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Storage: la sedia italiana hi-tech che cattura il sole

Storage la sedia italiana hitech che cattura il sole
di Stefania Elena Carnemolla

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Dopo Pyppy free energy for all, un kit per l’alimentazione di elettrodomestici di ultima generazione pensato come fotovoltaico mobile con ruote per il trasporto su balcone, terrazzo o in giardino, e il pannello fotovoltaico fioriera a celle colorate per una migliore integrazione con l’ambiente urbano, è arrivata Storage, una sedia fotovoltaica concepita come un “innovativo elettrodomestico e complemento d’arredo” per servire come “punto di prelievo energetico diretto per le apparecchiature elettroniche di casa” e, al pari di un gruppo UPS, come “collegamento all’impianto elettrico domestico”.

Non siamo in Giappone, ma in Italia, dove la promozione del fotovoltaico aguzza l’ingegno.

Il progetto è stato selezionato dalla piattaforma di crowdfunding Eppela, con la campagna on line dal 6 ottobre, per una raccolta fondi utile a far partire la produzione della prima sedia fotovoltaica al mondo: “In tal modo” spiega Antonio Fischetto, direttore di Sial e ideatore della sedia fotovoltaica hi-tech “testerò il mercato senza rischi in quanto in campagna ci sarà la possibilità di acquistarla in preorder ad un prezzo scontato”. “Se non dovessi raggiungere il traguardo prefissato” assicura “i fondi di chi ha sostenuto il progetto torneranno automaticamente in loro possesso, mentre ad ogni contributo riconosceremo una ricompensa sempre basata su oggetti e servizi utili alla sostenibilità ambientale”.

La Sial, azienda di Cividate Camuno, nel bresciano, si occupa di energie rinnovabili, come biomasse e fotovoltaico, risparmio energetico, manutenzione di impianti elettrici, progettazione e realizzazione di quadri elettrici e controllori bordo macchina. La sedia fotovoltaica è stata progettata dai ricercatori Sial su idea di Ri-Ambientando, una giovane realtà di Orbassano, nel torinese, nata per avvicinare le persone “alla causa ambientale nella vita di tutti i giorni” e che da tempo s’impegna a “trovare soluzioni, pianificare progetti e gestire servizi all’insegna della salvaguardia dell’ambiente e del territorio”. La sedia fotovoltaica nasce dall’incontro di queste realtà. Il brevetto è, infatti, di Ri-Ambientando e Antonio Fischetto, primo progettista, che ha avuto al proprio fianco Damiano Salvetti di Sial per l’industrializzazione e Damiano Gosio, di GS Elettrotecnica Automazioni Industriali di Cividate Camuno, per lo sviluppo degli accumuli al litio.

Anche il design, con forme futuristiche, è interamente Made in Italy: “L’obiettivo che si sono posti i nostri progettisti” spiega Antonio Fischetto “è stato quello di unire in un solo prodotto la funzionalità, sdoganando l’utilizzo dell’energia solare presso chi non ha un tetto di proprietà, e un appeal estetico in grado di rendere fruibile l’oggetto anche quando non è utilizzato per il suo scopo principale”. Un design pensato per integrare “piacevolmente” la sedia fotovoltaica, che può essere collocata in balcone, sul terrazzo o in giardino, nel “contesto domestico” e negli “spazi all’aperto”: “È stata, infatti, concepita in modo da essere dislocabile ovunque, per fare in modo che tutti possano risparmiare sul proprio fabbisogno energetico, grazie a energia pulita e sostenibile”, spiega, ancora, Antonio Fischetto.

Vediamo, allora, com’è fatta e come funziona.

La sedia è dotata di un accumulatore di batterie al litio collegato a pannelli fotovoltaici portatili, di dimensioni “contenute”, da appendere, ad esempio, al balcone. Cosa può far funzionare e per quanto tempo? “L’energia accumulata nella sedia fotovoltaica Storage può, ad esempio, far funzionare per due ore un televisore led/lcd, otto lampade a risparmio energetico e un computer portatile per un’ora e un’aspirapolvere da 800W per 15 minuti, senza incidere sul fabbisogno elettrico domestico”, spiegano i progettisti. Cui abbiamo chiesto di seguirci in una simulazione: in pratica, che durata massima potrebbero avere le batterie al litio considerato un funzionamento di 15 minuti di un’aspirapolvere da 800 W? “Al massimo della carica”, così, Antonio Fischetto “l’aspirapolvere può essere utilizzata per oltre 5 ore senza interruzioni”.

Abbiamo anche chiesto, immaginando la curiosità dei potenziali utenti/consumatori, costo e caratteristiche delle batterie. Il costo, dato ancora non ufficiale, potrebbe aggirarsi fra i 900 e i 1200 euro, che andrebbe ad ammortizzarsi nel tempo grazie all’elevato numero di cicli: “Le batterie impiegate sono da 1,5/3kwh da 24 volt comprensive di bms, battery manager system” spiega Antonio Fischetto. “Questo dispositivo chip consentirà il monitoraggio di valori ampere/volt, di carica/scarica e le temperature delle celle ioni di litio della batteria per salvaguardarle nel tempo, migliorandone gli impieghi e le prestazioni, stimiamo almeno 7000 cicli, elevata velocità di ricarica, peso, ingombro e modularità”.

Per il futuro già si pensa a un modello di sedia fotovoltaica con un generatore micro-eolico nello schienale per aumentarne l’efficienza. 

 

Abbiamo parlato di:

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Sial Website

Ri-Ambientando Website Twitter Facebook Google+

GS Elettrotecnica Automazioni Industrali Website

06/10/2017