L'appello di Giorgia Soleri: "Non chiamateli psicofarmaci"
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Che bisogno c’è di specificare che si tratta di medicine per malattie mentali? Sembra questo il sottotitolo dell'appello di Giorgia Soleri. La scrittrice e influencer si è rivolta così ai giovani giurati protagonisti del festival di Giffoni: “Non chiamateli psicofarmaci. Le malattie mentali si curano come le altre”.
Parola d’ordine: normalizzare
Tanti i temi affrontati nell’incontro con la giovane, famosa anche per essere la fidanzata di Damiano David, il frontman dei Maneskin. Soleri è anche un’attivista ed è il volto del Comitato Vulvodinia Neuropatia Pudendo e della recente proposta di legge in merito alla Camera dei Deputati. Ai ragazzi presenti al festival ha raccontato la sua esperienza personale ed ha invitato a normalizzare l’uso dei farmaci per curare le malattie mentali.
Lo stigma sociale da superare
Davanti ai 300 ragazzi tra i 18 e i 30 anni della sezione Impact!, quest’anno proprio dedicata agli Invisibili, e a quei temi che troppo poco spesso emergono, la Soleri ha detto: "La salute mentale e la sua cura è sicuramente uno tra quelli più stigmatizzati nella società contemporanea. Non dovremmo chiamarli psicofarmaci, ma semplicemente farmaci - continua Soleri - se le cure farmacologiche per altre parti del corpo nel linguaggio comune vengono chiamate solo farmaci, e non 'cardiofarmaci', 'testafarmaci', perché bisogna aggiungere il prefisso 'psico' per quelli volti a curare la mente? Le malattie mentali sono problemi di salute come tutti gli altri, e per questo, se serve, vanno curati con terapie farmacologiche", ha concluso.
Foto Instagram
Che bisogno c’è di specificare che si tratta di medicine per malattie mentali? Sembra questo il sottotitolo dell'appello di Giorgia Soleri. La scrittrice e influencer si è rivolta così ai giovani giurati protagonisti del festival di Giffoni: “Non chiamateli psicofarmaci. Le malattie mentali si curano come le altre”.
Parola d’ordine: normalizzare
Tanti i temi affrontati nell’incontro con la giovane, famosa anche per essere la fidanzata di Damiano David, il frontman dei Maneskin. Soleri è anche un’attivista ed è il volto del Comitato Vulvodinia Neuropatia Pudendo e della recente proposta di legge in merito alla Camera dei Deputati. Ai ragazzi presenti al festival ha raccontato la sua esperienza personale ed ha invitato a normalizzare l’uso dei farmaci per curare le malattie mentali.
Lo stigma sociale da superare
Davanti ai 300 ragazzi tra i 18 e i 30 anni della sezione Impact!, quest’anno proprio dedicata agli Invisibili, e a quei temi che troppo poco spesso emergono, la Soleri ha detto: "La salute mentale e la sua cura è sicuramente uno tra quelli più stigmatizzati nella società contemporanea. Non dovremmo chiamarli psicofarmaci, ma semplicemente farmaci - continua Soleri - se le cure farmacologiche per altre parti del corpo nel linguaggio comune vengono chiamate solo farmaci, e non 'cardiofarmaci', 'testafarmaci', perché bisogna aggiungere il prefisso 'psico' per quelli volti a curare la mente? Le malattie mentali sono problemi di salute come tutti gli altri, e per questo, se serve, vanno curati con terapie farmacologiche", ha concluso.
Foto Instagram
Che bisogno c’è di specificare che si tratta di medicine per malattie mentali? Sembra questo il sottotitolo dell'appello di Giorgia Soleri. La scrittrice e influencer si è rivolta così ai giovani giurati protagonisti del festival di Giffoni: “Non chiamateli psicofarmaci. Le malattie mentali si curano come le altre”.
Parola d’ordine: normalizzare
Tanti i temi affrontati nell’incontro con la giovane, famosa anche per essere la fidanzata di Damiano David, il frontman dei Maneskin. Soleri è anche un’attivista ed è il volto del Comitato Vulvodinia Neuropatia Pudendo e della recente proposta di legge in merito alla Camera dei Deputati. Ai ragazzi presenti al festival ha raccontato la sua esperienza personale ed ha invitato a normalizzare l’uso dei farmaci per curare le malattie mentali.
Lo stigma sociale da superare
Davanti ai 300 ragazzi tra i 18 e i 30 anni della sezione Impact!, quest’anno proprio dedicata agli Invisibili, e a quei temi che troppo poco spesso emergono, la Soleri ha detto: "La salute mentale e la sua cura è sicuramente uno tra quelli più stigmatizzati nella società contemporanea. Non dovremmo chiamarli psicofarmaci, ma semplicemente farmaci - continua Soleri - se le cure farmacologiche per altre parti del corpo nel linguaggio comune vengono chiamate solo farmaci, e non 'cardiofarmaci', 'testafarmaci', perché bisogna aggiungere il prefisso 'psico' per quelli volti a curare la mente? Le malattie mentali sono problemi di salute come tutti gli altri, e per questo, se serve, vanno curati con terapie farmacologiche", ha concluso.
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