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Il Parlamento Europeo dice stop all’utilizzo della plastica

di Alessandra Concas

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Al più tardi entro il 2020 niente più messa a discarica per i residui plastici riciclabili o recuperabili e disincentivi all'incenerimento di questo tipo di rifiuti.

Questa la richiesta avanzata dal Parlamento Ue approvando per alzata di mano il rapporto, non vincolante, nel quale viene chiesta la riduzione, se non la proibizione, anche prima del 2020, dei sacchetti di plastica monouso, chiedendo di bandire le sostanze pericolose usate nella produzione della plastica, come i metalli pesanti e le plastiche oxo-degradabili.

Secondo Strasburgo la Commissione Ue si dovrebbe impegnare e adoperare al fine di presentare delle proposte concrete rivolte in questa direzione, entro la fine dell'anno.

L’Eurodeputato Vittorio Prodi come riportato dalle agenzie di stampa, sottolinea in una nota, che il Parlamento Ue deve chiedere una svolta decisa. “Nel periodo attuale, il oltre il settanta per cento dei nostri rifiuti plastici finisce nelle discariche o negli inceneritori anziché incentivare la nostra economia sotto forma di materiali secondari di scarto”, scrive Prodi.

'L'ipotesi ventilata dalla Commissione europea, che la produzione mondiale di plastica possa triplicare entro il 2050, fa paura soprattutto alla luce delle scarse condizioni di trattamento rifiuti di certi Paesi.
Per questo, la limitazione della sua produzione deve essere accompagnata da un miglioramento dell'intero ciclo del rifiuto il che implica un abbandono del conferimento in discarica.
Con questa risoluzione abbiamo aperto la porta all'economia circolare', ha concluso l'eurodeputato. 

Gli eurodeputati propongono obiettivi specifici obbligatori di riciclaggio e criteri che chiariscano la differenza tra riciclaggio meccanico e organico e tra recupero e incenerimento. La Commissione, viene anche invitata a creare una sorta di armonia nella UE, in riferimento ai criteri di raccolta, separazione e gestione dei rifiuti.

Il rapporto sottolinea il margine di sfruttamento economico del riciclaggio delle materie plastiche, adesso fermo al venticinque per cento. Secondo Strasburgo, una sua piena applicazione, porterebbe portare a risparmi pari a circa settanta miliardi di euro e ad un aumento del giro d'affari delle imprese di gestione dei residui di circa quaranta miliardi.

 

15/01/2014