Gioielli del gusto, a Milano la mostra dei monili ispirati al cibo
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Frutta, crostacei, pasta, dolciumi, cereali: sono loro i protagonisti nei monili della mostra Gioielli di gusto, dal 18 settembre fino all’8 dicembre a Palazzo Morando a Milano.
In occasione di Expo 2015, l'Esposizione Universale sull'alimentazione e la nutrizione, la città meneghina ha arricchito l'offerta culturale con un singolare allestimento dove si incontrano i mondi del gioiello e del cibo.
Le tematiche di Expo sono uno spunto per percorrere la storia del gioiello, dagli ornamenti più antichi a quelli contemporanei, dalla Grecia Antica alla Cina del XVIII secolo. Uva, melograni, ananas, fragole, ma anche frumento, baccelli di pisello, funghi, pomodori, pasta, pesci, granchi, uova e selvaggina, senza tralasciare il settore dei drink, suggerito da anelli da cocktail oppure oggetti maschili come i gemelli da polso.
“Il tema degli alimenti – spiega Mara Cappelletti, ideatrice e curatrice della mostra – è proposto in maniera ricorrente negli ornamenti. Se il riferimento è quello alto dei gioielli più preziosi, moltissimi sono i bijoux vintage, quelli contemporanei e quelli della moda che interpretano in modi diversi il tema del cibo. Con questa mostra abbiamo voluto rappresentare tutti questi mondi che, sempre più spesso, prendono ispirazione l’uno dall’altro”.
In un percorso fantastico il visitatore è accompagnato in quattro aree: Gusto dei gioielli, la sezione dedicata alla creatività dei grandi gioiellieri con oggetti ottocenteschi e degli anni ‘30 e ‘40 a declinazione gastronomica; Gusto della moda, con pezzi a tema culinario di Moschino, Ferrè, Missoni, Marras, Krizia; Gusto contemporary, con creazioni uniche o realizzate in piccolissime serie, collegato al cibo e frutto di un’accurata ricerca sulle forme e sui materiali; Gusto vintage, sezione che ospita una serie di bijoux realizzati tra la prima metà dell’Ottocento fino agli anni Novanta, con pezzi di Trifari, Boucher e Sharra Pagano e delle collezioni storiche di Fendi, Ferré e Lagerfeld.
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