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Pranzi e cenoni sempre più vegan e sostenibili

Pranzi e cenoni sempre più vegan e sostenibili
di Gianluca Felicetti

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Pranzi di Natale e cenoni di San Silvestro sono momenti di festa per tanti ma non per tutti. Sicuramente non per chi nei piatti, gli animali, ci finisce in varie forme. E proprio con un picco di consumi che vede in questi pochi giorni, consumare, per esempio, un terzo degli agnelli mangiati in un anno o cibi normalmente non frequenti sulle tavole come il foie gras, il caviale o i capitoni.

Quest’anno, peraltro, la spesa alimentare complessiva, aumentata a 4,3 miliardi di euro, vede nuovamente dopo anni il segno +, del 6%. Tutta ispirata alla Carta di Expo Milano contro gli sprechi?

Il cibo e gli italiani, lo sappiamo, sono un connubio inscindibile. Culturalmente prima che gastronomicamente. E queste giornate di festa sono fra le ultime rimaste dedicate anche, fra adorazioni e antipatie, al colloquio di ore a tavola.

Sono quindi, paradossalmente, le più indicate anche per parlare di cambiamenti nell’alimentazione. Non solo della dieta che scatterà, immancabilmente, il 7 gennaio.

Sono ormai sempre di più infatti  le persone che scelgono un’alimentazione vegana. E per questo c’è un fiorire di iniziative, comprese quelle editoriali come il nuovo mensile Vegan Italy che mietono successi in ogni strato della popolazione.

Chi non fa più parte del popolo che consuma ogni anno, pro capite, 83 chili di carni, 25 chili di pesci e crostacei, 220 uova e 55 litri di latte animale, cosa mangerà a Natale? Fra i tanti, vi propongo il menu di Felicia Sguazzi, foodblogger, che scatena l’acquolina in bocca con uno splendido risotto in viola, il seitan festoso e un chutney di mele con crostini di mais. Tradizione e innovazione che si mescolano, rivendicando sapori anti mestizia da “mangi solo l’insalata” a cui non crede più nessuno.

Anche con un occhio alla #Cop21 di Parigi sui cambiamenti climatici dove i timidi obiettivi proposti, accennano per la prima volta anche agli stili di vita alimentari.

Perchè a tavola, a Natale o da Santo Stefano, non solo si deve cambiare. Si può.

23/12/2015