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Nell'inquinamento atmosferico uno degli imputati è il freon

Nellinquinamento atmosferico uno degli imputati è il freon
di Alessandra Concas

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L'inquinamento dell'aria è determinato dalla presenza nell'atmosfera di sostanze responsabili degli effetti sull'uomo, sugli animali, sulla vegetazione o su diversi materiali. Queste sostanze di solito non sono presenti nella normale composizione dell'aria, oppure lo sono ad un livello di concentrazione inferiore.

Con il nome di freon si identifica una famiglia di composti chimici che derivano dal metano e dall'etano per sostituzione degli atomi di idrogeno con gli atomi alogeni di cloro, fluoro, bromo. Chimicamente questo tipo di composti appartiene alla famiglia degli alogenuri alchilici. A volte questi composti vengono chiamati impropriamente clorofluorocarburi, e sono noti commercialmente come 'freon'. Sono gas contenuti in alcune bombolette spray come propellente, nei circuiti di raffreddamento dei frigoriferi, nei condizionatori d'aria.

Il freon viene considerato come uno dei gas responsabili del buco dell'ozono. La stratosfera terrestre contiene una concentrazione relativamente alta di ozono, un gas costituito da tre atomi di ossigeno e che rappresenta un vero e proprio schermo nei confronti delle pericolose radiazioni ultraviolette (raggi UV) che provengono dal sole.
Il buco dell'ozono è un fenomeno che venne studiato a partire dal 1980 e riguarda la riduzione ciclica dello strato di ozono sopra i poli, più accentuata sopra l'Antartico.Questa riduzione è particolarmente marcata in primavera ed è causata dalla distruzione dell'ozono da parte di composti alogenati di origine antropica, utilizzati, come scritto sopra, nei frigoriferi, nei condizionatori e come propellente in alcune bombolette spray. L'ozono stratosferico è fondamentale per la vita sulla Terra, assorbe le radiazioni UV-C , il novanta per cento delle UV-B e ha un'azione trascurabile sulle UV-A. Le radiazioni UV-B hanno un'azione sterilizzante nei confronti di moltissime forme di vita e possono causare una riduzione della fotosintesi dei vegetali. Con gli studi compiuti anche di recente, si è riusciti a comprendere i complessi meccanismi naturali alla base del buco dell'ozono.

Questa premessa per sottolineare la nocività per l'ambiente e l'atmosfera, rappresentata dall'abbandono di rifiuti speciali e pericolosi come i frigoriferi. Anche alcune strade o aree della Sardegna, sono state trasformate in vere e proprie discariche abusive dagli incivili, e in esse è molto frequente rilevare la presenza di questo genere di rifiuti.
La domanda che ci si pone è se coloro che abbandonano i rifiuti pericolosi nelle strade, lo facciano deliberatamente pur avendo ben chiaro che stanno contribuendo ad incremetare l'inquinamento atmosferico, oppure se lo ignorino. Nel primo caso non si può fare molto, ad eccezione di cercare in qualsiasi modo possibile di sanzionare i colpevoli. 

Nel secondo si dovrebbe cercare, sopprattutto attraverso i media, di dare più spazio a questi argomenti, parlando delle varie forme di inquinamento, delle loro cause e di come far fronte o evitare simili situazioni, magari ricordando che in alcuni casi, basterebbe attuare semplici regole, come l'adeguato smaltimento dei rifiuti. Questi si distinguono in biodegradabili e non biodegradabili.
I primi, quando sono eccessivi, diventano regno di batteri, topi, scarafaggi e parassiti, che arrecano danno all'uomo. I secondi, come plastiche, sostanze chimiche, metalli ferrosi e non ferrosi, vetro, rovinano l'ambiente, e soprattutto distruggono l'equilibrio naturale.

Oltre al buco dell'ozono causato anche dal freon, un altro effetto dell'inquinamento atmosferico è rappresentato dalle piogge acide.
L'uso dei combustibili fossili, come carbone e derivati del petrolio, provoca l'emissione nell'atmosfera, oltre che di anidride carbonica, anche di anidride solforosa e di ossidi di azoto, i quali, una volta immessi nell'aria si combinano con il vapore acqueo delle nubi, dando origine a composti acidi che tornano sulla Terra sotto forma di 'piogge acide', ma anche di 'nevi acide' e 'nebbie acide'.
Le conseguenze più evidenti delle piogge acide sono la lenta distruzione delle foreste, la scomparsa di ogni forma di vita nei laghi, i danni ai monumenti delle città.
In Italia, a causa di esse, il dieci per cento delle foreste viene considerato in pericolo.

L'inquinamento rappresenta ancora oggi una delle piaghe più rilevanti della Terra. I più attenti e sensiblili alla questione cercano con i mezzi a loro disposizione di contribuire se non all'eliminazione, alla diminuzione del fenomeno. La strada sembra irta di ostacoli ma con fiducia si può riuscire far fronte alla situazione.

06/06/2013