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L’albero del vento che produce energia senza compromettere il paesaggio

Lalbero del vento che produce energia senza compromettere il paesaggio

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Chi l’ha detto che per produrre energia dal vento bisogna per forza far ricorso alle pale eoliche, spesso antiestetiche? Una start up francese ha investito su una soluzione alternativa realizzando una tecnologia a forma di albero da impiantare in qualsiasi paesaggio urbano o campestre.
Il sistema si chiama Arbre à vent e ha la forma di un vero albero, appunto, con tronco e rami provvisti di foglie verdi, che di fatto sono delle mini turbine in grado di sfruttare tutte le circostanze di ventosità: funziona con venti che soffiano anche al di sotto della soglia minima necessaria alle turbine tradizionali.

Il suo costo si aggira intorno ai 30mila euro e può produrre da 3500 kWh a 13.500 kWh in base alla potenza del vento. L'Arbre à vent ha un funzionamento tale per cui la caduta o il malfunzionamento di una foglia non compromette le altre, garantendo la produzione di energia. La progettazione si ispira alla biomimetica e consente una perfetta integrazione con il paesaggio circostante, del resto questo albero tecnologico pesa 3 tonnellate, è alto11 metri, ha 72 foglie ed è silenzioso, annullando ogni fastidio legato al rumore prodotto dalle classiche turbine eoliche. Al momento sono stati costruiti dei prototipi installati in Francia (Parc des Portes, Roland Garros, in giardini di luoghi privati) e in Svizzera (Yverdon les bains, Ginevra), mentre dal 2017 New Wind, l’azienda produttrice, conta di iniziare una produzione su larga scala.

Il mercato eolico nel Belpaese
Nel primo semestre del 2016 i dati di Anie Rinnovabili in Italia registrano una diminuzione (-53%) della potenza dei nuovi impianti eolici installati rispetto allo stesso periodo dell’anno del 2015, con le unità di produzione da fonte eolica connesse in rete rimaste quasi invariate (+0,5%).
Le richieste di connessione di unità di produzione di taglia superiore ai 200 kW costituiscono il 73% degli impianti installati, concentrati soprattutto in Basilicata, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Vista la conformazione geografica della nostra Penisola, lunga e stretta, non mancano gli effetti collaterali dovuti alla produzione di energia rinnovabile da impianti eolici industriali, tra cui spicca l’impatto sull’avifauna. Anche per una fonte rinnovabile come l’eolico, sin dalla progettazione va considerato il potenziale impatto ambientale: gli studi per valutarlo, al di là delle linee guida generali, non possono essere stardand perché devono tenere in considerazione lo specifico contesto territoriale e il tipo di impianto che si vuole installare.

Il ricorso al mini eolico, impianti di piccola taglia fino a una potenza di 60 kW, potrebbe essere una soluzione percorribile considerando che questi aerogeneratori hanno un basso impatto visivo, costi sono contenuti e l’inquinamento acustico dovuto alle turbine è quasi inesistente.

 

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08/08/2016