non può decidere unilateralmente.

Alla fine degli anni ottanta il governo nipponico iniziò quella che chiama caccia per motivi scientifici, un anno dopo l'entrata in vigore della moratoria dell'Iwc.

Anche il portavoce del partito laburista australiano, Mark Butler, ha condannato la scelta giapponese, affermando che le balene non vengono uccise per scopi scientifici e che le attività del Giappone dovrebbero cessare subito, la sua decisione di ignorare le preoccupazioni dell'Australia influisce in modo negativo sugli sforzi diplomatici del governo.

La posizione del direttore dell'Australian Marine Conservation Society, Darren Kindleysides è stata categorica, “la caccia alle balene, che avrà luogo nel Santuario delle Balene dell'Oceano del Sud, viola il diritto internazionale”. Secondo lui, il governo australiano deve intensificare la lotta alla caccia illegale del governo giapponese.

La caccia alle balene in Antartide giapponese ha fallito la prova del diritto internazionale e la prova della scienza e potrebbe riprendere nel giro di alcune settimane.




04/12/2015