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Italia in bici tra innovazione e benefici per salute e ambiente

Italia in bici tra innovazione e benefici per salute e ambiente
di Stefania Elena Carnemolla

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Pedalare è un buon affare: migliora la salute, aiuta a contrastare lo smog, i rumori, sostiene l’economia. La bicicletta, che sia da passeggio o sportiva, piace.

Eurispes, ente che si occupa di studi politici, economici, sociali, ha, ad esempio, dedicato all’economia su due ruote ed alla nuova vita della bici un’indagine confluita, con altre, nel suo Rapporto Italia 2018. Vi viene, ad esempio, citato  A Bi Ci, rapporto 2017 di  Legambiente su economia della bici in Italia e ciclabilità nelle città, di cui viene ricordato il dato sul fatturato, 6,2 miliardi di euro, generato dal “complesso del settore delle biciclette”, di cui 2 miliardi derivanti dal settore del cicloturismo,1,1 dal mercato delle bici, 1 miliardo dai benefici sanitari, 960 milioni dai benefici sociali e sanitari per i bambini.

L’Italia vanta anche un primato: con il 17,83% è, infatti, il primo paese europeo per produzione di bici, seguito da Germania (16,2%) e Portogallo (14,48%). Nonostante un buon livello produttivo, le vendite, dal 2011 al 2015, sono passate da 1,75 milioni a quasi 1,6 milioni di unità, registrando il valore più basso dal 2013, allorquando ne sono state vendute 1,542 milioni.

Se le vendite hanno registrato una lieve flessione, l’incremento della produzione ha fatto sorridere le maestranze. Il Rapporto cita a tal proposito  Artibici 2017 di  Confartigianato, da cui emerge come nel primo bimestre del 2016 la produzione di biciclette, parti ed accessori sia aumentata del 13,8% rispetto al 2015 e come, sempre nel 2016, siano state più di 3 mila le imprese di produzione ciclistica, per un totale di 7730 addetti, concentrate maggiormente, con 2094 imprese e 3906 addetti, in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Una filiera composta per il 61,1% dalla riparazione delle biciclette, il 18,3% dalla produzione, il 14,7% dal noleggio, il 5,9% dalla fabbricazione di parti ed accessori.

Un altro dato positivo riguarda il mercato delle biciclette a pedalata assisistita passato, dal 2011 al 2015, da 42 mila a circa 56 mila unità.

Il Rapporto ricorda anche come gli italiani che utilizzano la bicicletta per andare al lavoro siano 743 mila: tra le realtà più virtuose, la provincia di Bolzano (14,8%), l’Emilia-Romagna (7,5%) e il Veneto (7,1%), senza dimenticare che nel 2016 è stato di 664 euro il risparmio per chi è andato al lavoro in bicicletta.

Se per il  Copenhagenize Bicycle Friendly Cities Index, evidenzia il Rapporto, Copenhagen è la migliore città per ciclisti, con il 62% degli abitanti che la utilizzano e dove sono state spese somme ingenti per le infrastrutture, il documento Eurispes sottolinea come nel rapporto danese, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento 136 città, non compaia tra le 18 città europee nessuna città italiana. Per capire, a questo punto, quali siano le città italiane bike friendly, il documento cita il rapporto di Legambiente, dove compaiono, tra le città più virtuose, Bolzano, dove la bicicletta viene usata dal 28% della popolazione, quindi Pesaro (28%), Ferrara (27%), Treviso (25%), Reggio Emilia (23%) e Ravenna (22%).

Non solo bici di proprietà, in Italia continua a prendere sempre più piede il bike sharing. In base agli ultimi dati, ricorda Eurispes, su 1000 abitanti si registrano 84 abbonati a Brescia, 47 a Pisa, 37 a Bergamo, 33 a Milano e Verbania, mentre “fanalini di coda” sono Pavia, Forlì, Biella, Firenze e Palermo, con meno di un abbonato.

