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Scarti alimentari, la nuova frontiera dei cosmetici green

Scarti alimentari la nuova frontiera dei cosmetici green
di Federica Facchini

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Siamo sempre più attenti a ciò che mangiamo e che mettiamo quotidianamente a tavola soprattutto in termini di qualità e di  filiera produttiva che deve essere il più possibile controllata e locale. Allo stesso modo cresce la sensibilità per i prodotti che utilizziamo per la cura e la bellezza delle pelle, di cui sono soprattutto gli ingredienti riportati sulle etichette ad essere sotto la lente di ingrandimento nella ricerca della naturalità.

Le aziende, sulla base di questi nuovi trend, hanno fatto in modo di adeguarsi formulando cosmetici il più possibile contenenti principi attivi di origine vegetale. Questo però non sempre è sinonimo di rispetto per l’ambiente, soprattutto quando l’industria si approvvigiona con materie prime provenienti da colture intensive che, oltre a non fare del bene al nostro pianeta, spesso sono legate allo sfruttamento del lavoro.

Per far fronte a queste problematiche e portare avanti ancor di più i temi ambientali, il settore cosmetico ha iniziato a guardare con nuovo interesse agli scarti vegetali, spesso anche più ricchi di principi attivi dei frutti e delle piante nella loro interezza. Via libera allora a prodotti realizzati con bucce delle mela o di pomodoro, con le foglie degli ulivi o addirittura con scarti derivanti dalle acque reflue dei frantoi. In questo modo la filiera produttiva si fa ancora più green facendo del riciclo uno dei cardini fondamentali nella realizzazione dei prodotti per la bellezza.

Del lato verde della cosmetica si è discusso anche in Expo Milano 2015, all’interno del Parco della Biodiversità, in occasione del convegno annuale organizzato dal Gruppo cosmetici in erboristeria di Cosmetica Italia tenutosi agli inizi di luglio.

In primo piano durante il dibattito è stata la riflessione sulla biodiversità nella cosmesi e sull’importanza di una filiera “pulita” oltre che rilevare come, nonostante la crisi, il rapporto tra gli italiani e i prodotti di derivazione naturale sia in continua crescita. 

“La natura è una enorme riserva di bellezza e la cosmesi, ad oggi, ne sfrutta solo il 10%, molto si può ancora fare ma senza disperdere energie e puntando al riciclo - ha spiegato Cecilia Anselmi del Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena - Moltissime sostanze attive si possono ricostruire interamente con l'aiuto della chimica pulita, quella verde, che usa processi estrattivi non inquinanti, come i fermentatori che permettono di produrre le sostanze in grandi quantità. Laddove è possibile la chimica verde risolve il problema della reperibilità dei principi attivi più rari e alla moda, oppure permette di recuperare sostanze funzionali molto concentrate dagli scarti delle industrie alimentari. I polifenoli antietà, ad esempio, sono soprattutto presenti nelle acque reflue dei frantoi e non nell'olio. Recuperarli è possibile. E così anche il licopene, presente soprattutto nelle bucce dei pomodori usati per le conserve'.

Durante il convegno si è parlato inoltre del comparto dell’erboristeria che già nel 2014 ha registrato una crescita del 2,4% e per cui anche nel primo semestre del 2015 si prevede un ulteriore segno positivo di tre punti percentuali, a conferma di come gli italiani guardino ai prodotti cosmetici con una nuova consapevolezza legata al rispetto dell’ambiente e ad una maggiore attenzione verso sé stessi.

“Analizzando il profilo del cliente dell’erboristeria, sia a livello nazionale che internazionale, emerge una tipologia di consumatore fedele al canale - ha commentato Gian Andrea Positano, Responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia - al primo posto nelle motivazioni di acquisto troviamo infatti l’importanza dell’addetto alle vendite e l’attenzione agli ingredienti dei prodotti. L’attenzione verso prodotti che insistono su concetti green ribadisce inoltre la crescita di una coscienza ecologica e attenta al prodotto a connotazione naturale che trova nell’offerta dell’erboristeria un evidente riscontro”.

 

Abbiamo parlato di:

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28/07/2015