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Oceani, un milione e mezzo di animali vittime dei rifiuti di plastica

Oceani un milione e mezzo di animali vittime dei rifiuti di plastica
di Alessandra Concas

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L'IRD, Istituto francese di ricerca per lo sviluppo, ha lanciato l'allarme. Uccelli, pesci, balene, tartarughe muoiono ogni anno per intossicazione o soffocamento. Lo studio parla di residui che si spostano alla deriva sul Pacifico, Atlantico e sull'oceano Indiano.

Le recenti cronache specializzate riportano che secondo gli studiosi dell'IRD, ogni anno un milione e mezzo di animali, vengono uccisi dalla plastica, vittime di rifiuti scaricati negli oceani, e la situazione sembra possa peggiorare.

Lo studio in questione, parla di diverse “isole” di rifiuti che alla deriva, si spostano sul Pacifico, Atlantico e Oceano Indiano. Nel Nord Pacifico il trenta per cento dei pesci durante il ciclo vitale ha ingerito plastica, a conferma del fatto che proprio in questo Oceano da anni è presente una gran mole di rifiuti. 

La massa fluttuante aumenta ogni anno di circa centomila chilometri quadrati.

La Società per la conservazione delle balene e dei delfini aveva lanciato l'allarme nel 2011, spiegando che i rifiuti di plastica costituivano un pericolo letale per questi animali, sia per ingestione sia per soffocamento. Sono residui di plastica, che a volte arrivano sino a millecinquecento metri di profondità, che nel 2012 la prestigiosa rivista Biology Letters ha definito 'zuppa mortale'.

I rifiuti, spinti dalle correnti oceaniche restano intrappolati in vortici che non consentono la loro biodegradazione. Le specie marine li ingeriscono con il cibo e muoiono intossicati, e come loro ne sono vittime anche gli uccelli marini. La situazione delinea un quadro molto preoccupante, l'allarme degli studiosi dovrebbe fare riflettere sulla questione, con l'auspicio che al più presto si possa trovare il modo per arrivare se non alla soluzione, almeno a un miglioramento.



22/10/2014