Il fashion look di Hillary Clinton per la corsa alla Casa Bianca

di LaPresse

(LaPresse) – Quanti colori sgargianti e quante giacche ha la signora Rodham nell'armadio? A nessuno importerebbe se non si trattasse di Hillary Diane Rodham Clinton, classe 1947, candidata numero uno del Partito Democratico a correre per la presidenza degli Stati Uniti d'America, ormai consacrata dall'esito del Super Tuesday.

Quando si parla di scegliere il suo guardaroba, la ex first lady è conosciuta per il suo 'pantsuit rainbow', letteralmente arcobaleno dei tailleur-pantalone, sebbene ormai negli ultimi tempi si sia verificata un'inversione di tendenza. I gusti di Hillary sono diventati più sofisticati ed eleganti, finalmente adatti a colei che potrebbe vestire i panni del leader più potente del mondo.

Ora che la Clinton ha assunto un'aria autorevole, che meglio si confà al ruolo presidenziale, le sue scelte in fatto di moda hanno subito una virata verso il minimal chic. Chissà se ad aiutarla a scegliere i capi indossati ci sia scappato lo zampino della sua supporter Anna Wintour, che le ha offerto una decina di pagine nel numero di marzo di Vogue America. L'endorsement della celebre giornalista si è portato appresso buona parte del fashion system, inclusa la it-girl e modella Kendall Jenner che ha postato su Instagram un selfie con indosso una T-shirt pro Hillary sulla quale si legge #ImWithHer (“Sono con lei”).

Una campagna che ha aiutato senz'altro l'immagine pop della candidata democratica alla Casa Bianca, al cui fianco si sono schierati anche Marc Jacobs, Tory Burch e Public School, creatori della collezione delle magliette 'Made for History', destinata ai testimonial della Clinton.
Nelle ultime apparizioni, secondo quanto sostengono gli esperti di moda americani, si vede una Hillary trasformata, perché i vestiti possono veicolare messaggi su come le persone vengono percepite. Si sa: il medium è il messaggio. E così l'ex segretario di Stato di Obama, pur mantenendo la sua passione per i colori, si è sforzata di indossare una gamma di grigi, con gioielli in vista, alla ricerca di un look più riposante e raffinato.


Memore delle critiche subite nella campagna del 2008, la signora Clinton ha inviato agli elettori americani un segnale chiaro sulle sue intenzioni. Il suo stile è comunque femminle con buona pace del pensiero femminista che relega la moda a mero contorno, non riconoscendone il significato sostanziale di medium. L'immaginario fashion della senatrice si è in tal modo potuto ampliare per aprirsi a look perfetti e consoni a una delle donne più potenti d'America, che rischia di diventare la più potente di tutto il mondo.

(LaPresse) – Quanti colori sgargianti e quante giacche ha la signora Rodham nell'armadio? A nessuno importerebbe se non si trattasse di Hillary Diane Rodham Clinton, classe 1947, candidata numero uno del Partito Democratico a correre per la presidenza degli Stati Uniti d'America, ormai consacrata dall'esito del Super Tuesday.

Quando si parla di scegliere il suo guardaroba, la ex first lady è conosciuta per il suo 'pantsuit rainbow', letteralmente arcobaleno dei tailleur-pantalone, sebbene ormai negli ultimi tempi si sia verificata un'inversione di tendenza. I gusti di Hillary sono diventati più sofisticati ed eleganti, finalmente adatti a colei che potrebbe vestire i panni del leader più potente del mondo.

Ora che la Clinton ha assunto un'aria autorevole, che meglio si confà al ruolo presidenziale, le sue scelte in fatto di moda hanno subito una virata verso il minimal chic. Chissà se ad aiutarla a scegliere i capi indossati ci sia scappato lo zampino della sua supporter Anna Wintour, che le ha offerto una decina di pagine nel numero di marzo di Vogue America. L'endorsement della celebre giornalista si è portato appresso buona parte del fashion system, inclusa la it-girl e modella Kendall Jenner che ha postato su Instagram un selfie con indosso una T-shirt pro Hillary sulla quale si legge #ImWithHer (“Sono con lei”).

Una campagna che ha aiutato senz'altro l'immagine pop della candidata democratica alla Casa Bianca, al cui fianco si sono schierati anche Marc Jacobs, Tory Burch e Public School, creatori della collezione delle magliette 'Made for History', destinata ai testimonial della Clinton.
Nelle ultime apparizioni, secondo quanto sostengono gli esperti di moda americani, si vede una Hillary trasformata, perché i vestiti possono veicolare messaggi su come le persone vengono percepite. Si sa: il medium è il messaggio. E così l'ex segretario di Stato di Obama, pur mantenendo la sua passione per i colori, si è sforzata di indossare una gamma di grigi, con gioielli in vista, alla ricerca di un look più riposante e raffinato.


Memore delle critiche subite nella campagna del 2008, la signora Clinton ha inviato agli elettori americani un segnale chiaro sulle sue intenzioni. Il suo stile è comunque femminle con buona pace del pensiero femminista che relega la moda a mero contorno, non riconoscendone il significato sostanziale di medium. L'immaginario fashion della senatrice si è in tal modo potuto ampliare per aprirsi a look perfetti e consoni a una delle donne più potenti d'America, che rischia di diventare la più potente di tutto il mondo.