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Onu, no alla cattura di delfini e balene

Onu no alla cattura di delfini e balene
di Alessandra Concas

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Una svolta epocale per i cetacei in sede Onu, durante il meeting della Convenzione sulle specie migratorie prevista dal trattato internazionale dell'Unep (United Nations Environment Program), svoltosi a Quito la scorsa settimana, è stato sancito il divieto di catturare i cetacei a scopi commerciali e di utilizzarli in delfinari e oceanari che, come le inaccettabili strutture di cattività, non sono adatti alle esigenze della specie.

Lo ha affermato l'Enpa (Ente nazionale protezione animali), spiegando che la risoluzione presa in sede Onu è di cruciale importanza ai fini del divieto di cattura e utilizzo dei cetacei per la cattività. Il provvedimento della Cms prevede la modifica da parte dei centoventi Paesi membri della loro legislazione al fine che il divieto della cattura in natura fermi le importazioni dei cetacei per gli spettacoli nei delfinari.

La Cites e l'Iwc (Commissione Internazionale Baleniera) dovranno prendere atto dei contenuti della risoluzione e si dovranno impegnare perché le indicazioni contenute nella stessa siano applicate.

La risoluzione della Cms rappresenta una svolta, anche perché, in questa circostanza, a prendere posizione contro la cattività è lo stesso mondo scientifico. La svolta è stata resa possibile anche grazie all'impegno di Enpa e del comitato italiano nella Cms che, oltre alle motivazioni etiche, hanno sollevato le questioni di natura etologica e conservazione delle specie.

Sulla scia di queste argomentazioni che la Cms ha adottato una risoluzione epocale, che adesso dovrà essere ratificata dai centoventi Paesi che l'hanno sottoscritta. L'Enpa chiede al Governo italiano che nel nostro ordinamento giuridico si recepisca subito la risoluzione della Cms e si vietino per sempre le importazioni dei cetacei che andrebbero in cattività.





12/11/2014