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L'ultimo coccodrillo ai tempi dei dinosauri era siciliano

di Alessandra Concas

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Lungo otto metri, l'ultimo dei grandi coccodrilli che popolavano i mari al tempo dei dinosauri era siciliano.

Il suo dente, lungo due centimetri, dopo 120 milioni di anni è stato rotrovato durante alcuni lavori di sbancamento in una cava nei pressi di Calatafimi (Trapani). Il reperto è stato notato da un attento ricercatore amatoriale, Giacomo Sicali, che lo ha salvato dalle ruspe portandolo per studiarlo presso il Museo Civico di Storia Naturale di Comiso.

Secondo i paleontologi, il dente rappresenta la testimonianza più recente dell'esistenza di questi predatori preistorici a livello mondiale.
I risultati del loro studio, pubblicati sulla rivista Cretaceous Research, tracciano l'identikit dell'enorme animale preistorico.

Si trattava di un esemplare adulto, lungo sino a otto metri e specializzato a vivere in alto mare in un clima temperato caldo.

La struttura corporea del rettile marino ricorda quella dei moderni cetacei, oltre alle zampe corte trasformate in piccole pagaie, aveva anche una coda ben sviluppata che funzionava da propulsore e da timone.

Il muso era simile a quello di un coccodrillo, mentre la bocca, dotata di denti provvisti di carene denticolate, era specializzata nel catturare pesci e molluschi.

L'esemplare era un geosaurino, un animale appartenente al gruppo di coccodrilli marini estinti chiamati metriorinchidi, l'esemplare più antico è stato ritrovato anch'esso in Italia, nelle prealpi venete, e risale a oltre 150 milioni di anni fa.



21/07/2015