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Lo scorso gennaio è stato il terzo mese invernale più caldo in Italia dal 1800

di Alessandra Concas

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Sono state registrate temperature di oltre due gradi superiori alla media del periodo, e sono state anomale anche le precipitazioni, al Nord sono caduti oltre due volte e mezzo i millimetri di pioggia che si osservano in questo mese dell’anno.

Il mese appena trascorso è stato in Italia il terzo gennaio più caldo dal 1800 ad oggi. Il primo mese dell’anno ha fatto registrare temperature di due gradi superiori alla media del periodo di riferimento agli anni 1971-2000, battuto in precedenza dal 1804 e dal 2007, quando ci furono variazioni di rispettivamente di 2.4 e 2.3 gradi.

Stando alle statistiche del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac-Cnr), il mese scorso è stato anomalo oltre che per il caldo, per la quantità di pioggia caduta, conquistando il diciannovesimo posto come mese più piovoso degli ultimi due secoli.

Le anomalie più importanti sono state rilevate nella parte settentrionale della Penisola, dove mediamente sono caduti oltre due volte e mezzo i millimetri di pioggia di solito osservati a gennaio, con punte nel Nord-Est che superano di oltre le quattro volte le piogge medie di quelle zone.  Nel versante settentrionale dell’Italia è stato il terzo gennaio più piovoso di sempre, un’anomalia simile non si registrava nel Nrd Italia dal 1845.

Questi rilevamenti riportano alle considerazioni alle quali altre volte abbiamo fatto cenno da queste pagine, vale a dire il fenomeno del riscaldamento globale. I fattori che influenzano il clima e la temperatura, sono molteplici e non è semplice quantificare la loro parte di responsabilità nel riscaldamento globale, e la maggior parte degli esperti del settore è concorde nel ritenere che l'attività umana rappresenti la causa principale.

Alla fine del 1800 il chimico e fisico svedese Arrhenius, premio Nobel per la chimica, ipotizzò una relazione tra l'anidride carbonica e la temperatura atmosferica, ritenendo che responsabili fossero le attività umane che immettevano, e immettono sempre più, anidride carbonica nell'atmosfera. Oggi la responsabilità dell’uomo nel riscaldamento globale è quasi sicura, anche se una minima parte degli studiosi si dimostra scettico.

L’aumento delle temperature medie dell'atmosfera terrestre e degli oceani è un effetto naturale, già avvenuto in passato, ma adesso è molto più accelerato, come risulta dai vari studi realizzati.













06/02/2014