Importanti le ricadute sulla salute. Il Rapporto, citando Legambiente, ricorda, infatti, come l’uso quotidiano della bicicletta produca un risparmio sanitario di oltre 1 miliardo di euro l’anno, evidenziando, tuttavia, come, sempre in Italia, muoia un ciclista ogni 35 ore e come nel solo 2015, secondo dati Istat, siano stati quasi 7 mila i feriti. Il Rapporto, citando, quindi, uno studio della  Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite e dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolinea come “nuovi investimenti sulla ciclabilità, non solo salverebbero 10 mila vite perse per inattività fisica e smog, ma creerebbero oltre 76,6 mila nuovi posti di lavoro”.

Se la bicicletta si sta rivelando una riscoperta importante con benefici sulla salute e l’ambiente e ricadute positive su un business sempre più in crescita, a supportare il trend è anche l’innovazione tecnologica. È il caso, ad esempio, del progetto  SaveMyBike, co-finanziato dalla  Regione Toscana nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Cruccio dei possessori di biciclette o di chi ne vorrebbe una, sono, infatti, i furti. Per stimolarne sempre più l’uso, liberando, di riflesso, grazie alla riscoperta di “mezzi non inquinanti e più salutari”, le città dalla “congestione delle auto”, è nata, così, l’idea di un sistema che aiutasse a rintracciare le biciclette rubate.

Il progetto, coordinato da  Tages, società cooperativa pisana attiva nel campo della pianificazione e progettazione dei sistemi di mobilità e trasporto di persone e merci, ha visto la partecipazione del  Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’ Università degli Studi di Pisa, del  Polo Universitario Sistemi Logistici di Livorno, nonché di  GeoSolutions e  Newgoo/Parkpre Bicycles.

Ad illustrare l’innovativa soluzione, che vede la tecnologia al servizio della mobilità sostenibile, è Paolo Nepa, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’ateneo pisano: “Uno dei problemi principali connessi all’uso delle biciclette” spiega “è quello dei furti. Questo è uno degli aspetti su cui ci siamo concentrati sin dall’inizio”. Da qui l’idea di un sistema per “rintracciare le biciclette rubate” grazie all’identificazione della “propria bici” da parte della polizia municipale, che potrà, così, avvisare il cittadino. Come funziona? “Il sistema” spiega il professor Nepa “si compone di sensori che vengono installati sul veicolo, e di una APP, che si chiama GOOD_GO, tramite la quale i cittadini possono caricare la foto della propria bici e denunciarne il furto. Quando un ausiliare del traffico o un vigile, mediante un lettore portatile dei tag, ritrova una bici rubata, il suo cellulare manda l’avviso di ritrovamento al legittimo proprietario mediante la APP”.

“L’esperimento pilota” annuncia “verrà condotto nel Comune di Livorno, dove il sistema sarà installato gratuitamente su un migliaio di biciclette. Infine, tramite GOOD_GO i cittadini potranno partecipare a un gioco sociale, che premia con diversi incentivi i comportamenti ecologicamente più sostenibili, in modo da sostituire sempre di più l’uso dell’auto con quello delle due ruote”.

 

Abbiamo parlato di:

Eurispes  Website  Twitter  Facebook

A Bi Ci  Rapporto

Legambiente  Website  Twitter  Facebook  Google+  Instagram  Pinterest  Flickr

Artibici 2017  Rapporto

Confartigianato  Website  Twitter  Facebook  Instagram  Flickr

Copenhagenize Bicycle Friendly Cities Index  Website  Twitter  Facebook

Commissione Economica per l’Europa  Website  Twitter  Facebook  Google+  Instagram  Flickr

Organizzazione Mondiale della Sanità  Website  Twitter  Facebook  Google+  Instagram

SaveMyBike  Website  Twitter  Facebook  Instagram  Pinterest  LinkedIn

Regione Toscana  Website  Twitter  Facebook  Instagram  Flickr  Telegram

Tages  Website

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – Pisa  Website  Twitter  Facebook

Università degli Studi di Pisa  Website  Twitter  Facebook  Instagram  Flickr  LinkedIn

Polo Universitario Sistemi Logistici – Livorno  Website

GeoSolutions  Website  Twitter  Google+  Pinterest  LinkedIn

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02/03/2018