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In futuro i pesci dovranno migrare dall’equatore

di Alessandra Concas

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Il clima che si  modifica con molta rapidità costituisce una seria minaccia per la futura presenza dei pesci nella fascia equatoriale.

Le varie specie potrebbero non sopravvivere al riscaldamento degli oceani ed essere costretti a spostarsi in acque meno calde. Questo è l’allarme che arriva da una squadra internazionale di ricercatori, in testa il centro studi sulle barriere coralline dell'Australian Research Council.

Lo studio ha preso in esame sei specie di pesci diffuse nelle barriere coralline vicino all'equatore, e secondo gli esperti quattro di esse vivono al limite, o sopra la temperatura a loro più congeniale, mentre una specie non potrebbe nemmeno sopravvivere in acque di appena tre gradi più calde rispetto a oggi, mentre si attende un aumento delle temperature oceaniche tra i due e i tre gradi.

I ricercatori hanno misurato l'uso dell'ossigeno, la benzina del metabolismo, da parte dei pesci a diverse temperature, sia a riposo sia durante le massime prestazioni, ed è risultato che in acque più calde queste diminuiscono, mettendo a rischio attività fondamentali come la fuga dai predatori, la ricerca di cibo e la riproduzione.

La conseguenza attesa sarà uno spopolamento delle acque equatoriali, in ragione del fatto che sarà inevitabile che i pesci si spostino in cerca di temperature meno elevate, e questo influirà sulle popolazioni che dipendono da questi pesci.

Nella zona equatoriale si trovano molti Paesi in via di sviluppo, come l’Indonesia e per i loro abitanti la pesca rappresenta una risorsa fondamentale per la sussistenza.







13/02/2014