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Microclima di casa, come migliorarlo e usare bene ventilatore e condizionatore

Microclima di casa come migliorarlo e usare bene ventilatore e condizionatore
di Stefania Elena Carnemolla

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Molti malori che si registrano durante la stagione calda dipendono quasi sempre dal cattivo microclima – temperatura, umidità, ventilazione – delle abitazioni, in particolare nelle grandi città, e da un uso scorretto di ventilatori e climatizzatori. Un microclima alterato ha conseguenze, ricorda il  Ministero della Salute, in particolare su anziani, malati cronici, bambini molto piccoli e donne in gravidanza, questo quando i locali delle abitazioni sono “assolati, poco areati” e “tetti e solai non sono ben isolati” con la temperatura interna che talora supera quella esterna.   

Per migliorare il microclima delle abitazioni durante l’estate il Ministero della Salute consiglia di schermare finestre e vetrate esposte a sud e sud ovest – quelle che soffrono, cioè, maggiormente quando il sole è più alto – con tende e/o persiane o veneziane; quindi, di favorire la “ventilazione naturale” aprendo le finestre nelle ore meno calde della giornata, ad esempio, di notte, agevolando, così, il “rinnovo dell’aria interna con aria esterna più fresca”.

Quanto aiuta, invece, il ventilatore? Contrariamente a quanto si pensa, i ventilatori, spiega ancora il Ministero della Salute, “accelerano soltanto il movimento dell’aria ma non abbassano la temperatura ambientale”. E anche se la temperatura percepita via via diminuisce, “dando sollievo”, i ventilatori stimolano, al contrario, la sudorazione, aumentando il rischio di disidratazione: “In particolare, quando la temperatura interna supera i 32°C” spiega il Ministero della Salute “l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo e può avere effetti negativi aumentando la disidratazione”, un aumento dannoso allorquando non si assumano contemporaneamente molti liquidi. I ventilatori andranno, pertanto, ben posizionati e quanto più lontano possibile da chi ne voglia beneficiare, con il soffio da non indirizzare mai sul corpo, in particolare di persone malate costrette a letto.

Sempre più abitazioni sono, invece, dotate di impianto di aria condizionata, di cui anche il Ministero della Salute riconosce i principali benefici: “Passare alcune ore in ambienti condizionati (in particolare durante le ore più calde della giornata) aiuta a ridurre sensibilmente la frequenza di effetti negativi sulla salute e garantisce condizioni di benessere alle persone con il minimo impegno del sistema di termoregolazione dell’organismo”. Benefici che vengono meno con un uso scorretto, come, in particolare, la permanenza in ambienti troppo freddi. La temperatura interna, infatti, non deve essere troppo fredda e, quindi, troppo bassa rispetto a quella esterna: “La temperatura dell’ambiente domestico per il benessere fisiologico” spiega il Ministero della Salute “è intorno a 25-27°C; la regolazione della temperatura su valori più bassi causa un aumento eccessivo dei consumi energetici ed espone a bruschi sbalzi termici”. Il Ministero della Salute ricorda anche di coprirsi ogni volta che si passa da un “ambiente caldo” ad uno “più freddo e ventilato”.

Importante per un buon rendimento dell’impianto di climatizzatione è la manutenzione, da fare sempre prima dell’arrivo della stagione calda, diversamente, spiega il Ministero della Salute, l’impianto sarà fonte di “contaminanti, rumore e vibrazioni”. Per la manutenzione degli impianti il Ministero della Salute raccomanda di pulire periodicamente filtri e unità esterna per “evitare un accumulo di polveri e scorie” che “verrebbe direttamente messo in circolazione attraverso le canalizzazioni di distribuzione dell’aria”, quindi di far controllare ogni 2-3 anni da un tecnico specializzato fluido refrigerante e compressore. I terminali di mandata e ripresa devono, inoltre, essere posizionati “a distanza idonea dai luoghi di normale permanenza delle persone” e, la presa d’aria, collocata “in posizione idonea a garantire il migliore rinnovo possibile ed evitare ricircoli di aria viziata”. Un buon impianto, inoltre, deve garantire “massima sicurezza antincendio”, mentre il rumore prodotto deve rispettare le prescrizioni vigenti.

Una corretta manuntenzione comporta diversi benefici: “aumenta l’efficienza dei condizionatori” ricorda il Ministero della Salute “evita maggiori costi di funzionamento (a causa di un aumento della resistenza incontrata dall’aria, di una più bassa efficienza delle batterie di scambio termico) e riduce i rischi di incendio e corrosione”.

Per limitare, invece, i consumi energetici il Ministero della Salute raccomanda di chiudere le finestre durante l’uso del condizionatore, evitando, così, inutili dispersioni e di utilizzare tende scure, persiane o tapparelle alle finestre o sulle vetrate, ciò che proteggerà l’ambiente dall’esposizione diretta dei raggi solari. Per evitare un alto assorbimento di energia, spiega ancora il Ministero della Salute, il consiglio è quello di limitare l’uso di elettrodomestici ad alto consumo energetico come lavatrice, scaldabagno, lampade alogene, quindi, durante le ore più calde della giornata, quello di elettrodomestici come forno, fornelli, ferro da stiro, phon, che rappresentano “ulteriori fonti di calore dell’ambiente domestico”.

In alternativa al condizionatore il Ministero della Salute consiglia il deumidificatore, adatto alle aree con alto tasso di umidità e con temperature non particolarmente elevate.

 

Abbiamo parlato di:

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Manutenzione del condizionatore: cosa fare prima dell’arrivo del grande caldo Articolo Tiscali/Milleunadonna

19/07/2018